Anteprima

Call of Duty: Black Ops 6 – Beta

di: Donato Marchisiello

Non è mai facile “criticare” un qualsivoglia prodotto, specialmente se si tratta di un nome che, da decadi, calca le scene senza (gravi) battute d’arresto. Stiamo parlando di Call of Duty che, da tempo immemore, offre una sua personale visione dello shooting in prima persona, specialmente competitivo. Ma perché non è facile, dicevamo? Semplicemente perché, le opere d’ingegno umane, possono esser grandemente divise in due macro-gruppi concettuali: chi è alla ricerca della propria identità, chi al contrario deve continuamente rinnovarsi pur mantenendola salda. La saga Activision fa parte, naturalmente, del secondo gruppo, probabilmente complicato almeno quanto il primo. I fan al seguito sono fedeli da lustri, ma è naturale che serva sempre qualche novità per indurli all’acquisto, annuale, del nuovo capitolo della saga.

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Ed eccoci, quindi, arrivati a Black Ops 6, il capitolo di Cod del 2024, che in questi giorni ha dato un assaggio (limitato) delle sue possibilità multiplayer attraverso una fase di beta chiusa ed aperta e di cui, in questa sede, parleremo della versione Series X. Treyarch ha utilizzato un ciclo di sviluppo di ben quattro anni (il più lungo nella storia di Call of Duty) per cercare di apportare innovazioni e progressi significativi alla formula, ormai assodata da almeno un decennio, di CoD. E dunque, la domanda è piuttosto semplice da porre, ma difficile da rispondere: vi sono novità e progressi in Call of Duty Black Ops 6? La risposta giace in una via di mezzo tra un ipotetico “no” ed un altrettanto non meglio precisato “si”, probabilmente tesa più verso quest’ultima risposta.

Sicuramente, così com’è stato ampiamente sponsorizzato, la vera novità di questo capitolo è un rinnovato sistema di movimento, chiamato Omnimovement. Più che rinnovato, probabilmente il termine più giusto da utilizzare è espanso: infatti, l’Omnimovement consente un movimento più preciso del proprio alter ego militaresco, permettendo al giocatore di esibirsi in plastici “tuffi” o “scivolate” e di spostarsi in tutte le direzioni senza interrompere la corsa. I movimenti sono generalmente molto più fluidi e consentono ai giocatori più reattivi di sopravvivere a scontri complicati, uscendone in modo plastico tra l’altro quasi ci trovassimo dentro Matrix. In aggiunta, avremo persino facoltà di ruotare a 360° in posizione prona, in modo da poter coprire ogni angolo da distesi. Queste piccole modifiche, nonostante non sembrino aver rivoluzionato il modus di Cod (ma si tratta di una beta, dunque tanto può cambiare nei circa due mesi che ci separano dall’uscita), hanno però prodotto un notevole aumento del ritmo e del flusso di una partita multigiocatore media.

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Tutti si muovono più velocemente e più agilmente, i nemici scivolano e si tuffano dietro gli angoli mentre sparano in “hip fire” (ovvero, senza l’ingrandimento tipico prodotto dalla pressione del tasto per la mira). Il risultato è che, per chi ha sempre prediletto uno stile alla Rambo (dunque, avanzare a testa bassa no matter what), Black Ops 6 potrebbe essere il capitolo della svolta. In generale, per quanto sia sembrata un’aggiunta di rilievo, l’Omnimovement non è parso al momento una rivoluzione ma più un qualcosa di “dedicato” agli hardcore player, visto che tutte le possibilità offerte dalla feature si attivano con varie combinazioni, spesso “articolate”, di due tasti e che non poche volte il gioco, a schermo, non ha “prodotto” il movimento richiesto.

Una ricerca spasmodica della velocità che, pare, si sia traslata anche nel feeling delle armi che, rispetto ai più “pesanti” Modern Warfare, risultano più leggere e veloci (e forse, un tantino meno “letali”). Vi sono altresì delle nuove aggiunte, non di poco conto: i giocatori hanno ora un’arma da mischia dedicata in ogni momento, non dovendo più sacrificare la secondaria per un coltello. L’altra interessante novità di Black Ops 6 è che i giocatori potranno essere utilizzati come ostaggio dai nemici. Se un giocatore riesce ad arrivare alle spalle del nemico senza esser notato, potrà afferrarlo e usarlo come scudo umano. Da lì, gli ostaggi potranno essere giustiziati o moriranno automaticamente allo scadere di un timer o dopo essere stati colpiti. Per quanto concerne le sei mappe presenti nella beta, in generale il livello qualitativo e quantitativo è piuttosto elevato, seppur com’è tradizione della saga Black Ops vi sarà una maggiore concentrazione di mappe “compatte” e che inducono allo scontro frenetico e continuo.

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Una sola mappa, Rewind, è risultata probabilmente “stonata” in questo senso: in questa mappa, i giocatori combatteranno nell’area di un centro commerciale, ma a differenza di molte altre mappe di Black Ops 6, lo scontro avverrà su di una superficie piuttosto estesa, sia in lunghezza che larghezza, suddivisa in due corridoi esterni ed uno centrale che si alterna tra dentro e fuori gli edifici. Il flow del combattimento, in questo caso, rallenta notevolmente, con gli scontri che si fanno più radi ed inducono ad un cambio di tipologia di gioco, molto più tattica e di posizione (e infatti, i cecchini abbondano). Una scelta, comunque, giusta in termini di varietà, ma che potrebbe non piacere particolarmente ai fan della saga di Black Ops, tendenzialmente abituati a mappe veloci e “senza pensieri”.

Il gioco, a livello di netcode e più concretamente di gameplay, è fluito sostanzialmente bene, con qualche piccolo bug qui e lì a mostrare il capo di tanto in tanto (ad esempio, è capitato saltuariamente di “poggiarsi” ai muri schiacciando lo stick destro e di finire per sparare ad un “margine” della parete “invisibile”). Probabilmente, l’unico vero cruccio di questa beta, sono stati i rientri in partita dopo l’eliminazione: da sempre un problema “storico” della saga di Call of Duty, in Black Ops 6 è forte la sensazione di un lieve peggioramento della situazione. Stiamo parlando di una beta ed è sempre da tenere in considerazione, ma mi sono capitate streak di due o tre morti di fila a causa di respawn “periferici” nelle immediate vicinanze di un nemico ben piazzato.

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Dunque, cosa ci è parso di Black Ops 6? Sicuramente un buon gioco con già delle solide fondamenta. Probabilmente, è il capitolo che negli ultimi anni ha introdotto maggiori novità, seppur al momento non vi sono drammatici capovolgimenti. L’Omnimovement è un’ottima aggiunta che sblocca completamente uno stile di gioco più incentrato sul “run and gun”, seppur la funzione sia probabilmente ancora un po’ macchinosa da governare completamente. In generale, tranne qualche piccolo neo qui e lì, la fase di test è scorsa in modo più che buono: dunque, non ci resta che attendere e vedere coi nostri occhi cosa cambierà in questi due mesi circa che ci separano dall’uscita.