Halo 4
Non è difficile ammettere che, tra i tanti capolavori che hanno costellato la leggendaria saga di Halo, gli episodi ODST e Reach sono quelli che hanno riscosso il minore apprezzamento tra gli appassionati. Questo non va attribuito alla qualità intrinseca dei titoli, – Bungie ci ha sempre abituati al massimo, viziandoci sotto questo aspetto - quanto più alla mancanza del personaggio che è di fatto divenuto l'icona di questa generazione: Master Chief, lo Spartan 117, è lui il vero motore dietro Halo. Riuscirà l'eroico soldato della UNSC a colmare con la sua presenza il vuoto lasciato dall'abbandono di Bungie e a consegnare i 343 Industries all'Olimpo degli sviluppatori?
di: Riccardo "RATM" PrimaveraNon è difficile ammettere che, tra i tanti capolavori che hanno costellato la leggendaria saga di Halo, gli episodi ODST e Reach sono quelli che hanno riscosso il minore apprezzamento tra gli appassionati. Questo non va attribuito alla qualità intrinseca dei titoli, – Bungie ci ha sempre abituati al massimo, viziandoci sotto questo aspetto – quanto più alla mancanza del personaggio che è di fatto divenuto l’icona di questa generazione: Master Chief, lo Spartan 117, è lui il vero motore dietro Halo. Riuscirà l’eroico soldato della UNSC a colmare con la sua presenza il vuoto lasciato dall’abbandono di Bungie e a consegnare i 343 Industries all’Olimpo degli sviluppatori?
Persi nello spazio
Per coloro – spero veramente pochissimi – che si sono persi Halo 3 e il suo intensissimo finale, Halo 4 riprende precisamente dal punto in cui si interrompeva il titolo precedente, ovvero con Master Chief e Cortana che vagano in balia del destino nello spazio aperto, dopo aver distrutto l’Arca. Approdato su quello che sembra una sorta di pianeta scudo costruito dai Precursori, il duo inizierà ad esplorare l’immensa struttura mentre lo Spartan inizierà a notare gli effetti destabilizzanti che l’esposizione agli Halo e ai Flood hanno provocato in Cortana. Il titolo, previsto come il primo capitolo di una nuovo arco narrativo all’interno della saga, sarà concentrato sull’esplorazione e metterà leggermente in secondo piano l’animo FPS che ha da sempre contraddistinto l’opera di Bungie. Una scelta coraggiosa, che potrebbe ripagare se accompagnata da un level design di tutto rispetto e da un qualche incentivo all’esplorazione dei recessi più remoti delle nuove location.
Un nuovo, elettrizzante filmato ci giunge direttamente dall’E3 di Los Angeles, dove durante la conferenza Microsoft Halo 4 si è mostrato più in forma che mai, pronto a rispondere ai tanti interrogativi rimasti in sospeso.
New day, new life… Same old story
Tornano Master Chief, Cortana, i Covenant, l’UNSC e tutte le vecchie conoscenze tanto care ai fan inossidabili, al loro fianco però compaiono nuovi, temibili nemici e l’immancabile aggiornamento dell’arsenale per rendere la vita difficile ai nuovi arrivati. Durante l’esplorazione di un’intricata foresta, Cortana ci avvisa della presenza di qualche entità nei paraggi: dopo aver messo fuori combattimento una piccola pattuglia Covenant, nello spezzone di gameplay mostrato lo Spartan entra in contatto con della forma di vita che la nostra IA definisce “non organiche” ma le cui intenzioni appaiono sin da subito ben chiare. Diverse ondate di nuovi nemici ci seguono passo dopo passo e sconfiggendone alcuni possiamo aggiungere degli interessantissimi gingilli al nostro arsenale. Se le armi appaiono abbastanza canoniche negli usi, il loro design non è mai apparso nei precedenti episodi e ci lascia intendere che potremmo entrare a contatto con della tecnologia mai vista prima. insomma, nuovi scenari si aprono, e abbiamo l’impressione che non tutti gli interrogativi troveranno la loro risposta in questo capitolo. Nonostante il coraggio e la straordinaria abilità di Chief, un’immensa orda di nemici lo assale, e proprio con la scena dell’assalto si conclude la dimostrazione losangeliana del titolo di punta di casa Microsoft.
Se le novità dal punto di vista della trama e del gameplay sembrano pressochè nulle – gli sviluppatori tengono ben nascosti i loro assi nella manica, mostrando pochissime new entry rispetto a quanto già rivelato – il salto in avanti compiuto dal punto di vista tecnologico è molto evidente. Una grafica più pulita e definita, che mette in risalto la coloratissima foresta dove si muove Chief; i dettagli visualizzati sull’HUD del soldato mostrano una cura dei dettagli maniacale, e i modelli poligonali dei nemici sono di ottima fattura, anche se l’aspetto delle nuove creature è tutt’altro che originale – speriamo sia solo un accenno di quello che ci aspetta nel titolo finito.
Together is better
A mostrarsi in forma smagliante è anche il comparto multiplayer, curatissimo in ogni aspetto e sintomo dell’impegno profuso da 343 Industries nel donare nuova linfa vitale alla saga. Protagonista della modalità multigiocatore è la nave UNSC Infinity, dove si possono osservare tutti i progressi compiuti dal nostro Spartan, nonché personalizzarlo dal punto di vista estetico e dell’arsenale. Le modalità di punta saranno i War Games, ossia il multiplayer competitivo canonico nella quale due squadre si affrontano sulle diverse mappe disponibile, e le Spartan Ops. Queste ultime sono la vera novità introdotta dallo sviluppatore: si tratta di una fiction a episodi settimanali che è accompagnata da cinque capitoli da giocare esclusivamente in cooperativa, e la loro trama si affianca a quella del single player creando un intreccio narrativo davvero interessantissimo.
Insomma, i presupposti per una nuova, eccezionale avventura ci sono tutti: la presentazione di Los Angeles ha confermato tutte le ottime aspettative riguardo al lavoro di 343 Industries e i tanti punti interrogativi lasciati irrisolti non fanno che aumentare l’hype per questo capolavoro annunciato.