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The Elder Scrolls Online: Morrowind

di: Marco Licandro

The Elder Scrolls Online è stato una rivoluzione nella saga, portando il successo dei precedenti capitoli in una nuova forma online, che nonostante tutto non è stata accolta così calorosamente. Diversi aggiornamenti, ed una mancanza adeguata di fanbase, hanno portato al rilascio dell’edizione Tamriel Unlimited, che vedeva abolire il costo mensile di gioco, rendendolo così gratuito dopo il primo acquisto.

La popolarità quindi crebbe, grazie alla rimozione di scoglio finanziario, ma ahi-noi questo MMO non voleva a che saperne di partire. Fin quando arrivò una nuova espansione chiamata Morrowind…

The Elder Scrolls Online. Questa volta per davvero.

La popolarità di Morrowind è semplicemente indiscutibile. Visto come il miglior RPG mai uscito, grazie alle ambientazioni ed un gameplay avanti per i tempi, questo terzo capitolo della saga ha raccimolato una fanbase davvero appassionata. Anche ora, nonostante l’uscita di Skyrim, Morrowind viene visto con solennità e rispetto. Ed è per questo che il grande ritorno in The Elder Scrolls Online (d’ora in avanti ESO) è stato atteso con trepidazione.

Data la componentistica MMO del gioco, una nuova espansione dovrebbe prevedere che il giocatore finisca inizialmente la storia, o perlomeno abbia già un livello alto, prima di avventurarsi nella nuova regione di Vvardenfell, così da sfruttarne i contenuti.

Invece, Bethesda ha pensato a tutto, creando questa nuova espansione, da loro chiamata capitolo, con un’occhio di riguardo per i vecchi giocatori, ma al contempo creata per essere fruibile dai nuovi.

Ciò significa che se oggi acquistiate per la prima volta ESO: Morrowind, potrete benissimo creare un nuovo personaggio ed iniziare direttamente dalla nuova espansione. Stessa cosa vale per i vecchi giocatori, che potranno aggiungere un nuovo personaggio agli slot, sfruttando probabilmente la nuova classe Warden esclusiva di questo capitolo, e catapultarsi in Vvardenfell sin dai primi minuti di gioco. Le migliorie sono visibili sotto ogni fronte, portando la sensazione di vivere un nuovo The Elder Scrolls, ma in ambientazioni decisamente familiari.

Vvanderfell, 700 anni prima.

Come già detto, ma è bene ribadirlo, Bethesda ha davvero pensato a tutto. Non abbiamo tempo per i remastered, né tanto meno per tornare in una regione che abbiamo amato ma al contempo esplorato in lungo e largo. Per quale motivo dovrei tornare?

Come avrete intuito, la soluzione va’ a cercarsi nel fattore temporale. Il viaggio si svolgerà 700 anni prima degli eventi di The Elder Scrolls III. Ciò significa che il mondo di gioco sarà familiare ma al contempo nuovo anche ai vecchi giocatori, che vedranno alcune differenze in particolar modo nelle città. Queste ultime sono infatti ricreate alla perfezione, ma data la differenza temporale, alcune iconiche saranno ancora in costruzione, mentre altre ai tempi distrutte, saranno ancora in piedi e ricche di vita. Uno stratagemma niente male che non porta altro che interesse da parte dei giocatori.

A proposito di questi ultimi. Personalmente, non avendo mai abbandonato completamente il titolo, ho visto un calo di utenza online, riducendosi a qualche giocatore sporadico qua e la, di solito esclusivamente nei dungeons. Da quando ho iniziato ESO: Morrowind non vedo altro che giocatori, ovunque per le strade, dentro gli edifici, nelle lotte contro i dungeons, che si aiutano a vicenda in maniera casuale. Questo è in assoluto il momento più adatto per iniziare il gioco, in quanto l’eccitazione è alta e palpabile, e l’utenza non sembra avere intenzione di andarsene a breve, grazie ad una nuova trama che guida il giocatore in maniera più lineare, come fosse in single player, in attesa che lui stesso si separi accettando le innumerevoli missioni secondarie sparse per il percorso.

Nuova trama, nuove missioni, cos’altro?

Il nuovo capitolo Morrowind, chiamato in questo modo poiché visto come più di una semplice espansione, aggiunge oltre 30 ore di gioco per la sola storia principale. Ovunque andiate nel mondo di gioco, e con qualunque amico o gilda siate, vedrà le aree bilanciarsi al vostro livello di gioco. In particolare, l’intera Vvardenfell è adeguata a tutti i livelli, compresi per gruppi non omogenei (es. un livello 1 ed un livello 50), così che l’esperienza non ne risenta. L’area di gioco è la più vasta ad essere stata aggiunta al titolo sin dal 2014. Abbiamo nominato prima il Warden, la nuova classe introdotta con questo nuovo capitolo, che sfrutterà i poteri della natura in modo versatile, così da infliggere danno, curare, o proteggere, a seconda dello stile del giocatore, diramandosi in tre percorsi ben definiti.

Introdotta anche la modalità Battleground, una PVP basata su tre squadre di quattro giocatori, in partite rapide e non superiori a 10 minuti, quali Deathmatch a squadre, conquista la reliquia, e dominio. Vi sono anche nuovi missioni Delve, ambientate in dungeon più piccoli ma con nemici abbastanza impegnativi, nuovi dungeon pubblici ed infine nuovi World Boss, di quelli che vi faranno sudare sette camicie e richiederanno tutto l’aiuto dei giocatori presenti in mappa per abbatterli, solo per essere poi adeguatamente ricompensati.

Infine non dimentichiamoci che Morrowind è un capitolo aggiuntivo che si basa su Tamriel. Ciò significa che una volta girato in lungo e in largo, potremo sempre esplorare la gigantesca regione del gioco base, che ospita già di suo un numero estremamente elevato di missioni, il tutto senza doversi preoccupare del livello, in quanto come già detto il gioco stesso si bilancerà per offrirci una sfida continua.

Concludendo…

The Elder Scrolls Online: Morrowind è una signora espansione, che ha fatto in modo di allargare la propria fanbase attirando sia nuovi che vecchi giocatori che ancora non avevano provato l’esperienza online. Per i fanatici del single player, le missioni fetch tipiche degli MMO potrebbero non andare giù, ma il lavoro effettuato per questo nuovo capitolo è davvero immenso, dando l’impressione di giocare un single player con accesso all’online. Ottimo quindi per tutte le esigenze di gameplay, permettendovi di passare dal single al multiplayer cooperativo o competitivo. Bisogna sempre prendere le distanze dal capitolo base: ESO non è uno Skyrim, ed è bene ricordarlo. I personaggi parlano molto, inondandoci di scritte, e la vastità delle aree, nonché la tipologia di gioco, porta al solito ad apparizioni e sparizioni misteriose di textures e personaggi, in favore di un gameplay flulido e caricamenti rapidi. Se pensate di sopravvivere a questo, non posso che consigliarvi di catapultarvi in Morrowind, capitolo che va’ ad aumentare il giudizio sul ged iniziare quindi la vostra nuova avventura in Vvanderfell.