DLC

Resident Evil: Village – Le Ombre di Rose

di: Simone Cantini

Un lungo viaggio quello dei Winters, iniziato la bellezza di quasi 6 anni fa e che solo oggi, grazie all’uscita del DLC Le Ombre di Rose, contenuto all’interno della Gold Edition di Resident Evil: Village, giunge finalmente alla sua degna conclusione. Un modo per salutare questo arco narrativo che ha contraddistinto le ultime due installazioni della serie Capcom, che sono state indubbiamente capaci di risollevarne le sorti, dopo le reazioni altalenanti fatte registrare dagli episodi post rivoluzione made in Mikami. Un lascito che, per qualità intrinseca, ci auguriamo possa trovare la sua degna continuazione nel proseguo della creatura responsabile della consacrazione dei survival horror.

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Persa nei ricordi

18 anni sono passati dalla conclusione di Resident Evil: Village, e come visto nel finale del fortunato ottavo capitolo della serie, Rose è oramai divenuta una problematica diciottenne, tormentata da un passato che, oltre ad averla segnata nello spirito, ha lasciato strascichi importanti anche nel suo corpo. Sin da bambina, difatti, gli effetti della mutazione che alberga in lei sono stati causa di problemi ed emarginazione. Ed è proprio per iniziare finalmente a vivere come una giovane normale che deciderà di cogliere al volo l’offerta di K, un misterioso individuo che pare custodire la cura a tutte le sue pene. Una volta giunta nel suo laboratorio, la ragazza scopre che dovrà utilizzare i propri poteri per interfacciarsi con un frammento di Megamicete, così da viaggiare nei ricordi delle persone assorbite dall’organismo e recuperare un cristallo in grado di debellare la maledizione che la affligge. Un viaggio, quello della ragazza, che la vedrà costretta a ripercorrere le orme del padre, guidata da una sorta di spirito guida che si fa chiamare Michael, e che si tramuterà ben presto in un mortale gioco per la sopravvivenza. Sebbene assai condensato in quanto a durata, dato che parliamo di circa 3 ore per giungere alla conclusione, Le Ombre di Rose riesce a veicolare la sparuta conta dei minuti all’interno di una storia intrigante, costruita attorno ad un gameplay solido e variegato, capace di restituire, seppur in piccolo, il saliscendi di situazioni che hanno caratterizzato Village.

Sui tuoi passi…

Suddiviso idealmente in due distinti tronconi, Le Ombre di Rose si sviluppa attorno a due differenti impostazioni di gameplay, con la prima porzione che, grazie anche all’oramai iconico castello Dimitrescu, spingerà maggiormente l’acceleratore verso una direzione puramente più action. Decisamente più compassata e dilatata, invece, la seconda metà ambientata a Casa Beneviento, che ci vedrà protagonisti di una sorta di sadico nascondino, e che può vantare una sezione davvero ispirata e decisamente spaventosa (non guardatevi mai alle spalle!). In tutto questo, un ruolo di primaria importanza, oltre alle consuete armi da fuoco (sebbene presenti in numero ovviamente ridotto), lo giocheranno proprio gli odiati poteri di Rose, che da un certo punto in poi verranno utilizzati sia per sbarazzarsi delle varie minacce, che per coadiuvare la progressione vera e propria. Una valida mano soprattutto in ottica evasiva, dato che molto spesso sarà sempre più indicato tentare di evitare lo scontro frontale contro le mostruosità che si annidano all’interno del Megamicete. Sebbene basato su di un evidente riciclo di asset e, in parte, di situazioni già sperimentate in Village, l’esperienza restituita da Le Ombre di Rose è sicuramente soddisfacente ed appagante, ed ha l’indubbio merito di intrattenere senza strafare, grazie anche ad una longevità ben calibrata, che scongiura il pericolo di un’eccessiva ridondanza. E proprio questo suo nascere come costola dell’ottavo capitolo, ci porta a giudicare, in modo analogo a quanto fatto a suo tempo, il comparto tecnico generale, sicuramente molto pregevole ma fiaccato comunque dalla sua natura cross gen. Buono il lato audio, forte di un’effettistica efficace e di un discreto doppiaggio, che perde qualche colpo unicamente in un paio di momenti, in cui la voce di Rose sembra essere non troppo a fuoco.

Con una famiglia, i Baker, era cominciato il nuovo corso di Resident Evil, e con un’altra famiglia, quella straziata dei Wintersi, si è infine concluso questo arco narrativo. Le Ombre di Rose aveva l’onore, e l’onere, di mettere un punto alla storia di Ethan e compagni e, visti i risultati ottenuti, possiamo dire che il DLC sia riuscito a portare degnamente a termine il proprio compito. Certo, vista l’esigua durata permane sempre quel pizzico di amaro in bocca, relativo alla necessità di doverlo acquistare a parte rispetto all’edizione standard, ma visto il costo tutto sommato in linea con i trend di mercato attuali, non ci possiamo lamentare più del dovuto. A questo punto non possiamo che essere curiosi ed ansiosi di scoprire cosa Capcom abbia in serbo per una delle sue serie più iconiche.