NiOh – Drago del Nord
di: Simone CantiniDite la verità, chi dopo anni ed anni di ritardi avrebbe scommesso un soldo bucato su NiOh? Personalmente non ho problemi ad ammettere che non sono stati pochi i momenti in cui ho temuto che la fatica di Team Ninja avrebbe finito per rivelarsi un fiasco colossale, un blando scimmiottamento di un genere che sembra andare sempre più per la maggiore. Ecco, parimenti non ho difficoltà ad confessare di essermi clamorosamente sbagliato, al punto che ad oggi reputo NiOh il mio personalissimo titolo di punta di questo 2017. E il merito va indubbiamente allo studio nipponico, che è stato capace di lavorare duramente per proporre un’esperienza di qualità che, a distanza di mesi dal debutto, non hanno ancora deciso di abbandonare, come dimostra Drago del Nord.
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Come home
Approcciarsi al primo DLC di NiOh potrebbe rappresentare uno scoglio quanto mai arduo per gran parte dei giocatori ed il motivo è da ricercare nella precisa scelta, operata da Team Ninja, di ambientare le vicende di Drago del Nord esattamente al termine della campagna principale. Pertanto per poter accedere alla nuova area sarà necessario aver completato il gioco, tenendo però a mente che solo questo potrebbe non essere sufficiente. Il motivo? La difficoltà dell’add-on, difatti, si attesta su livelli molto alti (si parla di livello 150 solo per la prima missione!), al punto che la progressione potrebbe risultare quanto mai ostica per tutti i personaggi eccessivamente sottolivellati. I motivi di questa scelta sono da ritrovare nel voler presentare un arco narrativo che va ad incastonarsi in maniera perfetta in coda agli eventi della prima run, di modo da costituirne un seguito ideale: ecco quindi che dopo aver sconfitto il mentore di Kelley, William farà nuovamente rotta verso il Giappone, in seguito ad una visione nefasta, per confrontarsi con Masamune Date all’interno della inedita regione Tohoku. La struttura delle missioni contenute nel DLC non lascia spazio a particolari colpi di scena, presentandoci una mole contenutistica perfettamente allineata con l’offerta del gioco base. Il design dei livelli, sempre pregevole, non ci farà certo sgranare gli occhi per lo stupore, non lo farà il bestiario, che pur potendo contare su di un paio di new entry, si limiterà a riproporre ostacoli già ampiamente superati, così come i quattro nuovi boss resteranno in scia con quanto già visto. Tutto qua? Una spesa superflua? Beh, non proprio, visto che la qualità complessiva è comunque elevata e non mancano alcune piccole aggiunte al già corposo gameplay. La più macroscopica è costituita dalla possibilità di potenziare il nostro spirito guida, a cui fa eco il poterne equipaggiare due alla volta, il cui ruolo potrà essere cambiato in tempo reale: mentre il principale continuerà a svolgere la funzione canonica, il secondario garantirà tutta una serie di bonus accessori, andando così ad ampliare lo spettro di personalizzazione di William. Presente anche una nuova arma, una katana dalla portata più ampia, con relative missioni del dojo e skill tree dedicato, così come tutta una serie inedita di equipaggiamenti.
Meglio soli…
L’aggiornamento per introdurre la compatibilità al DLC ha inoltre sbloccato, in maniera del tutto gratuita, anche il tanto richiesto comparto PvP, ma al netto delle prove fatte, non certo di qualità elevata, si tratta di una feature tutto sommato superflua. I motivi sono da riscontrare nel prevedibile sbilanciamento che simili titoli si portano dietro sin dai tempi di Demon’s Souls, pertanto passeremo tranquillamente oltre senza voltarci indietro. Anche perché i motivi di esaltazione non sono certo rari in Drago del Nord, un add-on in grado di sopperire alla mancanza del tanto bramato “fattore wow” in maniera dannatamente concreta. Le missioni sono toste e bastarde al punto giusto, i boss (pur non sorprendendo) costituiscono una sfida impegnativa e le circa 7-8 ore necessarie a sviscerare ogni singolo anfratto dell’espansione non fanno certo rimpiangere i 9,99 Euro richiesti (al netto dell’eventuale Season Pass).
La prima incursione nel futuro di NiOh ha scelto di percorrere un sentiero conosciuto, pur non rinunciando a qualche piccola diversione panoramica di sicuro interesse. Non stupirà grazie ad un mirabolante impiego di sorprendenti novità, ma la concretezza con cui il DLC riesce ad incastonarsi in coda alle avventure di William è notevole. Si poteva fare di più? Forse, ma alla luce della sua indubbia qualità viene davvero difficile sconsigliare l’acquisto di Drago del Nord a tutti coloro che sono rimasti ammaliati dal lavoro di Team Ninja.