DLC

Lost Judgment – I Dossier di Kaito

di: Simone Cantini

Tornare a scorrazzare per le strade di Kamurocho, almeno per il sottoscritto, è sempre un vero e proprio piacere. E se poi la gita in questione è in compagnia di un personaggio intrigante come il buon Kaito-san, la spalla del brillante Yagami protagonista di Lost Judgment, la gioia non può che essere doppia. In questo I Dossier di Kaito, DLC del titolo recensito solo pochi mesi fa, difatti, ci lasceremo alle spalle il titolare dell’omonima agenzia investigativa, per approfondire ulteriormente la figura (ed il passato) dell’ex yakuza dal cuore d’oro. Che si tratti di un ipotetico test, in vista di un probabile passaggio di testimone, visti i problemi che SEGA ha con l’agenzia che gestisce l’immagine dell’attore che dà voce e corpo a Yagami?

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Ombre dal passato

Con il buon Takayuki, fuori città per seguire il caso di un marito scomparso, tocca a Kaito, in compagnia di Hoshino, gestire un caso legato ad un’agenzia investigativa truffaldina. Niente di così eclatante per chi è vissuto menando le mani in questo angolo non così fittizio di Giappone. La situazione si fa decisamente più movimentata, però, all’arrivo di un facoltoso cliente, che chiederà a Kaito di rintracciare la moglie, data per defunta ma che pare essere stata avvistata, solo pochi giorni prima, proprio per le strade di Kamurocho. A dispetto di una parcella estremamente corposa, il nostro ex yakuza deciderà di declinare l’incarico, ma finirà comunque per rimanere invischiato nella ricerca in seguito alla comparsa di uno scapestrato adolescente, figlio della donna, che metterà l’uomo dinanzi ad un atroce interrogativo. E così, tra storie d’amore sepolte tra le pieghe del tempo, timori di paternità e la solita ed abbondante dose di scazzottate, trascorreremo circa 5 ore nel tentativo di districare questa (al solito) ingarbugliata matassa. Sebbene non sempre brillante e sorprendente come nel caso dei plot principali, data anche la durata decisamente esigua del tutto, la storia che sorregge I Dossier di Kaito si lascia seguire con interesse, grazie al solito mix di personaggi carismatici, plot twist e situazioni adrenaliniche. Il plus maggiore, comunque, ci è dato dal poter finalmente saperne di più sul passato del nostro protagonista, che riesce così a tratteggiarsi ulteriormente con efficacia. Non è comunque tutto oro quello che luccica, dato che alla durata non certo esagerata in rapporto al prezzo di vendita (€ 29,99), si accompagna la totale assenza di incarichi secondari, con gli elementi in grado di espandere il monte ore che si riducono alla ricerca di oggetti nascosti e alle varie attività di cazzeggio già viste nel gioco principale. Non nego che un costo inferiore di almeno una decina di Euro non sarebbe stato affatto male.

L’altro lato delle indagini

Sul versante del gameplay, non si registrano particolari scossoni, con il DLC che ci proporrà il medesimo canovaccio ludico, sebbene declinato attorno alle caratteristiche fisiche di Kaito. Gli stravolgimenti maggiori, come prevedibile, andranno a riguardare principalmente gli stili di combattimento utilizzati dall’ex yakuza, che potrà contare su due distinte modalità di lotta: Incursore e Maciste. La prima mette in piedi un combat system bilanciato, che fa degli attacchi rapidi e concatenati, uniti alle schivate, il suo focus. La seconda rende Kaito una vera forza della natura, dato che gli consentirà di menare le mani con violenza, raccogliendo in automatico tutti gli oggetti contundenti sparsi sul terreno di gioco, così da massimizzare i danni. Si tratta, in definitiva, di due stili in linea con le caratteristiche del personaggio ma che, almeno a livello di difficoltà normale, finiscono per rendere un po’ troppo semplici i vari scontri. Una semplicità di fondo che emerge anche nelle varie divagazioni extra scazzottate, che tra fasi stealth basilari ed indagini che ricalcano quanto visto nella serie principale, non ci richiederanno sforzi troppo elevati per essere portati a termine. È nell’analisi dell’ambiente e delle situazioni, però, che si registra una piccola differenza (per quanto più concettuale che pratica) rispetto al modus operandi di Yagami. Sanguigno e diretto, Kaito non si avvarrà di apparecchiature tecnologiche per scandagliare il mondo di gioco, ma si baserà interamente sui propri istinti animaleschi: ecco, quindi, che sfrutterà l’olfatto per andare in cerca di odori rivelatori, oppure l’udito per captare conversazioni o suoni normalmente non udibili dagli altri. Nulla che si discosti poi molto da quanto già giocato con Yagami, ma fa piacere il modo in cui i momenti di indagine sembrano volersi cucire attorno alla personalità del nuovo protagonista delle vicende. Più interessante, in ottica puramente narrativa, la possibilità di andare in cerca di speciali luoghi della memoria, che custodiranno ricordi del passato dell’uomo e che, oltre ad approfondirne il background, ci potranno anche servire per reperire abilità bonus (da sbloccare nel consueto menu dedicato) o boss opzionali. Inutile, invece, soffermarsi sull’aspetto tecnico della produzione che, trattandosi di un DLC uscito a non troppa distanza dall’installazione principale, non offre alcuno spunto di analisi, visto che la scena si presenta in modo identico a quanto sperimentato pochi mesi fa.

I Dossier di Kaito ha il pregio di approfondire la figura del compagno di avventura di Yagami, sacrificato in parte in Lost Judgment, e lo fa per mezzo di una storia che, ne sono sicuro, saprà appassionare i fan dell’ex yakuza gentile. Certo, data la non eccelsa durata dell’avventura, priva di ulteriori elementi di contorno, aspettarsi i soliti guizzi di sceneggiatura sarebbe quanto mai sciocco, ma ciò nonostante le circa 5 ore trascorse in compagnia dell’investigatore privato scorrono via in modo piacevole. Sebbene in linea con l’esperienza canonica della serie, il DLC presenta comunque una manciata di novità, utili a mitigare la sensazione di trovarsi al cospetto di un mero reskin. C’è forse da recriminare un poco sul prezzo di vendita, a mio avviso sin troppo elevato in rapporto all’offerta, pertanto a meno di non essere dei fan sfegatati di Kamurocho e dintorni, vi consiglio di attendere un eventuale calo di prezzo.