La Terra di Mezzo: L’ombra della Guerra – La lama di Galadriel
di: donFotterLa prima espansione del mastodontico La Terra di Mezzo: l’Ombra della Guerra è arrivata e si concentra su uno dei personaggi che più erano rimasti in sospesa nel gioco principale: Eltariel. La misteriosa elfa che esce sconfitta, e con una mano mutilata, dal duro scontro su Barad-dur contro Sauron, viene soccorsa nel momento del bisogno da Galadriel, che la invita ad indossare ancora una volta il nuovo anello di Celebrimbor per porre fine all’ordine dei Nazgul. La resa dei conti tra l’elfa portatrice di luce e il Nazgul Talion è il cuore di questo DLC, vissuto per la prima volta non dalla prospettiva del ramingo non morto: sarà riuscita Monolith Productions a regalare un epico finale anche alle vicende di Eltariel? Scopriamolo insieme nella nostra recensione.
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Luci e (troppe) ombre
Il ritmo narrativo parte con lo stesso slancio che aveva caratterizzato il gioco originale: ad Eltariel viene subito affidato il compito, da Galadriel, di eliminare il nuovo Nazgul, protagonista del gioco principale e del suo prequel, Talion. L’adrenalina sale subito alle stelle quanto ci troviamo ad affrontare Talion nella torre di Minas Morgul, restando piuttosto sorpresi di come si arrivi subito allo scontro: una volta sconfitto il nostro avversario, scopriamo che Talion in realtà non si è ancora trasformato in un Nazgul, indicando come le vicende dell’espansione siano contemporanee all’Atto IV del gioco principale, ed emerge come il ramingo stia combattendo con tutte le sue forze per contrastare il grande occhio. I due scoprono che una nuova minaccia parallela all’oscuro signore sta sorgendo, rappresentata da due Nazgul gemelle ribelli, intenzionate a prendere il potere. La storia di Eltariel si concentra sul fermare queste due pericolose nemiche. Si capisce che qualcosa non funziona a partire dalla presentazione delle originali antagoniste: com’è possibile che ci siano dei Nazgul che non obbediscono alla volontà di Sauron? Nel gioco principale, il vero finale svela come anche Talion infine venga corrotto dall’anello di Isildur e finisca sotto il completo controllo del signore oscuro, perché venir meno a questa regola? Un’altra cosa che ci ha lasciati assolutamente sconcertati sono le origini di queste due fanciulle: dopo averle infatti sconfitte, scopriamo che provengono da una terra lontana, che appare in tutto e per tutto come il Giappone feudale. Data la varietà di razze e delle loro usanze nella Terra di Mezzo, questa scelta appare decisamente forzata e fuori luogo e si ha decisamente la sensazione di aver abbandonato l’universo Tolkeniano durante questo flashback. Una scelta a nostro parere assolutamente errata, che costituisce un grave errore di sceneggiatura e viola completamente la lore del Signore degli anelli.
Accettiamo di buon grado qualche reinterpretazione alla Shelob, ma in questo caso gli sceneggiatori hanno superato il limite, sbagliando. Anche per quanto riguarda la caratterizzazione delle nuove nemiche, il lavoro finale risulta solamente abbozzato e privo di qualsiasi colpo di scena, ma soprattutto di ogni sviluppo: gli eventi di questa espansione non prevedono altro che reclutare qualche orco in giro per le varie regioni (come al solito davvero ben caratterizzati), resistere ad un assedio e completare invece quello di Gorgoroth, dove appunto si sconfiggono le Nazgul gemelle. Abbiamo tra le mani quindi solo una serie di missioni, tutt’altro che adrenaliniche o innovative, che portano in un’incredibile piccola dose di tempo alla conclusione (ci abbiamo messo appena 2 ore a terminare il DLC). L’unico alto, oltre al prologo, è proprio dato dal finale, dove siamo costretti a confrontarci nuovamente con Talion, questa volta sedotto completamente dal male: ci aspettavamo un colpo di scena, invece va tutto come previsto e il finale del DLC va addirittura in contrasto con quello del gioco base, dove Talion cede al controllo di Sauron davanti al re degli stregoni dopo anni di battaglie (non contro Eltariel). Apprendiamo poi ulteriori dettagli sul fatto che la storia di Eltariel continui anche dopo la caduta di Sauron, ma solo tramite la cut scene finale. Insomma la trama è superficiale e fa acqua da tutte le parti, inutile negare che ci aspettavamo molto di più da questa espansione, che rappresenta un clamoroso tonfo, dal punto di vista narrativo, rispetto al gioco base che tanto avevamo lodato.
Ramingo che lasci, Elfa che trovi
Se da un lato il comparto narrativo non si comporta come dovrebbe, per fortuna il solido gameplay mantiene la sua forma decisamente tonica, anche se anche qui troviamo qualche piccola pecca: Eltariel dispone di dieci abilità sbloccabili, ognuna con due ulteriori potenziamenti tra i quali scegliere, e ne eredita una serie da quelle di Talion nel gioco base. Il ridotto numero di abilità dell’elfa testimonia come, evidentemente, il DLC sia stato proprio concepito per una breve durata. E se da un lato abbiamo una storia principale che dura circa due ore, dall’altro abbiamo perlomeno una serie di sfide contro determinati orchi, nulla di innovativo se non per le simpatiche caratterizzazioni, che ci permetteranno di ottenere degli equipaggiamenti leggendari per la nostra alterego. Le sfide sono contraddistinte da un ordine, che è solo consigliato e non obbligatorio, con cui vanno portate a termine: duellare con determinati orchi senza equipaggiamenti specifici ottenuti in precedenza da altri può complicare terribilmente le sfide. Una piacevole aggiunta considerando l’elevato numero di sfide, che però non compensa neanche lontanamente la pochezza della trama dell’espansione. Dal punto di visto del gameplay puro, utilizzare Eltariel cambia le carte in tavola(solo nell’espansione di gioco, si può ora utilizzare anche nel gioco principale, ma con le abilità di Talion): l’elfa non può dominare gli orchi dato che serve Galadriel, ma può colmarli di luce per poi farli esplodere senza neanche avere il bisogno di attaccarli fisicamente. Il processo non è immediato e quando ci si trova davanti ad una grossa mole di nemici offre una valida alternativa allo stile di Talion. Anche le abilità con l’arco sono differenti: Eltariel vanta un’abilità, da sbloccare, che permette di scoccare le frecce in maniera automatica e molto rapidamente, cosa che permette di risolvere alla svelta diverse situazioni molto complesse.
Ci sono poi altre abilità molto simili a quelle di Talion, come la furia e l’esplosione elfica che rimarcano la scarsezza di contenuti del DLC. Un’altra nota dolente è rappresentata dalla difficoltà delle sfide e delle missioni: siamo morti una sola volta, nel confronto finale con Talion, probabilmente per la noia. Il DLC infatti presenta un livello di sfida imbarazzante se paragonato a quello del gioco originale: gli orchi sono tutti di livelli non sopra il 38 e anche se Eltariel ha effettivamente un suo sistema di progressione a livelli, quest’ultimo risulta decisamente superfluo, se non per sbloccare le abilità. Non c’è una sola sfida, a parte un pochino quella finale, che ci abbia impegnato: gli assedi(entrambi) sono di una facilità allarmante per chi ha terminato il gioco base e a differenza di quest’ultimo, ovviamente, non danno il minimo senso di soddisfazione nel portarli a termine. La sfida con le due Nazgul, che usano delle armi decisamente esotiche, ma interessanti, si conclude senza neanche rischiare una volta di morire, per non parlare delle missioni per reclutare gli orchi che incontriamo nel gioco, che sono non solo molto brevi, ma appunto anche decisamente troppo facili. Una grande occasione sprecata dunque, sotto tutti i punti di vista.
Conclusioni
La sorpresa nel constatare la pochezza di questo DLC ci ha spiazzato: eravamo convinti che, dopo l’ottimo gioco recensito ad ottobre scorso, Monolith Productions ci avrebbe consegnato un altrettanto ottima prima espansione e le premesse c’erano tutte dato l’ottimo contesto narrativo lasciato dall’Ombra della Guerra. Purtroppo le aspettative sono state deluse da ogni punto di vista: trama insulsa, con tanto di contrasti con il finale del gioco originale, e di durata infima (appena due ore), le due Nazgul risultano decisamente fuori luogo e presentano una caratterizzazione assolutamente non degna del Signore degli Anelli (il Giappone lasciamolo ad altre produzioni per cortesia) e una protagonista che aggiunge, in termini di abilità e quindi di gameplay, davvero poco all’ottimo lavoro svolto con Talion nel gioco base. Un fallimento completo (ad eccezione del buon doppiaggio) che fa tanto rumore se si ripensa invece all’incredibile qualità che offre il gioco base dell’Ombra della Guerra. Perciò il responso non può che essere negativo: evitate assolutamente quest’espansione, a meno che non disponiate già del season pass.