Doom: Unto the Evil
di: Simone CantiniSono un vecchio bacucco reazionario figlio del gaming di una volta, quello in cui comperavi il titolo e te lo tenevi per sempre così come era stato programmato. Al massimo potevo arrivare ad accettare i data disk che, per lo meno, avevano la decenza di essere corposi quasi sempre quanto l’avventura principale. È per questo mio retaggio arcaico che mi trovo costantemente in difficoltà quando mi trovo a confrontarmi con un DLC. Sì, anche se si tratta di Unto the Evil, prima (di tre) espansioni multiplayer dedicate a quel gran pezzo di gioco chiamato Doom.
accettare i cookie con finalità di marketing.
One ticket to hell… and back
Ok, che il comparto multigiocatore dello shooter di casa id non fosse certo imprescindibile lo avevo affermato anche in sede di recensione, nonostante tutto è però innegabile la volontà della casa texana di rendere più appetibile ai player anche questa feature che è possibile definire quasi accessoria. Diciamo subito, però, che farlo al prezzo di €14,99 non sia molto conveniente, soprattutto considerando l’effettiva corposità di Unto the Evil. Il pacchetto si apre presentando ai giocatori tre nuove mappe, ognuna dotata delle proprie ovvie peculiarità: Rituale ci catapulterà all’interno di una struttura UAC devastata da un turbine di neve e nebbia, fattore che ha permesso a id di sfruttare una palette cromatica sbilanciata sui toni freddi, in grado di restituire un feeling visivo fortemente in contrasto con le consuete atmosfere che si respirano in questo Doom. Se visivamente il colpo d’occhio è quanto mai gradevole a peccare è però la ricercatezza architettonica. Offerta propone invece un’area di gioco decisamente più variegata, capace di alternare spazi più ampi ad angusti corridoi, non lesinando affatto sul versante della verticalità. Chiude il trittico la mappa più interessante, Cataclisma, una zona di guerra capace di fondere tra loro gli ambienti infernali e quelli decisamente più asettici di una base UAC, il tutto sfruttando i portali dimensionali tanto cari alla serie. Si tratta quindi di un pacchetto che, per quanto risicato, presenta comunque una buona varietà, condita anche da un interessante level design che saprà stuzzicare l’istinto bellico dei player.
Nuovo a metà
La seconda parte dell’offerta ludica di Unto the Evil è rappresentata dagli strumenti di offesa, sui quali spicca senza dubbio il Mietitore, il nuovo demone che è possibile impersonare durante i match. Decisamente meno resistente degli altri suoi compagni, questa nuova aberrazione infernale vanta una potenza di fuoco di tutto rispetto, capace di culminare (una volta riempita un’apposita barra a suon di uccisioni) in un devastante attacco ad ampio raggio in grado di falciare in un sol colpo un gran quantitativo di avversari. Una semi novità riguarda anche le bocche da fuoco in dotazione dei marine, le quali hanno salutato l’arrivo dell’EMG Mark V, una versione potenziata della pistola che ci accompagna all’inizio della campagna. Apparentemente poco performante, se sapientemente utilizzata può trasformarsi in un’arma di supporto di tutto rispetto, anche se il preferire un simile riciclo ad una vera new entry mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Buone nuove anche sul fronte degli esplosivi, le cui fila si sono arricchite della Mina Cinetica, un ordigno aracnoide che si attiva non appena un avversario entra nel suo raggio di azione: decisamente utile per gli amanti delle imboscate. Chiudono il cerchio un paio di nuovi moduli hack e nuove personalizzazioni estetiche per il nostro marine.
10
Come scritto in apertura sono sempre in difficoltà quando si tratta di sezionare un DLC, al punto che il rischio di non essere perfettamente obiettivo è sempre dietro l’angolo. Unto the Evil, pur presentando una qualità complessiva non da disprezzare, ha però il grosso difetto di essere proposto ad un prezzo che non mi sento affatto di definire concorrenziale, soprattutto in virtù del fatto che si va ad accompagnare ad una feature di gioco non certo imprescindibile. Sotto questo punto di vista, però, mi sento di lodare la scelta di id Software di rendere giocabili i nuovi add-on a chiunque si trovi in partita con almeno un acquirente del DLC: un ottimo modo per verificare in prima persona se valga o meno spendere gli Euro richiesti per il download.