DLC

Doom Eternal – The Ancient Gods Parte 2

di: Simone Cantini

E alla fine anche questo viaggio è giunto al termine. Imbrattanti di sangue e budella, il corpo ricoperto di cicatrici e bruciature, siamo usciti vittoriosi ancora una volta dalle viscere dell’Inferno, riuscendo a riportare la pace sulla vecchia Terra oramai martoriata da ogni tipologia di aberrazione demoniaca. Ci sono voluti anni, sin dal reboot del 2016, prima di riuscire a regalare al nostro Slayer il meritato riposo, ma era anche logico come fosse impossibile continuare a combatter all’inifinito. O per lo meno sino alla prossima minaccia. E nell’attesa che questa riesca ad assumere nuovi e letali contorni, godiamoci The Ancient Gods Parte 2, l’ultimo DLC narrativo rivolto a quel concentrato di adrenalina che risponde la nome di Doom Eternal.

Per visualizzare i video di terze parti è necessario
accettare i cookie con finalità di marketing.

 

Il riposo del guerriero

Era davvero difficile illudersi che tutto potesse concludersi con lo scontro avvenuto nella battute finali del precedente add-on, e difatti The Ancient Gods Parte 2 non può che aprirsi con la promessa di una nuova e brutale mattanza: ma in fondo parliamo di Doom, pertanto sarebbe stato quanto mai illogico stupirsi. L’obiettivo della conclusione dell’arco narrativo dello Slayer ruoterà, giunti a questo punto, attorno alla sconfitta del Signore Oscuro, comparso al termine della precedente sortita, e che si è portato appresso una buona serie di rivelazioni (che non spoilero per tutti coloro che ancora non hanno giocato la Parte 1!). Compito banale nella cruda descrizione, ma tutt’altro che semplice da mettere in pratica, dato che per riuscirci il nostro spietato eroe dovrà raggiungere il centro dell’Inferno, per dare vita ad una battaglia finale che, ahinoi, è risultata essere davvero deboluccia in quanto a design. Decisamente tediosa, rispetto a quanto questo nuovo capitolo era riuscito a mettere sul piatto, la boss fight pur essendo suddivisa in due fasi è risultata alquanto monocorde e dilatata, a causa principalmente del numero di danni che è necessario infliggere (anche ai livelli di difficoltà più bassi) alla creatura. Questa pecca, inoltre, è risultata essere una costante di tutta la minicampagna del DLC, che sembra aver voluto mettere ancora di più alla prova l’abilità e la pazienza del giocatore, inondando lo schermo con più nemici, non risparmiandosi la libertà di inserire alcune new entry decisamente bastarde. Mi riferisco, in primis, ai Cacciatori Maledetti Velenosi, avversari capaci di infettare lo Slayer al primo colpo, causando una continua perdita di punti vita che si interrompe solo uccidendo l’untore. E per farlo potremo utilizzare unicamente un Pugno di Sangue a piena carica, impresa non semplicissima quando siamo letteralmente circondati da schiere di nemici ed il nostro bersaglio gode di una mobilità assurda. Più agevoli da sconfiggere il Barone Corazzato e l’Imp di Pietra, che richiederanno di utilizzare due mod del fucile al plasma e dello shotgun per essere abbattuti. Ed è proprio attorno alla necessità di sfruttare le varie modalità di fuoco alternativo dell’arsenale che è costruita parte dell’esperienza di The Ancient Gods Parte 2, escamotage utile a costringere il giocatore a variare spesso l’approccio agli scontri. A chiudere il cerchio attorno alle novità troviamo anche una nuova arma, il Martello delle Sentinelle, capace di causare la solita ed ingente quantità di danni.

Bellezza infernale

Non si vive di sole new entry, ovviamente, pertanto non posso fare a meno di constatare con estremo disappunto come The Ancient Gods Parte 2 insista nel continuare a proporre, tra l’altro in maniera ancora più invasiva, le per me inutili e mal realizzate fasi platform viste in precedenza: inutile nascondersi dietro d un dito, da un Doom cerco solo frenesia e massacri, non salti al millimetro che si traducono spesso in morte certa, solo perché il design degli stage ci obbliga quasi sempre a lanciarci nel vuoto al buio. Qualche perplessità me l’ha sollevata anche il bilanciamento generale della difficoltà, che sebbene sia palesemente spinta verso l’alto, in maniera anche maggiore rispetto al precedente DLC, non si è risparmiata qualche picco di assurdità gratuita, specialmente legata alla presenza massiccia dei fastidiosi Marauder. Per il resto i tre macro livelli in cui è suddivisa la campagna non riservano particolari sorprese, proponendo la consueta abbondanza di scontri al cardiopalma, farciti dagli immancabili segreti e dalle sfide opzionali. Piacevole, inoltre, il design estetico generale, che ha nel primo stage una deriva a tratti fantasy davvero inusuale per la serie e che ho accolto con estremo piacere. Degno di nota anche il livello infernale, in cui sullo sfondo potremo assistere a spettacolari scene di lotta che, se non fosse per le minacce martellanti in agguato, potremmo osservare rapiti per ore. Impressionanti, come sempre, le performance squisitamente tecniche offerte della produzione, capaci di mettere ancora di più in mostra le abilità programmatorie dei ragazzi di id Software, così come l’estrema bontà dell’id Tech: anche quando lo schermo è letteralmente ricolmo di nemici ed effetti particellari, l’immagine non accenna al benchè minimo tentennamento, mantenendo il frame rate incollato ai 60 fotogrammi al secondo, senza che la bontà scenica sia minimamente compromessa.

Lo Slayer ci saluta con un DLC sicuramente solido e convincente, ma che se esaminato all’interno dell’affresco generale che risponde al nome di Doom Eternal risulta essere anche il più debole del pacchetto. Se è vero che The Ancient Gods Parte 2 riesce a riproporre ancora una volta il rodato gameplay della serie, accompagnando anche il tutto con alcune piccole novità, è parimenti assodato come il tutto goda di un bilanciamento ed una cura leggermente inferiori alle attese. Le new entry, seppur interessanti, sono foriere di alcune meccaniche in grado di sbilanciare un po’ troppo una difficoltà già di suo poco permissiva, a cui si affianca un level design gradevolissimo per quanto concerne l’estetica, ma decisamente più debole in quanto a struttura (e poi basta sezioni platform, cavolo!). Pur al netto di questi limiti, comunque, l’esperienza offerta da The Ancient Gods Parte 2 non può che essere consigliata a tutti i fan del franchise, anche se per il commiato dello Slayer mi sarei aspettato qualche fuoco d’artificio più colorato e pirotecnico.