Destiny 2 – La Mente Bellica
di: Simone CantiniSi dice che la pazienza sia la virtù dei forti, ma nel frenetico mondo videoludico anche solo pensare di stuzzicare questa rara dote può rivelarsi un peccato mortale. E lo sanno bene i ragazzi di Bungie che, dopo il successo clamoroso del debutto in casa Activision, si sono visti rigettare con estrema rapidità il loro controverso Destiny 2, il cui successo presso il grande pubblico rappresenta solo un’unghia di quanto raccolto dal predecessore. Ed apparentemente consci delle critiche mosse, i membri del team americano non erano sembrati in grado di apporre una toppa a quanto fatto con il primo DLC, ripromettendosi però (forse vanamente) di alzare ancora l’asticella con la seconda aggiunta a pagamento. Peccato che anche La Mente Bellica non si sia rivelata foriera della tanto sospirata inversione di rotta, finendo con il rappresentare l’ennesimo agrodolce aperitivo.
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Potenziale sprecato
Uno dei più solidi punti fermi della creatura chiamata Destiny (sia il primo che il secondo) è sicuramente da ritrovare nella scialba narrativa che accompagna l’affascinante universo tratteggiato da Bungie. Sì, perché a dispetto di una lore stratificata e complessa, anche se basata su stereotipi alquanto abusati, i momenti discorsivi della produzione si sono sempre rivelati incapaci di maneggiare con cura i vari argomenti. Era già successo con Osiride, una figura avvolta nel mito e che, una volta sceso in campo, si è visto improvvisamente spogliato di tutto il suo fascino. E lo stesso accade con le vicende che fanno da sfondo a La Mente Bellica, sin troppo sbrigative e non certo in grado di sviscerare a dovere figure iconiche dell’universo di Destiny come Rasputin e Ana Bray. La brevissima campagna, completabile in poco più di due orette, ha finito con il rivelarsi assai scialba e poco ispirata, con missioni che puzzano fastidiosamente di già visto e che scorrono via senza lasciare tracce significative. E dire che il nuovo nemico (una divinità dell’Alveare), la ritrovata Ana Bray e la potente Mente Bellica Rasputin, racchiudevano al loro interno il giusto potenziale per dare vita ad un’avventura degna di tale nome. Peccato che, al solito, le buone premesse si siano esaurite in fase di presentazione di questa mini campagna, utile soltanto a preparare agli eventi end game che si porta in dote la nuova area marziana. Queste sì di ben altra caratura. Per fortuna mi permetto di aggiungere.
Life on Mars
Impossibile dimenticare la delusione avuta una volta approdati finalmente su Mercurio, non appena ci si rese conto dell’angusta geografia del primo pianeta del Sistema Solare. Ecco, almeno sotto questo punto di vista, Bungie sembra aver fatto tesoro del disappunto dell’utenza, presentandoci una (semi) nuova area finalmente in linea con gli ampi stage della campagna principale. La zona polare del Pianeta Rosso a cui è possibile accedere grazie all’acquisto de La Mente Bellica, infatti, è decisamente ampia e ricca di interessanti attività, siano esse pattuglie, Settori Perduti e particolari collezionabili da scovare e sbloccare nel modo corretto. Sono però le inedite attività legate all’end game a rappresentarne l’aspetto più stuzzicante, grazie alla nuova modalità chiamata Protocollo di Intensificazione. Si tratta, in soldoni, di una modalità Orda in cui un massimo di 9 giocatori deve sopravvivere a sette ondate nemiche dalla difficoltà crescente, caratterizzate da obiettivi accessori, mid boss ed un boss finale che ruoterà di settimana in settimana. Mettere le mani sulle ricompense esclusive legate al completamento, però, non sarà certo un’impresa scontata, visto l’alto livello che andrà a caratterizzare gli avversari e che si spingerà fino a 400 nel caso dell’nemico finale (il level cap dell’espansione è fissato a 385). Questa impennata della difficoltà è avvertibile anche nei nuovi assalti e nel raid, invero molto più ostici rispetto al passato, forse anche un pelino troppo. Riguardo alla qualità, invece, se è possibile ritenersi tendenzialmente soddisfatti da quest’ultimo, che ci porterà a difendere l’imperatore Calus nel secondo covo del Leviatano, in quello che è conosciuto come Pinnacolo Siderale, sono gli assalti a lasciare decisamente basiti. Questi, infatti, riprendono la fastidiosa tendenza che li porta a presentare lievi declinazioni delle missioni della campagna del DLC, già non certo memorabili in prima battuta. E non basta il terzo, inedito ed in esclusiva temporale PS4 (operazione davvero bislacca vista la situazione del titolo), per risollevare il giudizio.
Punta al top
Piccoli passa avanti sono stati fatti anche per quanto concerne il Crogiolo, il tutto tramite un’aggiunta tanto semplice quanto gradita alla maggior parte dei player che si dilettano con gli FPS competitivi: mi riferisco all’introduzione delle classifiche. Seguendo, anche se palesemente in ritardo, una consuetudine oramai consolidata da tutti gli shooter online, il team ha introdotto due distinti sistemi di ranking, legati alle partite veloci (Valorosa) e alle competitive (Gloriosa). Nel primo caso, per avanzare sarà sufficiente accumulare punti durante i match, senza che vi siano penalità in caso di sconfitta; nel secondo, invece, i progressi saranno strettamente legati ai successi. In entrambi i casi, sbloccare i vari gradi di prestigio ci permetterà di mettere le mani su ricompense uniche. Una gradita revisione ha anche investito le Armi Esotiche, ora nuovamente degne del nome che portano, principalmente grazie all’introduzione dei Catalizzatori, particolari drop ottenibili eseguendo task specifici per ciascuna arma, e che permettono di tramutare la bocca da fuoco prescelta in Prodigiosa, con conseguente aumento di una delle statistiche, a tutto vantaggio della personalizzazione.
Era davvero difficile fare peggio di quanto visto ne La Maledizione di Osiride, infatti La Mente Bellica si attesta su livelli qualitativamente superiori rispetto al precedente DLC. Siamo però ancora lontani dall’avere tra le mani un contenuto in grado di sanare la deriva intrapresa da Destiny 2, visto che le piacevoli aggiunte che l’espansione si porta dietro (end game, modifiche al Crogiolo e alle Armi Esotiche) non sono sufficienti per rattoppare le falle che stanno minando lo scafo della corazzata firmata Bungie. E di sicuro non aiuta neppure la brevissima campagna da cui l’add-on prende il nome che, a dispetto delle interessanti premesse, ha finito per rivelarsi l’ennesimo fiacco colpo a vuoto. A questo punto non resta davvero che rimettere le speranze nella vociferata, grandiosa, rivoluzione prevista per il prossimo autunno. Ma gli utenti saranno in grado di attendere così a lungo?