Castlevania – Stagione 1
di: Luca SaatiC’è sempre un po’ di timore quando parliamo di videogiochi che sbarcano al cinema, neanche Ubisoft è riuscita del tutto a sfatare il mito con il suo Assassin’s Creed che prometteva fuoco e fiamme ma si è rivelato alla fine un prodotto riuscito solo in parte. Mentre al cinema aspettiamo il nuovo film di Tomb Raider e il primo film di Uncharted, Netflix si sta cominciando a muovere e ad aprirsi nei confronti dei videogiochi ospitando la prima stagione dell’anime di Castlevania.
Scritta da Warren Ellis, questa prima stagione è composta da soli quattro episodi della durata di circa 25 minuti l’uno. 100 minuti in totale che mettono in evidenza il primo problema dell’anime: è solo un antipasto. Castlevania infatti in soli quattro episodi ci offre solo un’anticipazione di quello che troveremo nella seconda stagione in uscita il prossimo anno e che sarà composta da otto episodi presentandoci i personaggi e le vicende.
La storia inizia con una giovane donna che si reca al castello di Dracula per imparare i segreti della medicina. Un salto in avanti ci porta nella Valacchia del 1400 dove quella stessa donna è stata condannata al rogo dalla chiesa cattolica che cerca di reprimere con la violenza ogni forma di eresia e di magia. Quella donna si chiamava Lisa ed era la moglie di Dracula. Quest’ultimo decide così di vendicarsi scatenando su tutta la popolazione una maledizione con il suo esercito infernale. Proprio alla fine del primo episodio facciamo la conoscenza di Trevor Belmont, l’ultimo della dinastia Belmont, famiglia scomunicata dalla chiesa perché accusata di essere in combutta con il demonio. I restanti tre episodi sono interamente incentrati sulla rinascita di Trevor che ritorna cacciatore di mostri e fiero esponente della famiglia Belmont (il logo della sua famiglia lo nascondeva all’inizio) dopo aver vagato da taverna a taverna alla ricerca di alcool.
In 100 minuti questa prima stagione di Castlevania offre una sceneggiatura solida con dialoghi ben scritti e mai banali. Certo, la trasformazione di Trevor avviene in maniera un po’ frettolosa, ma del resto con un minutaggio così ridotto non si poteva creare uno sviluppo del personaggio più articolato considerando la grande importanza che l’anime vuole dare alle azioni malvagie dell’uomo e della chiesa, quest’ultima non presenta neanche un briciolo di umanità che paradossalmente troviamo in Dracula. Ottime le scene d’azione dove la violenza non viene mai nascosta ma, anzi, viene messa in primo piano con decapitazioni, mutilazioni e così via, strizzando gli occhi in più di un’occasione ai fan dei videogiochi con l’uso della frusta di Trevor e altre sequenze che non vi anticipiamo per evitarvi spoiler.
Le animazioni sono in linea con le produzioni americane, certamente si poteva fare di più nell’espressività dei personaggi talvolta troppo statici, ma il resto ci è sembrato di buon livello ed è accompagnato da una regia solida che mette in risalto l’ambientazione gotica con inquadrature molto verticali.
Davvero un peccato quindi che questa prima stagione di Castlevania sia durata così poco. Giudicare in questo momento la produzione Netflix non è così semplice visto che si tratta di un semplice antipasto in vista della seconda stagione. Non sono stati quattro episodi perfetti poiché è mancato al racconto quel tipico senso di epicità richiesto in alcuni momenti, ma personaggi ben caratterizzati, dialoghi ben scritti, un’atmosfera riuscita e scene d’azione ben congegnate gettano ottime premesse per il futuro. Siamo sicuri che i fan della serie videoludica di Konami apprezzeranno il lavoro svolto da Netflix.