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Call Of Duty: Ghosts

Anno dopo anno, pur alternandosi tra diversi sviluppatori, il brand Call of Duty ha sempre maggiormente interessato per il suo comparto multigiocatore. Questo perché, nonostante la spettacolarità della trama, il prodotto non aveva da offrire tante ore di divertimento in singolo.
Se durante l’E3 si è parlato molto più della campagna di Call Of Duty: Ghosts, alla Gamescom invece gli sviluppatori hanno puntato tutte i riflettori verso il comparto multigiocatore, dopo averlo già rivelato in un evento a parte tenutosi ad una settimana dalla kermesse di Colonia.

di: Redazione

Anno dopo anno, pur alternandosi tra diversi sviluppatori, il brand Call of Duty ha sempre maggiormente interessato per il suo comparto multigiocatore. Questo perché, nonostante la spettacolarità della trama, il prodotto non aveva da offrire tante ore di divertimento in singolo.
Se durante l’E3 si è parlato molto più della campagna di Call Of Duty: Ghosts, alla Gamescom invece gli sviluppatori hanno puntato tutte i riflettori verso il comparto multigiocatore, dopo averlo già rivelato in un evento a parte tenutosi ad una settimana dalla kermesse di Colonia.
Ma andiamo per ordine, partendo dalla nostra intervista.

Fantasmi? Di nome, non di fatto

Anzitutto, questo nuovo capitolo, che magari potrebbe essere considerato come l’inizio di una nuova trilogia, prende il suo nome da uno dei personaggi più amati della vecchia serie. Ghosts non è quindi un riferimento all’ambientazione o ai nemici che incontreremo nella campagna. Call Of Duty: Ghosts sarà quindi ambientato in un futuro non troppo lontano in cui un evento non ben descritto ha messo in ginocchio la popolazione americana. Quel che è sicuro è che una nuova potenza si impone alla direzione politica, economica e militare dello Stato e noi, con la squadra di cui avremo il controllo, dovremo ovviamente cercare di arginare e opporci alla nuova nazione. Su questo sfondo, a differenza degli altri capitoli, la storia si focalizzerà su due fratelli soldati, e non più quindi su vari protagonisti. Questa è sicuramente una scelta direzionale che va a braccetto con la grande volontà del team di investire il giocatore con una grande carica emotiva. Per fare ciò, oltre a ridurre la sfera narrativa a due soli protagonisti, gli sviluppatori si sono serviti di Stephen Gaghan, sceneggiatore e regista statunitense che tra gli altri ha prodotto After Earth, e di una interessante introduzione canina. Il fido compagno ci sosterrà attraverso una telecamera montata sulla schiena e a due motori vibranti posizionati sul collo. Il protagonista di Call Of Duty: Ghosts avrà dunque totale controllo del cane che potrà essere utilizzato per assalti furtivi. Immaginatevi mentre striscia tra l’erba alta e assalta furtivamente alla gola un nemico, oppure mentre abbaia porta allo scoperto un avversario facendolo finire nel mirino del nostro fucile da cecchino. L’idea di fidelizzare con un amico a quattro zampe rimane comunque in contrasto con le perplessità derivanti dall’utilizzo ed efficacia dello stesso. Dubbi che riguardano la forse eccessiva letalità che potrebbe trasformarlo in un sicario canino a cui ricorreremo troppo spesso. Resta quindi da valutare se potremo usufruirne ogniqualvolta ci aggrada o se solo in determinati frangenti. Quel che è sicuro è che, almeno a detta degli sviluppatori, questa è stata una introduzione molto apprezzata. Leggere commenti via Twitter come “se lo farete uccidere, non giocherò più a nessun altro Call Of Duty” hanno convinto il team di questa introduzione soprattutto in chiave emotiva.

Una valanga di novità

Passando al comparto multiplayer, si può dire che quest’anno la serie Call Of Duty riceverà numerose novità. Partendo dalla creazione del personaggio, che adesso vanta un sistema rivisto rispetto all’apprezzato Pick 10 di Black Ops 2, potremo modificarne anche il look ma soprattutto quel che è più importante riguarda la configurazione armi e perks. 35 bonus divisi in sette categorie, ognuno con un costo variabile a seconda del vantaggio che porterà in battaglia. Avremo a disposizione otto punti spendibili per quanti più perks possibili, più tre aggiuntivi nel caso rinunciassimo all’arma secondaria e alle granate. Con questo sistema si potrà arrivare ad avere equipaggiati anche otto bonus, il che rende ancor più complicato per gli sviluppatori garantire un buon livello di bilanciamento. Soprattutto se consideriamo che tra i 35 perk disponibili vi è il ritorno del Juggernaut, già tanto criticato nelle passate esperienze.
Il lavoro di bilanciamento, che è importantissimo ai fini dell’esperienza di gioco, si fa ancor più difficoltoso per l’introduzione di una nuova categoria di armi: fucili Marksman. Quest’ultimi sono stati introdotti per sopperire al gap tra i classici fucili d’assalto e quelli da cecchino. Danno quindi il loro meglio nella corta-lunga distanza.
Le novità si spostano poi alle modalità di gioco, con l’interessante aggiunta di Search And Rescue. Si tratta di una variante del più classico Search And Destroy con l’aggiunta della conferma delle kill. Quando si viene uccisi si lascia cadere a terra una piastrina: se a recuperarla è un nemico, l’uccisione viene confermata e dovremo attendere la fine del round; se invece viene recuperata da un alleato, rientreremo subito sul campo di battaglia. Insomma, una modalità sicuramente interessante ed estremamente tattica.
Cranked invece è una modalità che potrebbe essere interessante: ad ogni uccisione si attiva un countdown di 30 secondi al termine del quale salteremo in aria in mille brandelli. In sostanza, avremo a disposizione mezzo minuto per effettuare un’altra uccisione, e così via. Questo dovrebbe incentivare il dinamismo a scapito della staticità e soprattutto del camping. Tuttavia così sulla carta 30 secondi potrebbero apparire più che sufficienti per uccidere o essere uccisi. Cranked resta dunque una modalità tutta da provare prima di trarre conclusioni affrettate.
Field Orders è invece più semplice, ma introduce un’altra novità di Call Of Duty: Ghosts: chi effettua la prima uccisione della partita, potrà recuperare una speciale valigetta che gli assegnerà un incarico speciale. Obiettivi del tutto semplici che, per esempio, potrebbero descrivere il modus operandi di un paio di uccisioni (uccidi due nemici con una granata, uccidi un nemico da sdraiato ecc…). Morire prima di aver completato l’obiettivo significa consegnare la valigetta all’uccisore; completarlo senza morire invece ci regalerà un Care Package. Cos’è quest’ultimo? Un dispositivo che chiama un devastante attacco aereo che non solo eliminerà l’intera squadra avversaria, ma modificherà drasticamente la conformazione della mappa. Sì, perché le mappe di Call Of Duty: Ghosts non saranno statiche, in ognuna ci saranno vari elementi interattivi che daranno via ad eventi scriptati in grado di cambiare completamente il volto delle ambientazioni.

Segnatevi il 5 Novembre

Le novità tuttavia non si fermano qui. Sono veramente tante e non si è neanche fatto in tempo a citare le migliorie tecniche, soprattutto del comparto audio che gode di un lavoro impressionante per qualità e pulizia. Del multiplayer non si è altresì accennato di Safeguard, una vera e propria modalità orda, e della possibilità di creare fino a dieci classi, ognuna con un percorso indipendente fino al solo primo prestigio. Ci sarà la possibilità di farli scendere in campo al nostro fianco sotto il controllo dell’IA, ma è una possibilità ancora tutta da testare.
Insomma, capite bene che il 5 Novembre ci saranno tantissime novità sul piatto. Call Of Duty: Ghosts ha tante carte da giocare per quanto riguarda il multiplayer, mentre per la campagna in singolo non possiamo di certo avanzare ipotesi sulla base di qualche dichiarazione. Tuttavia, considerando anche quest’ultima affermazione, risultano chiare le intenzioni degli sviluppatori.