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Bloodborne: The Old Hunters

Una delle critiche mosse a Bloodborne ad aver maggiormente raccolto consensi tra i giocatori è stata, senza dubbio, quella relativa alla longevità. Buona, ma non certo paragonabile a quella sperimentata nei due Dark Souls e in Demon’s Souls. Questa è andata a braccetto anche con una non certo elevata quantità di armamenti disponibili, carenza che assume un peso di una certa rilevanza se raffrontata agli altri esponenti del genere reso nuovamente celebre da From Software. Ecco quindi che l’annuncio di due (immancabili) DLC, poi accorpati in uno soltanto, dedicati al gioco erano riusciti ad esaltare i fan: ma The Old Hunters sarà riuscito nell’impresa?

di: Simone Cantini

Una delle critiche mosse a Bloodborne ad aver maggiormente raccolto consensi tra i giocatori è stata, senza dubbio, quella relativa alla longevità. Buona, ma non certo paragonabile a quella sperimentata nei due Dark Souls e in Demon’s Souls. Questa è andata a braccetto anche con una non certo elevata quantità di armamenti disponibili, carenza che assume un peso di una certa rilevanza se raffrontata agli altri esponenti del genere reso nuovamente celebre da From Software. Ecco quindi che l’annuncio di due (immancabili) DLC, poi accorpati in uno soltanto, dedicati al gioco erano riusciti ad esaltare i fan: ma The Old Hunters sarà riuscito nell’impresa?

Il silenzio del sangue

Difficile dire qualcosa in merito alla narrativa che anima questa golosa espansione: sbilanciarsi troppo verrebbe visto come un’offesa imperdonabile per tutti i puristi del genere, che amano scoprire, interpretare e vivere in prima persona ogni aspetto della complessa e spesso sin troppo criptica mitologia che permea le opere di Miyazaki-san. Parimenti, cercare di dipanare e dare un senso a quanto sperimentato nel corso di questa piccola avventura potrebbe attirare ulteriori critiche, magari a causa di una errata interpretazione di un piccolo passaggio nascosto nella descrizione di quello che, in apparenza, altro non sembra che un insignificante oggetto. E visto che ci tengo a tenermi buoni tutti voi, mi limiterò a dirvi che i personaggi e le ambientazioni che incontreremo durante la nostra scorribanda in The Lost Hunters, andranno ad ampliare in maniera sensibile quanto vissuto nell’avventura principale, dissipando alcuni dubbi ma lasciando aperto il campo anche a nuovi e stuzzicanti interrogativi.

Incubo familiare

È bene chiarire subito come The Old Hunters spinga ulteriormente il piede sul pedale della difficoltà: il DLC, difatti, ci presenterà sin dalle prime battute una sfida decisamente impegnativa, pertanto è consigliabile affrontarlo con un personaggio di livello avanzato. Le tre aree in cui ci aggireremo pullulano di nemici decisamente coriacei e dotati di routine di attacco anche estremamente complesse. Gli stessi boss (4 più uno opzionale), sebbene non tutti originalissimi, aggiungono ulteriore pepe alla sfida e sono sicuro che faranno incenerire parecchi rosari prima di cadere sotto i vostri colpi. Le stesse strutture, seppur tutte concettualmente inedite, ricalcano in alcuni aspetti atmosfere già sperimentate inBloodborne, ma non mancano echi provenienti dagli altri Souls: l’Incubo del Cacciatore, la zona di apertura, altro non è che una versione ulteriormente contorta della Cathedral Ward originale, mentre alcune zone del Villaggio dei Pescatoririchiamano in parte la celebre Blighttown. Su tutte e tre, però, svetta senza dubbio il disturbante Laboratorio di Ricerca, dal design verticale in apparenza molto lineare ma caratterizzato da un’inventiva ed una complessità inaspettata. E poi presenta una combo di boss spiazzante, sia per significato (il primo) che per bastardaggine (il secondo). Non si vive però di soli ostacoli, ecco quindi che il DLC, quasi come se Miyazaki ed il suo team avessero voluto fare ammenda del risicato set di armi originali, butta in campo un ricco campionario di strumenti di offesa, a cui si aggiungono nuovi incantesimi e set di armature. Purtroppo, data la natura stessa del gioco, che tende a premiare i giocatori che si spingeranno oltre il primo end game, sperimentare efficacemente tutte le nuove combinazioni non sarà possibile in una sola run, dato che le pietre necessarie a potenziare seriamente le varie armi saranno sempre presenti in numero risicato. C’è però da dire che in quanto a varietà e fantasia i ragazzi di From Software si sono superati, presentandoci un set di lame capaci di variare notevolmente l’approccio alla lotta, grazie ad un mix di fendenti a lungo raggio, rapidi, pesanti e oppure capaci di colpire dalla distanza.

The Old Hunters è sicuramente un DLC contenutisticamente molto valido, capace di fare la felicità di tutti gli appassionati del genere. La longevità, complice anche un livello di sfida non certo permissivo, varia in base alla vostra abilità, ma prendendo in esame la mia prova da attento scrutatore del campo di battaglia (quindi non certo rapidissimo), posso confermare che per lo meno 12 ore le passerete a fare piazza pulita di creature bestiali e cacciatori. L’unico appunto sensato che mi sento di muovere a The Old Hunters è relativo al prezzo: 19,99 Euro, anche alla luce di quanto sono riusciti a fare i ragazzi di CD Projekt, mi sembrano un tantino eccessivi, fermo restando che si tratta comunque di un add-on imprescindibile per tutti coloro che sono rimasti letteralmente rapiti dalla distorte atmosfere di Yharnam.