Spider-Man
di: Simone CantiniSe escludiamo gli ottimi Batman sviluppati da Rocksteady e la riuscitissima doppietta che risponde al nome di Injustice, sono anni che i supereroi non godono di una fama eccelsa tra i videogiocatori, complici tie-in e prodotti dedicati non certo memorabili. Sarà forse per colpa di questa sorta di vuoto che l’inaspettato annuncio dello Spider-Man firmato Insomniac aveva fatto sorridere ampiamente più di un fan del genere, complice l’utilizzo di uno degli eroi più amati, a cui si vedeva affiancato uno dei team più interessanti attualmente presenti sulla scena videoludica. Mancano ancora diversi mesi prima del lancio di questa attesa esclusiva PS4, ma le informazioni diffuse negli ultimi giorni ci hanno permesso di tirare un po’ le somme, per cercare di capire cosa ci aspetterà il prossimo 7 settembre.
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Doppia identità
Uno degli aspetti più interessanti che, sin dai suoi albori, ha da sempre caratterizzato la figura di Spider-Man è rappresentato nel dualismo ragazzo comune/supereroe, una bizzarra coppia di identità i cui ruoli tendono spesso a sovrapporsi nei momenti più disparati ed inopportuni. Ed è su questo dualismo che i ragazzi di Insomniac hanno deciso di basare la concezione ludico narrativa del loro prossimo gioco, presentandoci una contrapposizione di queste due realtà sia dal punto di vista narrativo che giocoso. Lo sfruttamento della dimensione umana di Peter Parker è, per ovvie ragioni, più sottile e apparentemente marginale rispetto al resto, con una quotidianità che serve prevalentemente a conferire uno spessore aggiuntivo alla caratterizzazione dell’universo di gioco: una zia May che ci chiama nel bel mezzo di una missione, solo per riportarci bruscamente alla quotidianità con la più normale delle richieste, momenti in “borghese” in cui ci aggireremo per la gigantesca New York nei nostri panni più tradizionali, oppure in occasione degli incontri personali con amici ed affetti privati. La scelta, stando alle parole dei membri del team, è stata fortemente voluta e consapevole, dato che i ragazzi di Insomniac sono fermamente convinti che Spider-Man riesca a mostrare il meglio del proprio personaggio proprio quando i due mondi di questa iconica figura finiscono per scontrarsi tra loro. E per poter fornire un punto di vista più ampio di un simile concetto, oltre che per scongiurare il senso di déjà-vu causato da un voler ripercorrere per l’ennesima volta la genesi dell’eroe, il team statunitense ha visto bene di ambientare la storyline principale 8 anni dopo il fatidico morso del ragno radioattivo, così da poter contare su di un setting già ampio e ricco, oltre che per permetterci di controllare uno Spider-Man già esperto ed agile, così da garantire un ampio spettro di soluzioni e situazioni ludiche.
Migliorare l’eccellenza
Questa ricchezza e consapevolezza è evidente già dal principio, nel momento in cui spicchiamo per la prima volta un balzo tra i grattacieli di New York: il flow degli spostamenti, per stessa ammissione di Bryan Inthiar (creative director della produzione), vuole essere il più omogeneo e naturale possibile, senza che vi sia la possibilità di interrompere bruscamente la nostra corsa aerea a causa di una mossa maldestra. Ogni interazione apparentemente errata è controbilanciata da soluzioni di spostamento alternative, che riescono a mascherare in maniera efficace ed interattiva le mosse del giocatore. È però nel caso dei combattimenti che l’esperienza accumulata dal nostro Peter fa la voce grossa, grazie ad un molteplice ventaglio di approcci alla lotta, che possono spaziare dall’utilizzo dei gadget, all’interazione ambientale oppure all’impiego della cara e vecchia forza bruta, così da dare vita a lotte coreograficamente caotiche e spettacolari, senza però sacrificare un pizzico di strategia. Ovviamente essere già degli arrampicamuri sufficientemente skillati non ha compromesso la possibilità di migliorarsi, pertanto tramite il crafting (i cui materiali richiesti possono essere recuperati tramite le numerose attività secondarie di cui il gioco è ricco) sarà possibile vedere all’opera il noto talento di Insomniac nella progettazione di strampalati strumenti di offesa, ma non manca naturalmente anche il più canonico level up. La volontà di plasmare lo Spider-Man più adatto a ciascun giocatore è evidenziata anche dalla possibilità di andare oltre il classico costume, visto che il suddetto crafting potrà essere impiegato anche per creare suit alternative, ovviamente dotate di peculiari caratteristiche.
Un mondo vivo
A spezzare l’avventura del nostro eroe, sempre per voce di Inthiar, non troveremo soltanto questi momenti creativi, oppure le digressioni costituite dalle attività secondarie, visto che in alcune sezioni del gioco potremo controllare direttamente anche Mary Jane Watson, non più legata sentimentalmente al nostro Peter ma non per questo oramai estranea al mondo di gioco. La ragazza, ora reporter investigativa al soldo del Daily Bugle, sarà impegnata in alcune missioni peculiari, anche se al momento Insomniac non si è sbottonata al riguardo. Confermata, invece, la perentoria assenza di qualsiasi forma di microtransazione, una scelta voluta fortemente dal team, che ha preferito concentrare gli sforzi produttivi accessori su di un massiccio supporto post lancio, che vedrà introdotte nuove missioni con protagonisti villain storici dell’universo di Spidey, oltre ad equipaggiamenti e sfide opzionali inedite. Il tutto, come detto, sarà calato all’interno di un open world che si preannuncia gigantesco e vivo, in cui per ovvie ragioni la verticalità degli ambienti la farà da padrona, anche se non mancheranno momenti in cui ci troveremo a vagare allo stesso livello dei comuni umani, i quali non mancheranno di interagire con noi in maniera dinamica e convincente, simbolo di come Spider-Man sia oramai una parte amata ed accettata della New York che saremo chiamati a proteggere.
Settembre è ancora relativamente lontano, ma lo Spider-Man di Insomniac sembra già essere pronto all’appuntamento. La struttura di gioco appare sin da ora solida e convincente, oltre che ricca di sfaccettature in grado di rendere giustizia alla popolarità dell’eroe Marvel. Le impressioni, per quanto ovviamente filtrate da un’esperienza indiretta, lasciano ampiamente fiduciosi, vista anche il curriculum che Insomniac è riuscita a costruirsi nel corso degli anni in merito a produzioni adrenaliniche ed acrobatiche. Insomma, le probabilità di trovarsi al cospetto di un titolo in grado di rappresentare ciò che i lavori firmati Rocksteady sono stati per la figura di Batman sembrano essere davvero alte.