The Darkness II

Jackie Estacado è una persona alquanto pericolosa. Non solo perché è membro di un clan mafioso, ma anche perché è un terribile assassino e, soprattutto, perché è un uomo dall’animo oscuro. E con “animo oscuro” non si intende in senso metaforico, ma in senso strettamente letterale.
All’età di 21 anni infatti Jackie ha ottenuto, in maniera tanto misteriosa quanto inaspettata, i poteri dell’Oscurità. Capace da quel momento di evocare terribili creature schiave del suo volere e di utilizzare una forza ultraterrena, Jackie ha messo in ginocchio una famiglia mafiosa di New York, capeggiata dallo spietato Paulie Franchetti – terribile gangster che lo tiranneggiava da quando era piccolo, vendicandosi per tutto il male che gli è stato fatto.
Questa è, a grandi linee e priva di eclatanti spoiler, la storia narrata nel primo, meraviglioso The Darkness, gioco sfornato dai capacissimi sviluppatori di Starbreeze Studios nel 2007. Dopo tanti anni di attesa, finalmente Jackie Estacado sta per tornare con un nuovo videogioco, cupo almeno quanto il predecessore, pronto a riportare l’oscurità nei cuori di tutti i giocatori che vorranno vivere le sue avventure.

Una serata da dimenticare

Provato alla recente Games Week tenutasi a Milano, The Darkness 2 di sicuro si è rivelato il gioco più interessante della fiera. Una volta entrati nella buia stanza che ospitava le varie postazioni di prova, abbiamo testato per voi il nuovo episodio della saga, rimanendone piacevolmente colpiti.
Sviluppato dai ragazzi di Digital Extremes, The Darkness 2 – sparatutto in prima persona – colpisce principalmente per lo stile grafico adottato. Infatti quello del primo episodio, che mischiava una buona dose di realismo ad alcuni elementi vagamente caricaturali, è stato sostituito da uno in puro stile cel-shading. Sebbene questa scelta di primo acchito possa far storcere un po’ il naso ai vecchi fan, bisogna ammettere che il risultato finale è spettacolare. Vedere personaggi maciullati dai colpi sparati da Jackie e dagli assalti delle creature oscure che combattono per lui, crea un contrasto particolarmente forte tra l’aspetto cartoon e il gameplay violento e macabro. Ma facciamo un passo indietro, accennando brevemente alla storia che ruota attorno a questo episodio.
Il gioco comincia in maniera terrificante: Jackie è stato catturato da un losco figuro, Victor Valente, che conosce il suo segreto. Comincia così un monologo in cui questo personaggio spiega a Jackie la sua incapacità di controllare l’Oscurità, riportandogli alla mente tutti i suoi fallimenti e la sofferenza che ha provocato alla gente che amava. Questo mentre i suoi uomini torturano il nostro eroe – se così lo si può definire.

Improvvisamente vi è un flashback che ci fa tornare indietro nel tempo. Ecco quindi Jackie che entra in un ristorante di lusso, accompagnato da uno dei suoi scagnozzi. Adesso è lui a dettar legge a New York, ad essere una persona di un certo peso e, soprattutto, a godersi la vita. Ecco quindi che Jackie raggiunge un tavolo a cui siedono due belle e formose ragazze. Ma prima che i tre possano cominciare a gustarsi una deliziosa cena, un fuoristrada irrompe nel locale, sfondando il muro esterno e ferendo gravemente ad una gamba il nostro killer.
Comincia così una sequenza scriptata in cui il giocatore, nei panni di Jackie, deve sparare ai nemici che stanno assaltando il locale, fintanto che il fido scagnozzo lo trascina al sicuro. Si può così entrare in confidenza con il sistema di controllo, che è rimasto molto simile a quello dell’episodio precedente, massacrando tutti gli sgherri che provano a fermare la coppia. Dopo pochi minuti di scontri a fuoco, che distruggono l’arredo del ristorante e fanno fuggire in preda al panico i clienti, Jackie si ritrova intrappolato da un terribile fuoco incrociato. Ed è in questo momento che la sua rabbia esplode, liberando definitivamente il demone che alberga nel suo spirito.
Ecco quindi che l’Oscurità, rimasta incatenata dall’esemplare autocontrollo di Jackie nei recessi della sua anima, torna nel mondo dei vivi.