Anteprima

Final Fantasy XIV Online

Non credete alle teorie sull'esistenza di universi paralleli? Siete sicuri che voi e tutte le altre persone sulla Terra possiate vivere solo in questo mondo e in questa realta'? Sbagliate, o quantomeno non avete una chiara visione del significato di MMORPG. L'acronimo sopracitato si traduce letteralmente in: "Massive Multiplayer Online Role-Playing Game", un gioco di ruolo nel quale la nostra interazione avverra' perlopiu' con nostri simili, probabilmente di nazionalita' ed etnie diverse, ma pur sempre essere umani. Un MMORPG e' di fatto un mondo parallelo al nostro, sempre attivo e in continuo sviluppo. Detto questo, diamo un'occhiata a Final Fantasy XIV Online.

di: Claudio "Evil_Sephiroth" Perfler

L’occhio vuole la sua parte, anche online

In una generazione dove sempre più spesso si parla solo di grafica, diventa ancora più importante analizzare l’inarrestabile successo di giochi come WoW (graficamente mal fatto per gli standard attuali) o FFXI (con texture oggi ridicole).
I giocatori tipici di MMORPG se ne infischiano di framerate, grafica e altro, quello che importa veramente per loro è la comunità e le meccaniche che governano un titolo.
C’è da dire che di per sé gli appartenenti a tale genere di giochi si prestano molto bene a farsi perdonare le mancanze sotto il comparto tecnico: se per un giocatore di console 15-17 frame al secondo sono inaccettabili e rendono la quasi totalità dei giochi inaffrontabile, negli MMO, anche al di sotto di tale soglia, non abbiamo mai blocchi o scatti, bensì un gioco che procede con animazioni meno fluide e reali, ma che mantiene praticamente inalterata la fruibilità. Approdando però nel mondo console, Square-Enix ha dovuto ovviamente analizzare il tipo di utenza a cui avrebbe proposto il suo nuovo titolo, ed ha capito che qualcosa sarebbe dovuto cambiare in questo senso. Final fantasy XIV è un qualcosa di mai visto a livello grafico e artistico: pur essendo un gioco completamente online ci si presenta con un comparto visivo in grado di rivaleggiare con alcuni dei più moderni FPS e TPS; anzi considerando la profondità di campo visivo a nostra disposizione e l’ampiezza della quasi totalità delle aree, viene quasi lecito chiedersi se non sia forse il titolo con la miglior grafica mai vista fino ad oggi. Naturalmente analizzando punto per punto il tutto alcuni difetti vengono a galla, non ultimo un certo pop-up riguardante i nemici che purtroppo non è risolvibile dall’hardware, ma dipende dalla qualità e dalla velocità della propria connessione internet. In alcune zone inoltre si possono trovare alcune texture un po’ sotto tono, riservate solitamente ad elementi dello scenario poco importanti o che difficilmente osserverete da vicino. Una interessante aggiunta riguarda l’utilizzo di PhysX, col fine di rendere il movimento di vestiti e capelli/pellicce dei personaggi e dei nemici maggiormente credibile e curato (ovviamente la feature è disattivabile). Dal punto di vista prettamente artistico, invece, non troviamo nulla da eccepire: landscape, character e area design e palette di colori utilizzati non trovano nessun avversario degno nel mondo degli MMORPG che, troppo spesso, ultimamente, puntano sull’utilizzo di effetti strani e di colori fin troppo saturi, e che trovano talvolta il peggior alleato in un design povero e poco ispirato. Chiaramente abbiamo potuto analizzare il comparto visivo solo della versione PC (l’unica uscita attualmente), ma per voi spettabili lettori abbiamo voluto fare una piccola prova. Abbiamo utilizzato una VGA riconducibile a quella di PS3 (una 7800 Nvidia) e abbiamo avviato il gioco a risoluzioni paragonabili a quelle di molti giochi usciti ultimamente: 720p e 1024×768 (riconducibile alla risoluzione usata da molti giochi considerati sub-HD). Nonostante non sia possibile fare un parallelo totale con le capacità elaborative di PS3, possiamo in parte tranquillizzarvi: non usando AA e disabilitando PhisX (due delle scelte che verranno probabilmente tolte dalla versione console) il gioco non solo procede abbastanza fluido ad impostazioni medie, ma mantiene un notevole impatto visivo che contribuisce ad aumentare l’immedesimazione di cui è capace FFXIV. inoltre le scelte artistiche perfette prescindono completamente dai settaggi grafici possibili.

Composizione magistrale

Se c’è un comparto che in Final Fantasy, nonostante gli ultimi capitoli non eccelsi, non ha mai deluso è il sonoro. Nobuo Uematsu ha composto oltre 70 tracce appositamente per FFXIV, quindi ancor prima di poterle ascoltare vi erano pochi dubbi sulla proverbiale qualità di tutta la OST. Ma una volta in gioco, quegli stessi pochi dubbi svaniscono e lasciano il posto solamente allo stupore. Non solo le musiche delle città e delle aree sparse per il mondo di FFXIV sono ottimamente realizzate, ma anche gli effetti sonori di contorno si incastrano perfettamente in quello che potrebbe essere definito come un puzzle uditivo. Nelle città portuali, infatti, la nostra permanenza vicino ai moli verrà accompagnata da stridii di gabbiani e dallo scricchiolio delle cime in tensione, nelle foreste invece ci capiterà, facendo attenzione, di udire il cinguettio di svariate tipologie di uccelli e via dicendo. Solamente queste due particolarità potrebbero inquadrare la grande cura che è stata posta nella creazione del comparto audio di questo titolo ma, ad ogni modo, analizzando la sincronizzazione labiale e il doppiaggio dei dialoghi durante le scene filmate o durante le cutscene, si nota la stessa identica qualità, senza sbavatura alcuna. Non mancano naturalmente tracce epiche e le classiche musiche di accompagnamento per i combattimenti, un marchio di fabbrica che probabilmente è conosciuto in tutto il mondo.
Senza ombra di dubbio il comparto sonoro di questo nuovo lavoro Square-Enix è praticamente la perfezione fatta audio e va a posizionare l’asticella ad un’altezza per ora irraggiungibile da qualunque MMORPG uscito o prossimo allo sbarco sul mercato.

Pubblico variegato… e tutelato

Square-Enix pare, dopo il contestatissimo FFXIII, essere riuscita a riproporre un mix azzeccato di trama, tecnica, e gameplay in grado di divertire e, cosa particolare per un MMORPG, conquistare anche coloro che non si sono mai avvicinati a questo genere.
Certamente il titolo, complice anche il canone mensile, rimane abbastanza elitario, ma dal punto di vista del gioco vero e proprio strizza l’occhio a tutti, da coloro che vogliono passare ore ed ore davanti allo schermo, a chi magari non ha mai voluto cimentarsi in queste sfide perché spaventato dalla mole di tempo necessario. FFXIV, come abbiamo detto, permette a tutti di ottenere grandi soddisfazioni anche con una normale sessione di gioco da due ore al giorno, e a differenza delle prime disastrose aspettative nate dal Fatigue System non penalizza in alcun modo i più accaniti e smaliziati fra i player, garantendogli comunque innegabili vantaggi. Non ci troveremo di fronte ad un gioco per tutti, ma finalmente i MMORPG saranno in grado di essere giocabili anche da chi di solito odia tale genere. Un ulteriore plauso alla software house nipponica va fatto per aver mantenuto, come in FFXI, il cross platform fra console e PC (che ricordiamo essere stato confermato). La versione PS3 del titolo, in uscita a marzo 2011, sarà sicuramente ridimensionata (ovviamente non si potranno raggiungere i 1080p) ma il maniacale lavoro di area design a cui ci troviamo davanti garantirà comunque, anche di fronte a inevitabili compromessi, un’esperienza visiva di tutto rispetto. Fugato questo dubbio non ci pare di scorgere altre ombre su questo titolo che segna veramente lo sbarco di un genere fino ad oggi only PC su console. Anzi sì, una piccola macchia potrebbe essere il pagamento della precedentemente citata somma mensile, che però pare assolutamente motivata dal supporto continuo che FFXI e FFXIV richiedono. Si parla pur sempre di server dedicati sempre attivi, di game master pronti a rispondere alle chiamate dei giocatori 24 ore al giorno e di una serie di programmatori che dovranno lavorare incessantemente a espansioni, aggiunte e bug fix (che nei MMORPG giungono sempre prontamente, a differenza di altri titoli recenti). Un’ultima nota va fatta per i cheater, triste realtà del mondo videoludico. FFXIV non integra nessun sistema anticheat (come FFXI), ma Square-Enix ripropone in questo quattordicesimo episodio lo stesso sistema adottato nel precedente capitolo online, ovvero l’analisi dei log sui server: qualunque cosa faccia il vostro personaggio verrà registrata e i game master, mese per mese, leggeranno tutto ciò che è avvenuto; inutile dire che se qualcosa di non previsto dal gioco (come velocità di movimento aumentata, teleport istantanei e chi più ne ha più ne metta) verrà trovato, non solo il personaggio ma anche l’account su cui risiede verranno definitivamente bannati dal gioco. Anche nel 2011 il controllo umano, pur se meno conveniente, garantisce ancora le migliori prestazioni, e pagare qualcosa per non vedere il proprio divertimento rovinato dai soliti furbi può non essere totalmente una cosa negativa.

 

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