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Recensione Shoulders Of Giants

di: Donato Marchisiello

«Oh no, un altro roguelike!»: potrebbe esser questa una probabile esclamazione approcciando a Shoulders of Giants, titolo sviluppato ed edito da Moving Piece Interactive. Ma, come spesso accade, anche in un momento di “alta marea” (ovvero, una vera e propria invasione di titoli con elementi che strizzano l’occhio alla religione del “permadeath”), potrebbero spuntare dal fondo del mare alcuni, luccicanti ed insperati tesori: è questo il caso? La risposta, ovviamente, la desumerete “deglutendo” la nostra recensione del gioco, analizzato nella sua versione Series X. Bando alle ciance, ecco a voi la review!

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Shoulders of Giants è uno sparatutto in terza persona, con forti elementi ruolistici e roguelike ed una piacevole estetica vagamente cartoon. Nel gioco, impersoneremo una belligerante rana “umanomorfa” impegnata nel fermare una terribile forza distruttrice, chiamata Entropia, la quale letteralmente prosciuga i pianeti della propria essenza vitale, riducendoli ad una sorta di deserto buio e cupo. Il nostro alter-ego dovrà, com’è lecito attendersi, respingere le mostruosità ad essa collegata a colpi di pistola laser, ma anche sfruttando enormi armature robot, su cui saremo letteralmente a “cavallo”, in grado di suonarle ai nemici a colpi di spada e non solo. Ed è così che, accompagnato da altri simpatici animaletti sul dorso di robottoni strampalati, la nostra fida ranocchia dovrà attraversare diversi pianeti con lo scopo di abbattere la minaccia entropica, pena la fine dell’intero universo. Una narrativa concettualmente stringata, caratteristica ormai quasi standard nel settore dei ruolistici roguelike/roguelite, ma che funge solo da doveroso “la” ad un sistema di gioco semplice ma tutto sommato divertente e che prevede persino un cooperativo online a 4 persone, con un sistema in-game che adatterà la difficoltà generale dell’esperienza in base al numero dei giocatori attivi. V’è però da eccepire che nel gioco avremo modo di scoprire ed approfondire l’ambientazione con alcune storie correlate alla minaccia principale, attraverso ad esempio i (brevi) racconti di personaggi non giocanti o tramite missioni secondarie che ci forniranno una diversa angolazione delle vicende narrate del gioco. Nonostante ciò, resta comunque forte la sensazione di una narrativa approntata piuttosto velocemente e atta a dare una giustificazione estetica alle nostre peripezie. Né particolar infamia, né lode insomma.

Shoulders Of Giants

Il gameplay di Shoulders of Giants è fondato su di una ben precisa routine di gioco: nelle fasi iniziali, cominceremo le nostre peripezie in un piccolo hub, dal quale potremo gestire sia la ranocchia che il robot, sia per quanto riguarda l’equipaggiamento che le principali abilità, oltre che selezionare la missione successiva da affrontare. Una volta approcciato e “ripulito” un pianeta dalla minaccia entropica, oltre a bottino di varia natura, guadagneremo “Heat”, una sorta di “combustibile” che, concretamente, ci servirà per raggiungere pianeti sempre più lontani. Morire in missione, sostanzialmente, ci farà perdere il citato “carburante”, precludendoci la progressione verso gli stage più complicati e con bottini più succulenti. A grandi linee, è questa la macrostruttura di gioco, ma è la routine ad essa subordinata che rende le cose più interessanti. Oltre alle missioni principali, infatti, avremo una buona pletora di attività secondarie tra side quest, arene colme di nemici e sfide che potremo completare nel mentre saremo impegnati a debellare la minaccia entropica. Ogni pianeta sarà generato casualmente, così come casuali saranno sia i bottini a cui avremo accesso, ma anche le abilità attive che guadagneremo accumulando sufficiente esperienza durante i combattimenti.

Shoulders Of Giants

I nostri eroi, infatti, otterranno abilità “effimere” di vario tipo, tra attacchi, schivate e skill curative, che potremo utilizzare solo in quel dato pianeta, svanendo del tutto al completamento della sessione. Potremo equipaggiare tre abilità per eroe, la qual cosa, vista anche la grande varietà di abilità da scovare, ci darà la possibilità di approntare diverse strategia d’attacco e difesa. Ogni pianeta sarà suddiviso in zone differenti e stra-colme di nemici i quali si rigenereranno in modo simil infinito. Il nostro obiettivo sarà l’abbattimento di specifiche strutture dell’Entropia: una volta distrutte, accederemo ad una sorta di enorme monolite che sarà difeso da un numero piuttosto alto di mostruosità o da un singolo (e coriaceo) nemico. Ripetuta questa formula alcune volte (il numero cambia a seconda del pianeta), arriveremo al monolite “finale”, il quale ci vedrà fronteggiare un titanico boss il quale, mediamente, offrirà una sfida piuttosto elevata. Una volta ripulito il pianeta, faremo ritorno al nostro sicuro quartier generale dove potremo, tra le altre cose, indossare il nuovo equipaggiamento scovato durante le missioni, non particolarmente variegato ma sufficientemente vario da tener alta la nostra attenzione. Ogni nuovo item che scoveremo avrà caratteristiche speciali, in base anche al grado di rarità. Più “unico” sarà il pezzo di bottino scovato, maggiori sono le possibilità che esso abbia delle capacità particolari e in grado di aiutarci maggiormente durante le battaglie. L’equipaggiamento potrà anche esser costruito tramite una comoda funzione di crafting, che ci chiederà di sacrificare tre oggetti per poterne ottenere uno nuovo di zecca. Oltre al più classico equip, durante il corso del gioco metteremo le nostre mani sui “Cores”, sorta di nuclei che ci consentiranno di accedere a diverse abilità iniziali e potenziamenti passivi specifici, fornendo un sistema di pseudo-classi. In aggiunta, avremo anche a disposizione un albero delle abilità piuttosto vasto in cui investire l’esperienza guadagnata durante le missioni, il quale ci offrirà una vasta scelta nel potenziare i nostri protagonisti nel modo in cui più ci aggrada.

Shoulders Of Giants

Shoulders of Giants non è un gioco difficilissimo ma nemmeno così facile, soprattutto all’inizio e se non si è esattamente dei veterani dello spaccato videoludico. Durante le prime battute, infatti, avremo a disposizione solo dell’equipaggiamento base e abilità limitate: ciò, quasi immediatamente, ci indurrà a predisporre del sano grinding old-school, per accumulare quanto più bottino e punti esperienza possibili. La qual cosa, per certi versi, potrebbe rendere il gioco piuttosto lento per i meno avvezzi soprattutto nelle fasi più avanzate, rendendo Shoulders of Giants un po’ più indigesto per chi fosse alla ricerca di uno sparatutto in terza persona lineare e veloce. Al contempo, per i veterani del gioco e quindi di già preparati alle classiche “meccaniche” e “strategie nascoste” del settore, Shoulders of Giants potrebbe offrire un gradevole passatempo ma nulla più dato che, concretamente, il titolo si “limita” ad offrire una serie di meccaniche ben implementate ma piuttosto standard e non particolarmente profonde o originali, unitamente ad un gameplay loop con una longevità e diversificazione non elevatissimi. Nonostante ciò, visto anche il contenutissimo prezzo di lancio, Shoulders of Giants è probabilmente una delle opzioni migliori per chiunque fosse alla ricerca di uno sparatutto in terza persona cooperativo e con degli elementi di gioco sufficientemente stratificati da “giustificare” sessione di gameplay piuttosto lunghe.

Shoulders Of Giants

Per quanto concerne l’aspetto più squisitamente tecnico, Shoulders of Giants è un buon prodotto, afflitto da alcune imprecisioni figlie dello sviluppo indipendente. Esteticamente parlando, la grafica simil cartoon è gradevole e piuttosto colorata, seppur in alcuni frangenti un po’ spoglia e ripetitiva (specialmente, nella connotazione ambientale dei livelli). Anche la varietà estetica dei nemici non fa gridare al miracolo e, dopo poche ore di gioco, avremo visto sostanzialmente tutti gli “archetipi” principali che il gioco offre. Per quanto concerne la generale pulizia, Shoulders of Giants si è rivelata una esperienza quasi “bug free”, tranne qualche sporadico caso di compenetrazione poligonale (a.k.a personaggio incastrato nello scenario). Animazioni e controlli sufficientemente solidi e responsivi, ben implementandosi con l’elevata dinamicità dei combattimenti. In ultima istanza, le performance: su Series X, Shoulders of Giants ha offerto un roccioso 60 fotogrammi al secondo, con qualche incertezza solo in frangenti particolarmente colmi di nemici ed effetti grafici relativi alle abilità. Per quanto concerne il comparto audio, il titolo vedrà dalla sua una sezione non particolarmente elaborata e sviluppata, sia lato più squisitamente musicale che effettistico, offrendo un sonoro solo basico all’esperienza.

Shoulders Of Giants

Shoulders of Giants è un ottimo prodotto indipendente, uno dei migliori nel settore degli sparatutto ruolistici rapporto qualità prezzo. In generale, il comparto ludico approntato dagli sviluppatori è solido, divertente e potenziato dal cooperativo online a quattro giocatori. Nonostante ciò, il titolo soffre di alcune imperfezioni tecniche ed una certa limitatezza concettuale in alcuni aspetti che, in definitiva, minano solo parzialmente l’esperienza di gioco che risulta, a tutti gli effetti, sufficientemente divertente ed appagante.