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Recensione WWE 2K17

di: Luca Saati

WWE 2K16 ci aveva lasciato lo scorso anno con sensazioni positive e doveva rappresentare quel punto di partenza per portare la serie di videogiochi dedicati alla World Wrestling Entertainment a un nuovo livello. Eravamo pieni di speranza prima di mettere le mani su WWE 2K17 eppure più giocavamo e più ci rendevamo conto che qualcosa deve essersi rotto quest’anno. Scopriamo insieme perché.

https://www.youtube.com/watch?v=7l_5GtKyGLo

Qualcosa in più, qualcosa in meno

Iniziamo da una delle brutte notizie: WWE 2K17 perde la modalità Showcase. Questa modalità ci permetteva di rivivere momenti storici della federazione di Vince McMahon come la carriera di “Stone Cold” Steve Austin lo scorso anno o la rivalità tra John Cena e CM Punk quello prima. Yuke’s ha preferito concentrarsi interamente su MyCareer e la modalità Universe.

La carriera riprende alla base la struttura vista in WWE 2K16 espandendola con nuove funzionalità. Il tutto inizia con la creazione del proprio lottatore tramite un profondissimo editor del personaggio reso decisamente più fluido e quasi del tutto privo di caricamenti. La carriera del proprio lottatore inizia dal Performance Center per poi passare a NXT e il roster principale. Una delle novità riguarda l’introduzione dei promo con cui armare il proprio personaggio di microfono e prendere consensi dal pubblico come face o farsi odiare nel ruolo dell’heel di turno. Il sistema mette a disposizione varie opzioni di dialogo, ognuna che provoca una reazione diverse nel pubblico. Qui possiamo anche provocare un’altra superstar WWE e sfidarla al microfono così da iniziare una nuova rivalità. L’idea di inserire i promo è interessante ma la sua realizzazione è pessima a causa della mancanza di qualsiasi tipo di doppiaggio rendendo il tutto ben presto molto noioso. Troviamo poi il sistema di rivalità e di alleanze riprende quanto visto un anno fa così come la conquista di una cintura che prevede di scalare una classifica fino a diventare il no. 1 contender. Abbiamo anche la possibilità di entrare nelle grazie di Paul Heyman con la speranza di diventare il nuovo Brock Lesnar.

Universe è il solito parco giochi che farà la gioia di tutti i fan della WWE permettendo di personalizzare qualsiasi aspetto degli show e dei propri lottatori. Volete ad esempio creare uno show dedicato alle leggende? Universe vi permette di farlo. Volete creare un team composto da Bray Wyatt e Zack Ryder? Universe ve lo consente. Potrete anche creare la brand extension che ha caratterizzato gli ultimi mesi in WWE che gli sviluppatori non hanno fatto in tempo a inserire per questioni legate allo sviluppo (una guida la trovate qui). L’unico limite insomma è rappresentato dalla vostra fantasia e quest’anno Yuke’s vi invita a sbizzarrirvi ancora di più dandovi a disposizione tre slot di salvataggio per questa modalità. L’interfaccia grafica è stata rivista e adesso è diventata più pulita riprendendo quella degli show televisivi. In Universe assisteremo alla creazione di nuovi feud con tanto di scene animate e promo.

Universe e MyCareer sono due modalità ricche di cose da fare, eppure alla lunga si avverte la mancanza di qualcosa. Quel qualcosa che un tempo era proprio Showcase che ci permetteva di alternare la normale monotonia provocata dai numerosi match della carriera e dello universe con sequenze più story driven come per l’appunto la già citata rivalità tra Cena e CM Punk. Il roster di personaggi è imponente, il più grande che la serie abbia mai visto con oltre 130 superstar. Chiudiamo la parte dedicata ai contenuti con l’online che però presenta problemi di lag che non permettono di godere al meglio del gioco a causa dell’estrema precisione richiesta per le contromosse.

Suplex City

Niente da fare, neanche quest’anno i ragazzi di Yuke’s sono riusciti a rivoluzionare il gameplay dei videogiochi WWE. La base è la stessa vista in 2K16 con alcune migliorie riguardanti il sistema di contromosse che adesso richiede ancora più precisione. Troviamo in più un sistema di bonus e molus attivabile mediante una taunt con le frecce direzionali. Con la freccia destra ad esempio possiamo schernire l’avversario per fargli più anni in un piccolo lasso di tempo, con la freccia sinistra invece possiamo incitare il pubblico così da riempire più velocemente la barra per sbloccare le mosse speciali. Durante i match multipli inoltre possiamo stordire uno dei contendenti così da evitare le sue continue interruzioni del pin. Infine possiamo portare lo scontro anche nel backstage. In generale comunque avvertiamo la necessità di rivedere completamente una struttura di gioco che comincia a sentire il peso degli anni.

Tecnicamente sono stati fatti passi in avanti con i modelli dei personaggi più curati con però alcuni di secondo piano meno dettagliati. Aumentate anche le animazioni con il lottatore che è più conscio di quello che lo circonda. I problemi però ci sono tra compenetrazioni poligonali, bug, una realizzazione del pubblico sottotono e effetti di tearing. Buono invece il comparto sonoro con i cori del pubblico che riprendono quanto visto in televisione e le musiche ufficiali di ogni lottatore accompagnate da una soundtrack nei menù piuttosto piacevole.

Commento finale

Mancanza di coraggio. Ecco come descrivere con poche parole WWE 2K17. Il gameplay troppo uguale all’anno scorso comincia a sentire il peso degli anni, contenutisticamente è un gioco sempre molto ricco grazie all’enorme roster e le modalità MyCareer e Universe che però alla lunga rischiano di stancare a causa della mancanza di Showcase che non permette di variegare l’esperienza di gioco. Iniziamo a chiederci se Yuke’s possa portare ancora avanti la serie o se ci sia bisogno di un cambiamento radicale proprio nel team di sviluppo, c’è bisogno di una rivoluzione perché non si può più proseguire di questo passo.