Recensioni

Recensione Sparc

di: Simone Cantini

Rudimentale nella messa in scena, per certi versi anche rozzo e minimale, ma è innegabile come l’impatto visivo di Tron fosse semplicemente devastante per chi, come il sottoscritto, negli anni ’80 era un bambino affascinato dal futuristico mondo del gaming. È con quelle immagini ancora ben fisse nella mente che mi sono avvicinato a Sparc, che già dagli scatti promozionali diffusi in rete mi aveva portato ad individuarlo come l’attuale riproposizione delle sfide presenti nella vetusta pellicola targata Disney. Solo che ho commesso un piccolo errore: ho sottovalutato la potenza motoria del titolo CCP Games.

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Riflessi e strategia

I concetti alla base del gameplay di Sparc sono estremamente semplici, e fondono assieme elementi che richiamano in maniera molto marcata il dodgeball, lo squash e le disc battle del citato Tron. Il gioco si basa su sfide 1vs1, in cui lo scopo sarà quello di colpire l’avversario con la propria pallina. Per controbattere ai lanci dell’avversario potremo contare sulla possibilità di schivare fisicamente la sfera, muovendoci realmente all’interno della nostra area di pertinenza, altrimenti avremo a disposizione uno scudo monouso (ricaricabile ogni volta che afferreremo la nostra palla) ed alcune protezioni respingenti installate sulle nocche dei nostri guanti. Ad accrescere le possibilità di offesa ci penserà anche un cerchio posto alle spalle dell’altro player (e ovviamente presente anche dietro di noi), che se colpito dalla nostra “arma” le conferirà un incremento di dimensioni e velocità. Si tratta di un insieme di regole davvero molto semplici da assimilare, ma che richiederanno una discreta dose di abilità e strategia per portare a risultati soddisfacenti. Le partite di Sparc, al netto della loro accentuata fisicità garantita dal PlayStation VR e dalla coppia di Move richiesti per giocare, sono caratterizzate da mosse e contromosse che le rendono simili a frenetiche partite di scacchi. È ovvio come sia necessaria anche una precisione notevole da parte del giocatore, abilità indispensabile per poter sfruttare le geometrie dell’arena di gioco e poter dar vita a spettacolari, e spesso fatali, colpi ad effetto o rimbalzi davvero difficili da prevedere ed anticipare. Sotto questo punto di vista l’ottimo sistema di calibrazione realizzato dai ragazzi di CCP Games rappresenta un punto a favore di Sparc, che oltre a garantire una accurata mappatura del player permette anche di garantire un’elevata espressività al nostro avatar virtuale. Tale elemento aumenta in maniera incredibile il già elevato senso di immedesimazione, permettendoci di esibirci in movenze credibili e precise, utili tanto sul lato competitivo quanto su quello puramente social: battere il pugno per avviare il match, esultare, salutare o provocare l’avversario sono gesti apparentemente banali, ma che influiscono in maniera più che positiva e convincente sull’immersività garantita da Sparc.

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Tocca a me?

A dispetto di una serie di sfide pensate per introdurre il giocatore alle meccaniche di gioco, terminabili in una manciata di minuti, Sparc è un’esperienza unicamente basata sulla competizione online con altri giocatori. Tre sono le tipologie di match che è possibile affrontare, ognuna dotata delle proprie regole: a livello principiante avremo due minuti di tempo per segnare più punti dell’avversario, mentre scegliendo di cimentarsi in partite per esperti non avremo alcun timer da controllare, bensì giocheremo al meglio di tre set, ognuno dei quali viene vinto da chi segna per primo quattro punti. Chiude il cerchio l’arena sperimentale, in cui la geometria dell’area di gioco viene stravolta, dando origine a risultati balistici ben più imprevedibili. Alla luce della sua natura fortemente online emergono, però, alcune macroscopiche ingenuità in fatto di gestione della lobby di gioco: per ciascun livello, difatti, sarà presente un solo campo, pertanto in caso di più di due contendenti dovremo metterci virtualmente in fila ed aspettare il nostro turno, ovviamente assistendo al match in corso come spettatori. Vero è che durante le mie prove non ho mai trovato una massiccia affluenza di persone, ma qualora Sparc dovesse rivelarsi un successo questo potrebbe rappresentare un limite da non sottovalutare. Spiace anche constatare come sia impossibile creare stanze private, oppure realizzare tornei, così come stride l’assenza di una qualsiasi progressione del nostro personaggio, mitigata in parte da un corposo set di personalizzazioni per l’avatar accessibile sin dal principio. Giusto per chiudere il paragrafo delle criticità, mi chiedo perché non sia stata inserita una modalità pratica, con la quale sfidare un bot gestito dall’IA. Non resta che sperare che CCP Games riservi a Sparc lo stesso trattamento riservato all’ottimo EVE: Valkyrie, letteralmente trasformato rispetto alla release iniziale in seguito ad una serie di corposo e gratuiti update. Niente da dire, invece, su lla resa estetica generale, futuristica al punto giusto e, per quanto minimale, ben amalgamata al contesto.sparc-002

Sparc è un titolo dalle due facce, tanto divertente ed appassionante quanto contraddistinto da alcune inspiegabili ingenuità progettuali. Essendo una produzione interamente basata sull’online, spiace constatare come l’offerta in questo senso sia invero alquanto limitata. Vero è che una volta in gioco ci si diverte e non poco, al punto che vale quasi la pena confidare serenamente nella volontà di supporto che da sempre contraddistingue le produzioni targate CCP Games.  Ah, una piccola avvertenza: fate bene attenzione ad avere sufficiente spazio attorno a voi, dato che qua ci si muove e si suda parecchio! Chi ha detto che i videogames sono per sedentari?