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Recensione Gemini: Heroes Reborn

Nell’ormai lontano 2006 NBC provò a cavalcare l’onda supereroistica televisiva (che ai tempi aveva come esponente maggiore Smallville) con una nuova serie di proprietà dal nome Heroes. Grazie ad una campagna pubblicitaria ben mirata e ad una prima stagione decisamente interessante la serie raggiunse presto lo status di piccolo cult (per poi cadere nell’oblio, vittima dello sciopero degli sceneggiatori). NBC ha scelto di resuscitare il brand quasi 10 anni dopo con Heroes Reborn: un sequel/reboot della serie televisiva aggiornato ai tempi moderni dove Phosphor Games ha curato i due spin-off videoludici.

di: Federico Lelli

Nell’ormai lontano 2006 NBC provò a cavalcare l’onda supereroistica televisiva (che ai tempi aveva come esponente maggiore Smallville) con una nuova serie di proprietà dal nome Heroes. Grazie ad una campagna pubblicitaria ben mirata e ad una prima stagione decisamente interessante la serie raggiunse presto lo status di piccolo cult (per poi cadere nell’oblio, vittima dello sciopero degli sceneggiatori). NBC ha scelto di resuscitare il brand quasi 10 anni dopo con Heroes Reborn: un sequel/reboot della serie televisiva aggiornato ai tempi moderni dove Phosphor Games ha curato i due spin-off videoludici.

Indietro nel tempo, ma anche no

Gemini: Heroes Reborn è infatti il secondo gioco curato dai ragazzi di Phosphor e entrambi i titoli fanno da prequel alla serie televisiva Reborn: il precedente Enigma: Heroes Reborn dedicato alle piattaforme mobili è infatti uscito qualche mese fa e raccontava la storia di Dahlia, tenuta prigioniera all’interno di un centro ricerche, impegnata a risolvere puzzle come un topo di laboratorio. In Gemini vestiremo invece i panni di Cassandra che, dopo aver subito una brutta amnesia in passato, è ancora alla ricerca della sua famiglia. Grazie all’imbeccata di un amico si troverà ad esplorare le rovine di un complesso abbandonato e raso al suolo da un vecchio incidente dove gli eventi la porteranno a riscoprire i suoi poteri temporali e ad acquisirne di nuovi telecinetici. Ben presto il racconto si comincia a dipanare a cavallo dei due anni che la giovane ragazza può raggiungere saltando nel tempo, il 2008 e il 2011, svelando i segreti del posto e le strane connessioni che questo luogo ha avuto con la ragazza e con la sua famiglia.

Ludicamente parlando Gemini: Heroes Reborn è un titolo abbastanza particolare che fa uso della prima persona anche senza l’utilizzo di armi da fuoco, archiviati i comandi di movimento simili ad ogni FPS si aggiungono infatti (quasi tutti sui grilletti per comodità) i tasti relativi ai poteri temporali e telecinetici, che saranno le nostre armi di attacco e difesa. Cassandra potrà infatti spostarsi da un periodo temporale all’altro sia per esplorare sia come mossa evasiva, anche con la possibilità di “spiare” in una finestra il periodo temporale di destinazione prima di fare il salto; i poteri cinetici sono invece più offensivi, permettendo alla ragazza di sollevare e lanciare oggetti e nemici. Andando avanti grazie alle abilità potenziate (in maniera automatica) o unendo i due poteri fra loro avremo a disposizione nuove possibilità, come quella di fermare i proiettili e rimandarli al destinatario o quella di rallentare il tempo per muoverci più velocemente. Per scelta di design inoltre ci saranno spesso dei puzzle ambientali o situazioni dove il salto temporale ci potrà servire per aprire varchi e trovare strade alternative, visto che l’esplorazione è parte integrante del titolo.

L’esperienza nel totale è gratificante: Cassandra ha a sua disposizione una bella selezione di poteri, ci sono nemici differenti tra loro da affrontare e gli scontri si risolvono quasi sempre in maniera molto varia rendendo sempre interessante il combattimento. Non mancano però diverse sbavature nel gameplay che avrebbero potuto migliorare l’esperienza: il sistema di puntamento con la telecinesi ad esempio non sembra mai troppo preciso, raggiungendo il minimo storico quando cerchiamo di rimandare i proiettili al mittente; il level design, anche tenendo conto della difficoltà di alternare i due livelli temporali, a volte è troppo confusionario e, anche con un segnale a schermo che ci indica dove andare, a volte ci porterà a girare in tondo senza una precisa idea della destinazione; stessa cosa per alcuni dei puzzle, che sembrano pensati proprio male.

Chiude il tutto un reparto tecnico decisamente al risparmio: se da una parte abbiamo per fortuna i nemici con fisica ragdoll e un sacco di elementi a schermo che possono essere mossi dalla telecinesi il tutto è compensato da un dettaglio grafico molto basso, animazioni incerte e una direzione artistica che non colpisce.
Dalla parte del sonoro non ci sono particolari degni di menzione a parte i dialoghi in inglese, mentre tutta l’interfaccia e i sottotitoli sono in italiano.

Eroi rinati

Gemini: Heroes Reborn non è mai un titolo particolarmente innovativo: se nei combattimenti coi superpoteri richiama sicuramente Psi: Ops, ma con meno azione e profondità, nel movimento e nell’esplorazione a volte si respira l’aria di Mirror’s Edge, ma senza l’ottimo level design e con movimenti più incerti. Nonostante tutto per essere un titolo rivolto al digital delivery (in vendita a 15 euro) e a basso budget rimane comunque un’esperienza piacevole che, con un po’ di attenzione su qualche sbavatura, poteva essere ancora più interessante. Scaricatelo per una serata dove non avete niente da fare e una volta finito dimenticatelo pure.