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Recensione DanceStar Party Hits

Uno dei generi ad aver maggiormente beneficiato dell’introduzione delle periferiche di motion tracking è senza dubbio quello di party game a sfondo danzereccio, basta pensare al clamoroso successo di vendita dello schiacciasassi da classifica Just Dance capace, ad ogni iterazione, di stracciare senza pietà gli avversari, sia essi shooter o sportivi. Sony, seppur con un colpevole ritardo, decise poco più di un anno fa di saltare sul carro dei vincitori, proponendo la sua personale variazione sul tema, affidando ai ragazzi di London Studio lo sviluppo di DanceStar Party e il suo relativo seguito, sottotitolato Hits, di cui andremo a parlare poco più in basso.

di: Simone Cantini

Uno dei generi ad aver maggiormente beneficiato dell’introduzione delle periferiche di motion tracking è senza dubbio quello di party game a sfondo danzereccio, basta pensare al clamoroso successo di vendita dello schiacciasassi da classifica Just Dance capace, ad ogni iterazione, di stracciare senza pietà gli avversari, sia essi shooter o sportivi. Sony, seppur con un colpevole ritardo, decise poco più di un anno fa di saltare sul carro dei vincitori, proponendo la sua personale variazione sul tema, affidando ai ragazzi di London Studio lo sviluppo di DanceStar Party e il suo relativo seguito, sottotitolato Hits, di cui andremo a parlare poco più in basso.

Si torna in pista

Più che un sequel vero e proprio, definizione assai assurda per un titolo del genere, nel caso di DanceStar Party Hits è più calzante parlare di data disk, dato che la struttura portante del prodotto non è stata minimamente ritoccata per l’occasione, ad eccezione della tracklist disponibile all’interno del bluray. Pertanto, se avete già avuto la possibilità di danzare, armati di Move, sulle note del precedente episodio, sicuramente non farete fatica ad orientarvi tra i vari menu di gioco e le modalità proposte. Per i neofiti della serie, invece, forse è il caso di approfondire leggermente il tutto. Come scritto poche parole fa per poter iniziare a saltellare con DanceStar Party Hits è necessario disporre di uno o più Move e di un PlayStation Eye. Una volta calibrati i controller, come di consueto, sarà possibile accedere al gioco vero e proprio e scegliere se lanciarci in una coreografia rapida, iniziare una sfida di gruppo (assieme ad un massimo di 20 amici), ideare noi stessi una nuova sequenza di passi, oppure cimentarci in un allenamento fisico, volto a bruciare quante più calorie possibili. Qualunque sia la scelta che effettuerete, una volta selezionata la canzone su cui vorrete danzare, sarà il momento di scendere in pista e mimare le movenze del ballerino (o ballerina) che vedrete sullo schermo, aiutati da una serie di icone che riproducono in maniera stilizzata i passi da compiere di volta in volta, agitando a tempo di musica il Move. Il tutto mentre sullo sfondo scorrono le immagini del video originale del brano selezionato. Unica eccezione a questa regola è lo Studio di Ballo, sezione in cui sarà compito nostro far registrare alla telecamera le movenze che sarà possibile richiamare in seguito. Non mancano, inoltre, le già sperimentate funzionalità social che, a patto di essere connessi al PlayStation Network, permetteranno di condividere globalmente foto e filmati tratti dalle sessioni appena concluse, oppure di votare e visionare le performance degli altri possessori del gioco. Insomma, niente di nuovo sotto il sole: una fedelissima copia carbone di quanto già visto un anno fa.

Per un pugno di note

Quindi, se la squadra non è cambiata, perché spendere soldi per DanceStar Party Hits? Ovviamente, l’unico motivo per cui valga la pena investire la cifra (fortunatamente assai ridotta) richiesta per portarsi a casa il bluray di gioco è quella di voler ampliare il parco di canzoni con cui scalmanarsi in salotto. Come nel caso scorso la tracklist risulta assai eterogenea, spaziando da brani più datati a hit più recenti. Manca ancora un collante di fondo, fattore che potrebbe scontentare i fan di un genere in particolare, che rischiano seriamente di ritrovarsi ad apprezzare soltanto un ristretto numero di pezzi. Aspetto sul quale non si può invece discutere è quello relativo alla resa audiovisiva di questi ultimi che, anche in virtù della presenza dei video originali, faranno sicuramente la felicità dei fan delle varie Lady Gaga & Co. A non esaltare particolarmente, invece, è tutto ciò che fa da cornice: effetti minimali ed un menu funzionale ma assai spartano di sicuro non faranno sudare l’hardware di PS3.

Se non fosse per il sottotitolo e la tracklist rinnovata difficilmente sarebbe possibile distinguere DanceStar Party Hits dal suo predecessore, qui riproposto fedelmente nella struttura e nelle funzionalità. Fortunatamente Sony, forse anche alla luce dello sforzo produttivo decisamente ridotto, ha pensato bene di proporre il gioco a prezzo budget, invogliando così all’acquisto tutti i dance-addicted. L’unica accortezza che ci sentiamo di suggerirvi è quella di dare un’occhiata alle canzoni inserite nel disco e vedere se forse non è meglio investire la cifra direttamente sul PSN, portandoci a casa le canzoni che più ci aggradano. Nel caso in cui le hit presenti facessero al caso vostro non possiamo che consigliarvi l’acquisto, dato che il gioco c’è tutto ed è pure divertente, soprattutto in compagnia.