TV Recensione

Pensati Sexy

di: Andy Reevieny

Compensati sexy, ehm con Pensati sexy dal 12 febbraio 2024 disponibile per gli abbonati su Amazon Prime Video, arriva straight to video un titolo di cui da tempo si sentiva parlare. Il motivo principale è unA, come si vedrà.

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Petting di plot

Il film si svolge nella Roma dei nostri giorni: protagonista è Maddalena, interpretata da Diana Del Bufalo la cui voce fuori campo apre il film descrivendosi come una trentenne  cui non piace alcunchè di sè stessa e, al contempo, ovviamente le sono sempre piaciuti gli uomini sbagliati tra cui Donato, uno dei suoi capi della casa editrice per cui fa la ghost writer, interpretato da Raul Bova. Un giorno, complice una non preventivata scorpacciata particolarmente speziata, diciamo spaziale a livello esperienziale, dovuta al coinquilino omosessuale Stefano (Fabrizio Colica, del duo comico Le Coliche  col fratello Claudio) la nostra avrà l’apparizione di colei che di solito è nei pensieri di molti, per sua stessa ammissione, casomai in altri contesti, meno velati diciamo: Valentina Nappi.

Santasubito Valentina internazionale, qui nei suoi panni oltre che anche gli abituali altrui prima di sfilarseli tutti, ha il compito di far credere Maddalena in sè stessa, o per meglio dire nel suo essere sexy appunto e riuscire quindi a soddisfare i propri appetiti sessuali senza più inibizioni. La nostra protagonista si trova dunque di fronte a scelte di vita e professionali da fare prima del lieto fine.

Amplessi e connessi

Pensati sexy è di fatto una commedia romantica che prende spunto da storie ormai canoniche alla Diario di Bridget Jones, aggiungendo però dell’eros portato ovviamente dalla presenza della pornostar, pornoattrice, interprete dell’amore, Valentina Nappi che stavolta vediamo vestita per tutta la durata del film, ragion per cui non necessita V.M. Oltre al summenzionato stavolta non pio Bova, troviamo Alessandro Tiberi nel ruolo di Leonardo, stand-up comedian altra infatuazione di Maddalena, Angela Finocchiaro -mamma Grazia vedova a la Uccelli di rovo e una serie di più o meno comprimari tra cui Jenny De Nucci nel ruolo di Lara, archetipo della influencer cui Maddalena farà per l’appunto da ghost writer per fornirle contenuti, con la perfida arrivista capa Erika interpretata da Camilla Filippi a metterle i bastoni fra le rotative. Nel frattempo Ludovica di Donato che interpreta Maria, sorella di Maddalena, è incinta.

Coming in & out

A parere di chi scrive, al netto dei risultati relativi allo streaming del film che a quanto pare lo fanno piazzare in testa ai titoli più visti della piattaforma Amazon Prime Video, ci troviamo di fronte ad una ennesimo titolo mal riuscito. Sia chiaro: bene un film che almeno non generalizzi o forse peggio banalizzi patriarcato etc. Donna sfigata però Maddalena qui, almeno così vorrebbe essere nelle intenzioni, perchè, non giriamoci intorno, Diana Del Bufalo è oggettivamente  una bella ragazza, per quanto qui la si cerchi inutilmente di imbruttire e infagottare in golfoni e pijamoni che dovrebbero essere sesso respingenti. Oltretutto, piaccia o meno, di suo dotata di ironia e auto-ironia, che comunque emerge nel film.

Quindi la credibilità del personaggio è già vacillante di suo e, se a questo si aggiungono personaggi scritti superficialmente e resi ancora peggio da alcune interpretazioni al limite dello stereotipo (Bova sempre più tendente al canide maledetto), una Finocchiaro normalmente brava di suo, qui in ruolo che fa ridere per non piangere, un Alessandro Tiberi che ce la mette tutta ma nemmeno lui può fare il miracolo in questo caso, Valentina Nappi che ovviamente rende interpretando sè stessa però in versione guru, per quanto in parte e divertita, pur sempre limitata da un contesto filmico con più dialoghi e vestiti del suo solito… beh si fatica anche ad arrivare in fondo ad un’oretta e mezzo di film. A questo si aggiunga una trama che definire telefonata è oltremodo eufemistico.

Coito ergo sudo

Film italiani recenti come C’è ancora domani  di Paola Cortellesi, o lo stesso Mi fanno male i capelli di Roberta Torre che omaggia la indimenticabile Monica Vitti, seppur con limiti, buttano il cuore oltre l’ostacolo e non risultano divisivi almeno sul ruolo sociale storico riconosciuto alle donne, note o meno. Un uomo, Yorgos Lanthimos, su soggetto di un altro maschio Alasdair Gray, sembra invece aver colto pienamente il punto con Poor Things già recensito su queste pagine virtuali.

La domanda che però temo senza risposta è, mi si passi la sassaiola in piccionaia, al netto del riuscire a trovare in commedie come Pensati sexy qualche spunto per ridere, oltre alla innegabile importanza della emancipazione femminile, sessuale, lavorativa e quant’altro: le donne si possono effettivamente immedesimare nelle protagoniste di film e seriale che sia, senza imbambolarsi in stereotipi?