TV Recensione

No Activity – Niente da Segnalare

di: Andy Reevieny

Il migliore dei mondi

Qui me la sbrigo subito: non è neanche lontanamente questo in cui viviamo e non si tratta neanche dell’ultimo lungometraggio del Sor Marcello Macchia, in arte Maccio Capatonda, limitandomi a segnalare che  entrambi i titoli rammentati qui si trovano su Amazon Prime Video.

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Reo dell’ Amazon

Ah, ma allora è una marchettona? Agevolo iban. Macchè, niente da fare. Si scherza ovviamente e non può essere altrimenti con di mezzo Maccio che, reduce da ben 2 Libro (non ho sbagliato a declinare, si tratta proprio di LibroLibro 2) e il summenzionato Il migliore dei mondi, qui è in una serie composta da 6 episodi che riprende da un format anglosassone, ma che va per conto proprio.

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No activity mette subito in chiaro le cose già dal sottotitolo, la prima serie non action italiana, come a voler rimandare in un certo senso anche ai corti, gli sketch iperbolici, surreali, grotteschi ai tempi dei Mai Dire della Gialappa’s Band con cui Maccio è stato conosciuto dal grande pubblico.

Non succede, ma se succede

Dunque qui ci si annoia e basta? Macchè, anzi. Siamo in un imprecisato  distretto di polizia nostrano e le scene si alternano tra la centrale operativa dove troviamo Katia e Palmira detta Perri, rispettivamente  Carla Signoris (già storica componente dei Bronkoviz con suo marito Maurizio Crozza, Marcello Cesena, Ugo Dighero e Mauro Pirovano) e da Emanuela Fanelli, poi c’è la volante di 2 agenti in borghese perennemente appostati in un porto-cantiere navale che sono il veterano Marcello interpretato da Luca Zingaretti, qui con tanto di baffone da sparviero reale che altro che Montalbano, e il più giovane collega Achille interpretato da Alessandro Tiberi. Tutto ciò mentre una banda criminale guidata nientedopodomanidimenoche dal veneto Felice ossia Diego Abatantuono, coi sottoposti in ordine gerarchico decrescente Toni Totaro (Rocco Papaleo), Dario Diotallevi (Fabio Balsamo dei The Jackal) nonchè Bartolo (Edoardo Ferrario), deve fare i propri loschi traffici. Oltre a loro troviamo lo stesso Maccio nel ruolo di un doganiere-portuale-guardia giurata con coda di cavallo, e Tommaso Ragno nel ruolo del capo della polizia e addirittura Francesco Pannofino a fare l’ex di Perri!

Come ‘na catapulta

Questa serie, a differenza del summenzionato precedente Il Migliore dei Mondi, funziona meglio, e ci riporta al formato dove Maccio ha dimostrato nel tempo di rendere al meglio (vd. Mario): il seriale ad episodi da mezz’ora ca. dove  è importante il lavoro di gruppo, non l’estro dei singoli, il suo in primis.

Stavolta quindi la forza è nel cast tutto, con alcuni dei migliori attori  nostrani in attività, addirittura con richiami a Boris con le presenze di  Pannofino e Tiberi. Niente a che vedere col genio in scrittura in stato di grazia di Giacomo Ciarrapico, il compianto Mattia Torre e Luca Vendruscolo, ma la serie prodotta dal lungimirante Matteo Rovere scorre liscia come l’olio, si ride parecchio.

Di più non aggiungo, che apparentemente non si potrebbe spoilerare, ma in realtà ne succedono comunque di cose, e Maccio non si ferma veramente mai per nostra fortuna, neanche in piena pandemia quando comunque ha realizzato irresistibili video da casa sua che si consiglia di recuperare. Lo spirito è questo.