TV Recensione

Com’è Umano Lui!

di: Andy Reevieny

Nooo! Un’altra, ennesima produzione Rai con protagonista FavinFiorell… un’altra cagata pazzesc… no… spe… scusi: chi ha fatto palo?

Per visualizzare i video di terze parti è necessario
accettare i cookie con finalità di marketing.

Matricola 1001/bis

Boni, state boni, e non scrivo neanche ciò a caso, perchè a questo giro potrei fare un’enciclopedia solo di citazioni. Perchè? Perchè si tratta di un film diretto da Luca Manfredi, scritto insieme a Elisabetta e Pierfrancesco Villaggio, sul loro leggendario, inarrivabile babbo Paolo, dal titolo emblematico che parafrasa una delle più celebri battute del nostro Com’è Umano Lui! 

Il film disponibile su Raiplay ripercorre in breve la vita vera di Paolo Villaggio interpretato, dopo la dimenticabile fiction sempre Rai su De Andrè, dall’a dir poco incredibile Enzo Paci; dalla sua gioventù scapestrata, goliardica a Genova pur proveniente da famiglia alto borghese con babbo Ettore, ingegnere, interpretato da Augusto Zucchi, mamma Maria (Emanuela Grimalda) linguista specializzata in tedesco, gli amici di zingarate Piero Repetto detto “Polio” (Andrea Benfante), Andrea Filippi che stavolta rende giustizia nell’interpretazione di un giovane Fabrizio Faber De Andrè, il gemello di Paolo Prof. Piero Villaggio, anch’egli presente in fiction grazie a Vincenzo Zampa, Camilla  Semino Favro che interpreta Maura, l’amore di sempre di Paolo e madre dei summenzionati Elisabetta e Pierfrancesco, più un’altra serie di comprimari.

Arriviamo, per intenderci, a quando, dopo che Paolo abbandona prima gli studi universitari alla facoltà di giurisprudenza dell’ateneo genovese, cui seguono sette anni di lavoro controvoglia alla Cosider per mantenere la famiglia che nel frattempo ha messo su con Maura e si è allargata con la nascita di due figli, il nostro viene finalmente scoperto nel cabaret genovese e lanciato a livello nazionale, grazie anche alla lungimiranza di personaggi del calibro di Maurizio Costanzo, tra Roma e Milano con l’approdo in Rai per l’Altra Domenica fino alla storica firma del contratto con la casa editrice Rizzoli per pubblicare il suo primo imprescindibile libro sul più celebre Ragioniere di tutti i tempi. Serve proprio che scriva di chi si tratta?

Batti lei

Com’è Umano Lui! è veramente una delle più felici eccezioni alla regola, se non altro una delle volte in cui si può rimanere veramente spiazzati in positivo da un prodotto televisivo, specie in questi anni, seppur di fatto si tratti di un film. Anzitutto, ma non solo per la ennesima interpretazione pazzesca di Enzo Paci, attore di solida formazione teatrale e comico cabarettista e financo esponente della stand-up tanto di moda, che su tutti non solo interpreta, lui è Paolo Villaggio. Lo diventa nella mimica, nella voce, nella postura, insomma dietro oltre ovviamente all’ammirazione per l’artista, c’è uno studio maniacale del personaggio, di questo suo ill.mo concittadino di Zena (Genova in dialetto).

Paci grazie anche alla consulenza della famiglia Villaggio, ricostruisce quegli anni tra la fine dei cinquanta e i primissimi settanta quando il nostro, ricettivo delle esperienze di vita, familiari, lavorative, crea uno dietro l’altro personaggi, maschere comiche eterne, di quelle che a distanza di anni non smettono di far ridere e riflettere: il Prof. Kranz Tedesco di Germania (il cui spunto per il teutonico cialtrone illusionista è la madre glottologa di Paolo), Giandomenico Fracchia e, appunto, il più celebre Rag. Ugo Fantozzi che traggono origine anzitutto dal periodo di lavoro forzato in azienda. Il tutto supportato da una serie di comprimari uno meglio dell’altro, o perchè genovesi anch’essi almeno in parte (Benfanti, Favro, Zucchi) o semplicemente perchè ottimi interpreti come ad es. lo stesso veneto Filippi, musicista professionista nella vita reale e specializzato nel repertorio di Faber, o anche Gianni Fantoni (qui Rag. Bianchi) che Villaggio conosce profondamente, su un materiale,repertorio che può essere solo sciupato.

Io ti stimo moltissimo

No, via, io questo film l’ho amato proprio se ancora non fosse chiaro. Esce fuori il Villaggio privato, dagli esordi, non ancora consapevole del proprio genio, perchè di genio si tratta, non solo nel caso del suo gemello eterozigote. Paolo Villaggio è stato un pioniere assoluto non solo e semplicemente della comicità, ma della satira, quella anzitutto sociale, di costume, raccontando l’Italia e non solo, nella allora classe media anzitutto. Ascoltare e leggere le interviste dell’epoca per crederci come ad es. quell’estratto di Costanzo dai primi proto-talk show.

Moderno, ironico, autoironico oltre ogni limite, Villaggio ci ha fatto capire, per iscritto e al cinema specie coi primi due indimenticabili film su Fantozzi diretti da Luciano Salce, e volendo anche con gli sketch tv prima e i 2 film su Fracchia degli anni ottanta più comici in senso stretto, senza contare tutta la carriera come attore “e basta” in cui ha dimostrato e affinato il talento recitativo, tutte le nostre mediocrità, bassezze, miserie e al contempo gli slanci, il divertimento vero, le passioni comuni nella vita, nel lavoro. Il tutto rifuggendo mere macchiette, tormentoni, becero populismo, il vero peggio dell’italiano medio. Insomma, trovate questa oretta e quaranta che vola e gustatevi Com’è Umano Lui! disponibile su Raiplay. Per voi il filmoncino specialo c’è sempre!