Recensione Yoshi’s New Island
Quando nel 1995 arrivò nei nostri Super Nintendo Super Mario World 2: Yoshi’s Island fu subito amore.
Sfruttando il chip Super FX 2 per creare un effetto pastello e disegno a mano, il titolo rappresentò una sfida di Myamoto alla compagnia che invece richiedeva una grafica più realistica sulla scia del precedente Donkey Kong Country. La critica dette ragione a Myamoto trasformando Yoshi’s Island in un successo eterno. In seguito Nintendo cercò spesso di ripetere l’esperienza con goffi porting, con remake con piccole aggiunte o con sequel che però snaturarono l’idea alla base del capitolo originale. Yoshi’s New Island rappresenta forse il vero sequel che i fan stavano aspettando. Peccato che ci siano voluti 19 anni.
di: Andrea "Macchiaiolo" Barbara
Quando nel 1995 arrivò nei nostri Super Nintendo Super Mario World 2: Yoshi’s Island fu subito amore.
Sfruttando il chip Super FX 2 per creare un effetto pastello e disegno a mano, il titolo rappresentò una sfida di Myamoto alla compagnia che invece richiedeva una grafica più realistica sulla scia del precedente Donkey Kong Country. La critica dette ragione a Myamoto trasformando Yoshi’s Island in un successo eterno. In seguito Nintendo cercò spesso di ripetere l’esperienza con goffi porting, con remake con piccole aggiunte o con sequel che però snaturarono l’idea alla base del capitolo originale. Yoshi’s New Island rappresenta forse il vero sequel che i fan stavano aspettando. Peccato che ci siano voluti 19 anni.
Piccoli guai ritornano
Parlare di trama di fronte ad un platform è sempre una cosa piuttosto imbarazzante, poi se come in questo caso la storia si ripete possiamo tranquillamente bollarla come pretesto per quello che accade a schermo. La fida cicogna ricordando le avventure passate in compagnia dei fratellini Mario nei capitoli precedenti sbaglia il destinatario a cui consegnare le due piccole creature. Sulla via del ritorno viene assalita da Kamek, il perfido Magikoopa a cavallo di scopa, aiutato dai suoi malefici cloni; nella breve colluttazione Baby Luigi viene rapito, mentre Baby Mario precipita nella foresta.
Sfruttando il fazzoletto in cui erano avvolti Baby Mario si salva, calandosi tra gli Yoshi in subbuglio per la recente invasione da parte di Baby Bowser della loro Isola Uovo.
Parte così la staffetta dei nostri amici volta a riunire la storica coppia di fratellini e mettere fine alla prepotente presenza del figlio di Bowser.
Ogni livello vede uno Yoshi accompagnare Baby Mario esattamente come accadeva nel primo storico capitolo della serie. Infatti raggiungendo la fine dello schema, il bambino viene consegnato al successivo custode colorato.
Un uovo per ogni occasione
Con Yoshi’s New Island abbiamo un ritorno alle origini in termini di gameplay. Scompaiono gli altri baby personaggi che avevamo incontrato nel discutibile capitolo per Nintendo DS e l’azione si concentra maggiormente sui veri protagonisti di questa avventura: gli Yoshi. Il nostro amico dinosauro ovviamente non perde le particolari mosse che lo hanno reso famoso, come la lingua prensile, la possibilità di creare uova dopo aver ingoiato il nemico, la capacità di fluttuare nell’aria sgambettando emettendo il suo indimenticabile verso e la capacità di lanciare uova per abbattere i nemici o raccogliere oggetti altrimenti irraggiungibili. Fin dai primi istanti si nota la cura tipica delle produzioni Nintendo posta nella precisione dei comandi, mai fallaci: se cadiamo o moriamo è solo colpa nostra.
Il giocatore deve guidare i piccoli dinosauri cavalcati da Baby Mario che, quando si viene colpiti, vola per lo scenario piangendo a squarciagola facendo scorrere i secondi che abbiamo accumulato, scaduti i quali viene portato via dai malefici nemici volanti. Nostro compito è recuperarlo velocemente, pena la perdita di una vita. Percorrendo il livello troveremo piccole stelline munite di gambe che se raccolte incrementeranno il nostro quantitativo di secondi a disposizione fino ad un massimo di trenta, necessario per ottenere il 100% di completamento.
In questa nuova avventura compaiono azioni inedite che, seppur non rivoluzionino il gameplay, lo estendono creando un panorama più vario e complesso.
Una di queste novità sono le mega uova. Yoshi ingerendo un nemico gigante può creare un uovo di pari dimensioni, utile ad aprire strade su percorsi altrimenti invalicabili. Quando il nostro eroe è in possesso del mega uovo non può saltare, ma deve sfruttare i muri circostanti per creare splendide carambole con la sua nuova arma. Spesso queste vie alternative nascondono segreti non necessari al raggiungimento della fine del livello, infatti può capitare di avere una sola possibilità a disposizione per indovinare la giusta angolatura.
Altre piacevoli new entry sono rappresentate dalle note trasformazioni dei nostri eroi. In questo capitolo gli Yoshi recuperano alcune precedenti metamorfosi, come l’elicottero e il sottomarino, e ne aggiungono di inedite come la mongolfiera, il trapano pneumatico, il bob e il carrello da miniera, per un totale di sei trasformazioni. A differenza dei precedenti capitoli, il controllo dei nostri mentre sono in altra forma è affidato al sensore di movimento del Nintendo 3DS. Il risultato ricorda le produzioni viste spesso su mobile, ma il tutto risulta perfettamente amalgamato e preciso come da tradizione.
Altra novità è l’arrivo delle uova con abilità speciali, come ad esempio le uova viola che se lanciate contro un nemico lasciano un moneta rossa, fondamentale per completare al 100% il livello in corso, infatti ogni livello ne nasconde venti camuffate tra le classiche gialle. Un altro elemento di novità è rappresentato dal cannocchiale, questo permette di controllare il mondo circostante e sviscerare il level design spesso articolato dei giochi della serie Yoshi’s Island e scovare passaggi segreti o elementi da distruggere con le nostre mega uova.
Per completare totalmente lo schema oltre alle venti monete e le trenta stelline/secondi dovremo aver raccolto anche gli storici cinque fiori celati lungo il nostro percorso, spesso dietro una nuvoletta da abbattere con le nostre fide uova.
Memorie color pastello
Yoshi’s new Island cerca di ritornare alle origini anche nell’aspetto estetico. Se è pur vero che il capitolo originale rimane comunque irraggiungibile, l’effetto pastello è molto piacevole alla vista e perfettamente in linea con l’ambientazione e l’atmosfera, raggiungendo un ottimo risultato. Alcuni materiali sono più idonei di altri, come il legno o le soffici nuvole, i quali risultano molto più indicati per questo effetto mentre altri rimangono leggermente più anonimi. Si avverte un leggero aliasing nell’intera scena che non scema nemmeno in movimento come invece visto in altri titoli.
La colonna sonora risulta essere piuttosto anonima: anche se dobbiamo ammettere che svolge egregiamente il suo dovere di accompagnamento, forse pecca in varietà. Qualche musica in più non avrebbe guastato.
Il gioco scorre piuttosto tranquillamente e rappresenta raramente una sfida di alto livello. Emblematica è l’aggiunta delle ali, un bonus che compare dopo un certo numero di vite perse che semplifica notevolmente il compito del giocatore. Certo, cercare di completare al 100% ogni livello dei 6 mondi disponibili richiederà qualche accortezza aggiuntiva.
Yoshi’s New Island offre anche una modalità multiplayer un cui più giocatori affrontano i minigiochi sbloccati lungo la storia in wireless locale o in modalità download, ossia con l’uso di una sola cartuccia. Una simpatica aggiunta che comunque non incide particolarmente nella valutazione globale del prodotto.
Si evince che Yoshi’s New Island strizzi fortemente l’occhio ai nuovi giocatori cercando di riproporre le caratteristiche che hanno reso immortale il primo capitolo. Purtroppo il risultato non viene perfettamente centrato risultando un titolo più adatto ad un pubblico giovane o a vecchi nostalgici o semplicemente a chi è in cerca di un piacevole passatempo.