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Recensione Xenoblade Chronicles X

Abbiamo dovuto aspettare quasi tre anni per poter mettere le mani sul nuovo gioco di ruolo dei talentuosi ragazzi di Monolith Soft. Reduce dal successo di critica di Xenoblade Chronicles su Wii, il capitolo precedente della saga, Xenoblade Chronicles X arriva su WiiU con una notevole dose di aspettativa. Chiariamo subito che pur condividendo buona parte del nome, non stiamo parlando di un seguito o di un prequel, ma di un vero e proprio nuovo mondo di gioco. Come succedeva fino a qualche anno fa per la serie Final Fantasy (fatta eccezione per alcuni discutibili seguiti), viene mantenuto quasi inalterato il sistema di gioco e qualche personaggio che funge da unico legame tra i capitoli. Xenoblade Chronicles X si presenta esattamente come il precedente capitolo nella fase calante della propria piattaforma, cosa che ne pregiudicherà sicuramente il successo commerciale. Seguiteci per capire quanto questo sia un vero e proprio crimine verso l'intero gener

di: Andrea "Macchiaiolo" Barbara

Abbiamo dovuto aspettare quasi tre anni per poter mettere le mani sul nuovo gioco di ruolo dei talentuosi ragazzi di Monolith Soft. Reduce dal successo di critica di Xenoblade Chronicles su Wii, il capitolo precedente della saga, Xenoblade Chronicles X arriva su WiiU con una notevole dose di aspettativa. Chiariamo subito che pur condividendo buona parte del nome, non stiamo parlando di un seguito o di un prequel, ma di un vero e proprio nuovo mondo di gioco. Come succedeva fino a qualche anno fa per la serie Final Fantasy (fatta eccezione per alcuni discutibili seguiti), viene mantenuto quasi inalterato il sistema di gioco e qualche personaggio che funge da unico legame tra i capitoli. Xenoblade Chronicles X si presenta esattamente come il precedente capitolo nella fase calante della propria piattaforma, cosa che ne pregiudicherà sicuramente il successo commerciale. Seguiteci per capire quanto questo sia un vero e proprio crimine verso l’intero genere.

All’inseguimento della Balena Bianca

Anno 2054, la Terra è minacciata da una forza aliena inarrestabile. Per evitare l’estinzione della razza umana, il governo di coalizione lancia il progetto Exodus: gigantesche navi spaziali da trasporto con all’interno vere e proprie città partono alla volta dello spazio, alla ricerca di un nuovo pianeta dove poter ricominciare. La guerra aumenta di intensità e la Terra ha la peggio finendo distrutta poco dopo la partenza delle navi spaziali. Molte di queste non riescono a sopravvivere al furioso attacco alieno e solo pochissime hanno la meglio ottenendo la fuga. Purtroppo è un momento di felicità effimero, gli alieni partono all’inseguimento delle poche navi rimaste. La nostra storia segue le vicende della Balena Bianca, la nave spaziale battente bandiera americana. Dopo due anni di fuga, gli alieni riescono a raggiungere la fuggitiva e il duro attacco che ne segue costringe la nave ad effettuare un atterraggio di fortuna sul pianeta più vicino, Mira. I danni subiti sono troppi per rimanere integra e sopportare la caduta, così tutte le energie rimaste vengono convogliate al supporto abitativo, la città contenuta all’interno. Mentre il resto della nave esplode nel cielo di Mira, il supporto abitativo atterra incolume portando in salvo la maggior parte degli umani a bordo.La nostra avventura inizia due mesi dopo questi eventi. Risvegliati dalla stasi dal comandante Elma, scopriamo di essere lontano dal centro abitativo, ribattezzato Neo Los Angeles, vista la sua conformazione ispirata alla città reale, infatti durante l’esplosione tutto ciò che non ne faceva parte è caduto sul pianeta. Scopriamo anche di aver perso la memoria, ottimo espediente per accompagnare il giocatore a scoprire eventi e storie che dovrebbero essere di pubblico dominio per un terrestre. Il ritorno verso la città, ci offre un assaggio del mondo selvaggio che ci circonda e la possibilità di poter saggiare il sistema di movimento e combattimento fungendo da classico tutorial.
Arrivati in città scopriamo il gruppo Blade di cui Elma fa parte e dopo qualche prova entriamo a farne parte per partecipare attivamente alla sopravvivenza della razza umana.

C’è sempre un pesce più grande

Mira è selvaggia. Moltissimo. Divisa in cinque grandissime regioni, pullula di creature che possono ucciderci con un solo colpo. La cosa affascinante è che queste creature non sono in posizioni particolari o vengono raggiunte dopo un percorso di crescita, ma girellano tranquillamente per il mondo di gioco ignorando le normali basi di avanzamento del videogioco. Questo rende l’esplorazione, soprattutto durante le prime ore, un continuo guardarsi intorno con un po’ di tensione. Le creature che ci circondano non sono solo pericolosissime, ma sono di dimensioni enormi, alcune sono delle più grandi viste in un videogioco. Rimarremo spesso e volentieri bloccati a osservare un dinosauro alieno passarci accanto, con il nostro personaggio grande quanto un’unghia.
Mira è splendida da vedere, alcuni scorci sono da rimanere a bocca aperta: archi enormi in pietra ricoperti di vegetazione, rocce sospese, giganteschi deserti spazzati dal vento con colossali architetture aliene in rovina, foreste illuminate da lucciole e chi più ne ha ne metta. Ed è proprio qui che il gioco dimostra la sua forza, stimolando quel senso di scoperta sopita dentro ognuno di noi, con un continuo susseguirsi di meraviglie naturali e non, che Mira ci offre ogni volta che facciamo un passo oltre il conosciuto. Il ciclo giorno-notte e il meteo dinamico valorizzano ogni ambiente, trasformandolo non solo visivamente, ma cambiando la fauna che ci circonda. Infatti come nel precedente capitolo, le creature seguono orari e condizioni meteo per uscire dalle loro tane. Un fatto da tenere bene a mente quando dovremo cercarne di particolari per completare le nostre missioni.
L’esplorazione del mondo non è solo fine a se stessa ma necessaria per la sopravvivenza della razza umana su Mira. Durante i due mesi in cui il nostro personaggio è stato dormiente, il resto dei passeggeri ha cercato di estendere la propria conoscenza del mondo circondante. Tramite sonde di raccolta dati piazzate sopra giacimenti di Miranium, un nuovo elemento unico nel suo genere nativo del pianeta che si è rivelato molto versatile, possiamo monitorare il territorio circostante e osservare il comportamento della fauna nonché scoprire eventuali rottami della Balena Bianca da recuperare.
Questo sistema chiamato FrontierNav oltre ad allargare il nostro controllo sul territorio circostante, ci permette di accumulare risorse importanti. Possiamo infatti impiegare sonde diverse per ottenere risultati in linea con i nostri bisogni: con una sonda di estrazione avanzata avremo più risorse ma meno guadagni, con una di ricerca potremo ottenere il massimo guadagno dai territori circostanti, con una di stoccaggio aumenteremo la nostra capacità di immagazzinamento del Miranium e così via.
L’obiettivo principe, infatti è la sopravvivenza della razza umana, che si può realizzare recuperando il Centro Vitale smarrito durante l’esplosione della Balena Bianca. La storia gira intorno a questo, non segue le vicende personali del protagonista o di qualche altro per lui, ma l’impegno e le sfide che il team di personaggi deve vincere per poter dare una nuova speranza alla nostra specie per poter continuare la propria esistenza su Mira.
Purtroppo scopriremo di non essere gli unici interessati al recupero e questo porterà l’umanità a riaffrontare il suo acerrimo nemico e collaborare con le specie indigene e non del pianeta.

Se non puoi salvare i tuoi amici, come puoi salvare il mondo? [cit.]

In realtà non è del tutto esatto dire che la storia non segue le vicende personali dei personaggi. Sparse per il mondo di gioco troveremo moltissime missioni di Intesa. Queste missioni affrontano problemi, dubbi e paure dei personaggi che ci circondano, approfondendo la nostra conoscenza nei loro confronti e disegnando caratteri e figure sempre più complessi. Queste missioni richiedono, oltre ad un livello di esperienza minimo, un particolare grado di intesa con il personaggio che andremo a conoscere meglio. Rappresentata da una serie di cuori che si riempiono salendo di grado, l’intesa può essere fatta salire in diversi modi.
Ad esempio durante i dialoghi abbiamo la possibilità di scegliere alcune risposte, basate su tipologie diverse di carattere, queste aumenteranno o diminuiranno l’affinità con i personaggi. Un altro metodo per aumentare l’intesa è durante il combattimento.
Il sistema, ereditato direttamente dal precedente capitolo, strutturato in tempo reale, prevede la scelta di diverse tecniche e la completa libertà di movimento. Questa però non deve far pensare ad un approccio tipico dei giochi di azione, la nostra posizione durante il combattimento serve per attivare determinati attacchi che hanno range diversi o per accumulare bonus legati all’arma, ad esempio un fucile infliggerà una maggior quantità di danni se utilizzato da una posizione sopraelevata rispetto all’avversario.
Durante il combattimento, i nostri compagni lanceranno i così chiamati “urli di guerra”. Questi non sono altro che suggerimenti per il tipo di attacco da utilizzare, evidenziato dal colore del fumetto dell’urlo. Gli attacchi corrispondenti, se pronti, inizieranno a brillare, ad indicare la richiesta del compagno. Attivandoli guadagneremo stima nei confronti di quel particolare personaggio e attiveremo una serie di bonus legati alle combo.
Per riuscire negli scontri più avanzati è necessario padroneggiare questa tecnica e incatenare combo dagli effetti a cascata, per infliggere una maggior quantità di danni e permettere ai nostri compagni di portare a segno i loro attacchi più devastanti.
Faccio un esempio per chiarire il sistema. Con il suo attacco un nostro compagno “Sbilancia” il mostro e ci richiede un attacco di “Atterramento”, noi infliggiamo l’attacco richiesto, questo ci permette oltre ad avere un avversario steso a terra di guadagnare affinità con quel particolare compagno. Ma non è finita qui, il mostro “atterrato” è più debole agli attacchi da esplosione, osservando i nostri attacchi notiamo che non ne abbiamo nessuno pronto, urliamo a nostra volta la richiesta corrispondente, spronando i nostri compagni ad effettuare l’attacco giusto.
Padroneggiare queste tecniche è fondamentale per uscire vittoriosi negli scontri con i boss.
Durante il combattimento possiamo anche spostarci per mirare un particolare punto del nemico. Come succede nella serie Monster Hunter, a cui evidentemente gli sviluppatori si sono ispirati, possiamo recidere arti del mostro inabilitandolo all’uso di particolari attacchi e ottenere alla fine del combattimento materiali legati a quella parte del corpo.
Nella furia della lotta accumuliamo Punti Tensione, questi punti sono necessari per attivare il Turbo, una sorta di stato di trance in cui i nostri attacchi sono molto più forti e il danno decisamente maggiorato. Possiamo impiegare i Punti Tensione anche per guarire i compagni caduti e farli tornare a combattere.

Una questione di classe

Xenoblade Chronicles X offre ben 3 livelli distinti di crescita per il nostro personaggio, totalmente personalizzabile con un apposito editor.
Abbiamo il classico livello di esperienza che influisce sulle nostre caratteristiche e sblocca la possibilità di usare armamenti sempre più avanzati, poi abbiamo il grado Blade che rappresenta la nostra crescita all’interno dell’organizzazione e che ci fa accedere ad un sempre maggiore numero di opzioni di personalizzazione della caserma e ci permette di aumentare la nostra abilità di raccolta dai punti di interesse sparsi per il pianeta.
Questi ultimi sono divisi in tre categorie: archeologia, meccanica, botanica.
Archeologia ci permette di raccogliere informazioni e risorse dalle rovine e dagli antichi costrutti che troveremo, biologia dai vegetali, mentre meccanica dai rottami della Balena Bianca.
Oltre a questi abbiamo il livello di classe, o divisione come viene indicato nel gioco.
Le divisioni sono otto ed ognuna ha caratteristiche particolari e metodi di crescita unici.
Per salire di livello nella divisione scelta infatti dovremo effettuare azioni legate alla divisione stessa, questo ci porterà a sbloccare tecniche sempre più potenti e classi avanzate.
I Curator viaggiano e sondano Mira per raccogliere i materiali, sono i maggiori esperti nell’infliggere colpi critici. La loro crescita è basata sull’ottenere oggetti collezionabili e sconfiggere i Tyrant (le versioni più potenti dei mostri).
Gli Harriers hanno come obiettivo di sconfiggere mostri sempre più forti, sono esperti nel combattimento ravvicinato e la classe con il maggior danno in corpo a corpo. Crescono sconfiggendo nemici, in particolar modo i Tyrant.
Gli Interceptors accompagnano i team incaricati del recupero dei cittadini sparsi per Mira, sono esperti tiratori e sono la classe con il maggior danno da distanza. La loro classe predilige il completamento delle missioni oltre alla sconfitta dei nemici.
I Mediators si prodigano per risolvere i problemi dei cittadini di Neo Los Angeles, sono una classe di supporto e guadagnano un maggior numero di Punti Tensione usando le arti.
Gli Outfitters sponsorizzano i creatori di armi, spronandone lo sviluppo, per questo hanno vantaggi negli scambi commerciali e nell’investimento nella ricerca.
I Pathfinders sono i pionieri di Mira che viaggiano installando sonde per aumentare la portata del FrontierNav. Sono la classe con più punti vita, per sopportare le avversità del pianeta.
I Prospectors mirano a mantenere un senso di civiltà sul pianeta e quindi sono votati alla raccolta di materiali per aumentare il livello di civilizzazione di Neo Los Angeles. Sono la classe con la difesa più elevata.
I Reclaimers hanno come obiettivo l’individuazione dei pezzi della Balena Bianca e recuperare oggetti persi sulla superficie del pianeta, per questo ottengono il maggior numero di oggetti dai mostri o dalla raccolta.
Dopo essere diventato un agente Blade, ci viene richiesta quale Divisione vogliamo abbracciare, questo ovviamente non pregiudicherà la nostra storia ma semplicemente i nostri bonus. Inoltre è possibile avanzando nel gioco cambiare classe a piacimento.
Dopo la sesta missione potremo ottenere uno Skell, il robot che funge da simbolo del gioco. Questo potente mezzo aumenta a dismisura la nostra capacità di attacco. Inoltre come per il personaggio anche lo Skell è dotato di un proprio equipaggiamento che può essere cambiato e sviluppato trasformandolo in una macchina da guerra inarrestabile. Il sistema di controllo e di combattimento rimane inalterato, l’unica differenza è che al posto delle tecniche nella barra delle arti troviamo le armi montate sul robot. L’uso del mecha comporta un consumo di carburante che dovremo reintegrare tramite l’uso del Miranium raccolto.

Perdersi su Mira

Se avete apprezzato il precedente Xenoblade, o siete un minimo appassionati di gioco di ruolo giapponesi, state lontani da Xenoblade Chronicles X, ne va della vostra vita sociale.
Perderete amicizie, amori, parenti, smetterete di mangiare e di uscire.
Mira è immensa e bellissima da esplorare, c’è sempre qualcosa da vedere o da fare.
I tempi di gioco, proprio per questa estensione della mappa, sono dilatatissimi. Per darvi un dato, prima di ottenere lo Skell (fine della sesta missione) ho impiegato 40 ore di gioco. Mai provato un momento di noia o di cedimento, ed è questa la sua forza.
Il pianeta, le sue razze, i suoi invasori sono i veri protagonisti di questa epica avventura dove noi umani siamo solo una specie estranea che cerca di imporsi nel complicato e collaudato ecosistema.
Le missioni che andremo a svolgere sono di varia natura e quasi tutte ci porteranno a spostarci per il pianeta, certo possiamo utilizzare lo spostamento veloce tramite il pad WiiU, premendo infatti su una sonda installata in precedenza o un luogo di interesse potremo teletrasportarci automaticamente in quel settore, a patto di non essere in combattimento.
Le missioni spaziano dalla raccolta di materiali, alla sconfitta di particolari nemici, alla scoperta di nuovi luoghi.
Devo però recriminare la presenza di missione legate ai drop casuali. Se è pur vero che in quelle che richiedono parti di un mostro possiamo aumentare la nostra chance recidendo la parte interessata, questo non ci garantisce il risultato. Infatti esattamente come nella fonte di ispirazione, Monster Hunter, il recidere la parte del mostro aumenta solo la probabilità di ritrovare quel particolare oggetto. Questo porta ad assurdi, tipo tagliare una coda di un mostro ma non riuscire a trovare la coda. Ma la parte peggiore è quella legata ai materiali sparsi per il pianeta. Questi sono rappresentati da gemme di colore blu sparse per il pianeta come nel precedente capitolo, la loro raccolta attiva un drop del tutto casuale legato alla zona, al momento del giorno e del meteo. Il risultato è che spesso ci possiamo trovare a girellare per ore per trovare gli oggetti più rari necessari per proseguire in una missione magari legata alla storia o ad una missione di Intesa.
In un gioco immenso come questo, già di per sé vastissimo trovare meccaniche legate a sistemi più consone ad un mondo mobile o a giochi con meno contenuti è decisamente una brutta macchia in un quadro splendido.
Aggiungiamone un’altra per completare la visione di insieme. La città di Neo Los Angeles, anch’essa esplorabile liberamente messa a confronto con il mondo fuori sembra provenire da una generazione precedente di console. Modelli sottotono, texture impastate non trovano spiegazione se poi uscendo troviamo visioni paradisiache. Anche i personaggi, seppur realizzati bene, non si sposano perfettamente con il mondo di gioco, soprattutto i volti che per mantenere un legame con il precedente capitolo ma soprattutto per richiamare lo stile visivo della serie Xenogears/Xenosaga sono forse fin troppo “mangheggianti”. Sono tutte piccole cose, che però vanno a sporcare un dipinto sublime.
Mi sono lasciato volutamente da ultimo la colonna sonora.
Opera di quel talento di Hiroyuki Sawano, tra i suoi recenti lavori troviamo tra gli altri Attack on Titan e Kill La Kill, offre momenti di epicità e pezzi cantati che sono finiti direttamente nella mia playlist personale. Ogni zona ha un suo arrangiamento e dopo tante ore di gioco, riascoltandolo vi troverete a pensare a quel particolare luogo con piacere. Vi consiglio di cercavi nell’attesa Your Voice e Uncontrollable per averne un’idea.
Xenoblade Chronicles X si impone come il nuovo capolavoro dei Monolith Soft. che dimostrano ancora una volta la loro capacità nel genere. Qualche macchia non compromette un risultato sublime che non mancherà di lasciare il segno. Un consiglio è di procurarvelo senza tanti pensieri e di perdervi nel fantastico mondo di Mira, magari con qualche amico per poter affrontare le missioni di gruppo, altra novità di questo capitolo. Infatti quattro giocatori potranno affrontare missioni cooperative per sottomettere creature fuori dalla portata di un singolo giocatore. All’inizio della partita è possibile scegliere il nostro approccio al gioco, se vogliamo un’esperienza single player, una con possibili missioni di gruppo o una con i soli amici. Questo ci inserirà in un gruppo di 32 giocatori con cui potremo interagire commercialmente o con cui affrontare le missioni di gruppo.

  • Pornografia scenica

  • Esplorazione piena ed effetto meraviglia continuo

  • La sfida continua che offre la presenza di mostri fuori dalla nostra portata

  • Gli Skell sono da perderci la testa

  • La storia affronta tematiche attuali come l’integrazione, la tolleranza, il rapporto con il diverso

  • Sistema di combattimento collaudato, ben funzionante e soddisfacente

  • Colonna sonora da tenere fissa in macchina

  • Neo Los Angeles proviene da una generazione precedente

  • I drop casuali minano la continuità dell’esperienza

  • I visi mal si sposano con il resto del personaggio