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Recensione XCOM 2

di: Luca Saati

I giocatori console di norma sono un po’ allergici ad alcuni generi videoludici come ad esempio gli strategici e i gestionali tipicamente da PCisti incalliti con mouse e tastiera. Eppure nel 2012 i ragazzi di Firaxis dimostrarono a tutti che uno strategico può essere un capolavoro anche su console grazie a XCOM: Enemy Unknown. A differenza del suo predecessore, XCOM 2 non è arrivato su console in contemporanea con la versione PC ma solo dopo qualche mese. Lo abbiamo atteso a lungo e possiamo già dire che ne è valsa assolutamente la pena. Siete pronti a scrivere un nuovo capitolo nella battaglia contro gli alieni?

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Bentornato comandante!

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Gli alieni hanno assunto forma umanoide e si mostrano al mondo come soldati Advent

Gli alieni hanno vinto la guerra e hanno ormai invaso il pianeta terra prendendone il controllo tramite una sorta di governo fantoccio chiamato Advent. Sembra quasi di trovarsi dinanzi al Grande Fratello del romanzo 1948 di Orwell, gli alieni hanno messo in atto una campagna di propaganda che ha praticamente soggiogato la razza umana. In questo scenario inizia XCOM 2 con un gruppo di ribelli impegnati in una missione di salvataggio che funge da tutorial. L’obiettivo di questa missione è liberare il comandante dell’XCOM (sì, lo stesso che ha guidato le forze militari terrestri nel primo Enemy Unknown) tenuto prigioniero in una struttura Advent. Completata la missione, lo scenario che ci troviamo è desolante: l’XCOM è l’unica speranza per l’umanità ma non può più vantare sulle risorse di un tempo essendosi trasformata a tutti gli effetti in una piccola unità di ribellione. XCOM 2 è un gioco che trasmette molto il senso di oppressione degli alieni caratterizzato in particolare dall’indicatore del progetto Avatar, l’arma definitiva che gli invasori stanno costruendo per sancire la parola fine alla battaglia contro l’umanità.

In giro per il mondo

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Gli spostamenti dell’Avenger vengono gestiti tramite la mappa tattica

Il nuovo scenario, praticamente opposto a quello del precedente XCOM, ha portato diversi cambiamenti nella struttura di gioco. L’ex nave aliena Avenger è stata convertita nella base della resistenza che adesso si muove in tutto il mondo e non sta più ferma per tutta l’avventura. Questo ci costringe a spostare continuamente la base per stringere nuovi contatti con le forze della resistenza sparse in tutto il mondo così da riunirle sotto un’unica bandiera. A differenza del precedente episodio infatti non abbiamo contatti con le altre nazioni ma dobbiamo andare a cercarli uno dopo l’altro così da ottenere sempre più risorse da spendere nella battaglia contro gli alieni. All’inizio del gioco quindi il nostro raggio d’azione è circoscritto a una piccola porzione del mondo che si espanderà mano a mano che stringeremo nuove alleanze con i ribelli. Altro cambiamento riguarda il modo con cui ottenere nuove risorse: nel precedente episodio in pratica si riceveva un bonifico più o meno ricco a seconda del nostro operato mentre adesso la resistenza posiziona dei rifornimenti sulla mappa da raggiungere con la propria base e recuperarli tramite la scansione. Tutti gli spostamenti dell’Avenger sono gestiti dalla mappa tattica accessibile mediante il ponte della base stessa. La base dell’XCOM non sta mai ferma, è in continuo movimento e si sposta da un covo ribelle all’altro, da una missione all’altra facendo magari una capatina al mercato nero. Altro modo per ottenere nuove risorse sono proprio le missioni di cui vi parleremo più avanti. Le risorse si dividono in due parti: riserve e dati. I primi rappresentano a tutti gli effetti la moneta di gioco da spendere per costruire nuove armi, armature, equipaggiamenti e così via, mentre i Dati sono per l’appunto dati alieni da spendere per ingrandire la propria rete di contatti.

Casa, dolce casa

La base Avenger viene costruita a nostra immagine e somiglianza
La base Avenger viene costruita a nostra immagine e somiglianza

Come per il precedente episodio la base dell’XCOM è divisa in vari reparti. In quello scientifico troviamo per l’appunto gli scienziati impegnati in nuove ricerche per sbloccare magari nuovi progetti di armi, armature e non solo. Nel reparto d’ingegneria possiamo dare vita ai progetti provenienti dal reparto scientifico. C’è poi l’armeria dove possiamo gestire i nostri soldati ed equipaggiarli con le varie novità che scopriremo mano a mano tramite i reparti citati un attimo fa. Troviamo poi il già citato ponte e infine una zona centrale dell’Avenger completamente personalizzabile in cui costruire nuove strutture come ad esempio un’area medica per accelerare la guarigione dei soldati, la Camera d’Ombra utile a svolgere ricerche più approfondite sugli alieni, laboratori di vario tipo e molto altro ancora.

 

La guerra non cambia mai

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La gestione dei turni è la stessa del precedente episodio

Scesi sul campo di battaglia ci siamo sentiti subito a casa. XCOM 2 prende infatti l’ottima base di Enemy Unknown apportandogli alcuni cambiamenti significativi. In missione possiamo schierare un massimo di 6 soldati (all’inizio solo 4 ma possiamo portarne di più acquistando gli appositi potenziamenti), ognuno ha a propria disposizione due mosse da utilizzare nel proprio turno muovendosi di copertura in copertura per eliminare gli alieni. I soldati iniziano come recluta per poi sbloccare una delle quattro classi: ranger, granatiere, tiratore scelto e specialista. Il ranger è specializzato negli scontri ravvicinati e può sfruttare una potente spada per fare importanti danni ai nemici, il granatiere è esperto nel fuoco di soppressione e può sfruttare gli esplosivi per danneggiare le coperture ed esporre così gli avversari, il tiratore scelto è il classico cecchino, infine lo specialista è la classe di supporto che è accompagnato da un piccolo drone capace di curare i compagni e hackerare i dispositivi elettronici. Non dimentichiamoci poi della possibilità di schierare in campo anche il robottone Spark dotato di una resistente corazza e di una grande potenza di fuoco ma più esposto agli attacchi dei nemici a causa delle sue dimensioni. Crescendo di livello i soldati e lo spark possono sbloccare nuove abilità che possiamo adattare al nostro stile di gioco.

Nuovi alieni sbarreranno il nostro cammino
Nuovi alieni sbarreranno il nostro cammino

Le missioni presentano nuove aggiunte oltre a quelle già viste nel precedente episodio scongiurando così quel senso di ripetitività che caratterizzava sul finale il precedente episodio. Ad aiutare in tal senso ci pensa anche la generazione procedurale degli scenari e la maggiore varietà dei nemici che come con le missioni presentano nuove minacce accompagnate da vecchie conoscenze. La novità più importante è l’Offuscamento che dona alle missioni una piccola natura stealth. In Enemy Unknown i nemici erano sempre a conoscenza della nostra presenza nello scenario mentre adesso non lo sono. In questo modo possiamo studiare il campo di battaglia, preparare imboscate e ottenere così un importante vantaggio territoriale sui nemici prima di dare inizio agli scontri a fuoco. Che sia chiaro, Offuscamento non trasforma XCOM 2 in uno strategico stealth, semplicemente offre al giocatore la possibilità di pianificare con maggiore attenzione gli attacchi. Non sottovalutate tutte le possibilità offerte dai ragazzi di Firaxis perché XCOM 2 è un gioco abbastanza tosto capace però di dare enormi soddisfazioni.

Da mouse e tastiera al pad

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L’interfaccia e i controlli non presentano una sbavatura

XCOM 2 è un gioco assolutamente godibile con il pad nonostante il genere a cui appartiene sia notoriamente nato per essere goduto con mouse e tastiera. Durante la nostra partita non abbiamo avuto il minimo problema con il sistema di controllo e l’interfaccia che si sono dimostrate sempre precise e affidabili. Qualche problemino in XCOM 2 è presente a livello tecnico dove c’era bisogno di un pochino di ottimizzazione in più. Siamo incappati in qualche bug, una gestione della telecamera dinamica non sempre perfetta, blocchi durante i turni degli alieni, caricamenti eccessivi e qualche calo di frame rate. Niente che vada a influire in negativo sul gameplay ma che fa storcere un po’ il naso. Graficamente il gioco presenta passi in avanti rispetto al suo predecessore con modelli poligonali più dettagliati, animazioni nuove, scenari più curati, una distruzione ambientale più accentuata e effetti visivi abbastanza piacevoli. Il comparto audio presenta un buon doppiaggio e una buona colonna sonora.

Chiudiamo segnalandovi che la versione base del gioco venduta a 50 euro (e non i soliti 70) non include i tre DLC, mentre è presente anche una Deluxe Edition contenente il pacchetto completo al prezzo di 65 euro.

Commento finale

XCOM 2 è un videogioco straordinario, un capolavoro per gli amanti degli strategici a turni e la dimostrazione che su console c’è spazio per questo genere. Gli amanti di Enemy Unknown, e più in generale degli strategici, adoreranno questo nuovo episodio grazie al gameplay profondo e le tante novità capaci di rendere la formula di gioco fresca e differente dal suo predecessore pur condividendone la solida base. Solo qualche problema tecnico non permette a XCOM 2 di raggiungere la perfezione che meritava.