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Recensione We Were Here Expeditions – The Friendship

di: Marco Licandro

Il nuovo capitolo della serie We Were Here è qui, anche se in forma ridotta, ma hey… momentaneamente è completamente *gratis*! Ma cos’è We Were Here? Questo non è che il nome di una serie di puzzle games cooperativi, dove i giocatori dovranno avventurarsi in svariate location insieme o separatamente, comunicando costantemente per risolvere puzzle fisici ed ambientali strutturati su queste premesse.

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The FriendShip, gioco di parole tra amicizia e nave, è un capitolo ridotto e semplificato, quasi un assaggio di quello che è la serie, nato chissà nella speranza di introdurre nuovi giocatori per far si da indurli a provare il pacchetto completo. Lo scopo sarà quello di testare la propria amicizia costruendo una nave che dovrà affrontare una prova di resistenza, e il tutto dipenderà da quanto bene termineremo le tre prove che dovremo affrontare.

Innanzitutto, è bene dire che il gioco supporta il crossplay. Questo significa che potrete giocare con i vostri amici indipendentemente dalla versione che avranno. Questo è valido sia per PlayStation che per Xbox. Per questo motivo, il gioco ha una struttura personale di invito, e bisognerà scrivere il nome del giocatore per poi cercarlo nonostante questo sia già nella nostra lista di amici. Il gioco ha un metodo di comunicazione suo, il walkie talkie, e per questo è sconsigliato creare una chat privata tra giocatori così da provare il brivido della comunicazione a turni, giusto per complicare un po’ le cose.

Essendo, come detto, un gioco strutturato sulla comunicazione, tanto che gli stessi puzzle sono basati sul fatto che i giocatori descrivano attentamente ciò che vedono di fronte ad essi, il walkie talkie è veramente un’idea malsana da parte degli sviluppatori, che ovviamente aggiunge charme al gioco. Così come nella realtà, due persone non possono comunicare allo stesso tempo, e perciò facile perdere frasi o non riuscire a sincronizzarsi, e per questo motivo vi ritroverete dopo pochi minuti ad usare la regola del dire “passo” al momento di terminare la vostra frase, così da cedere la parola al vostro amico.

I tre puzzle che affronteremo saranno di diverso genere e stile, e tutti richiederanno collaborazione, ma altri richiederanno logica, riflessi, e abilità, permettendo un punteggio che va da bronzo, ad argento, e infine oro. Inutile dire che l’oro sia praticamente impossibile da ottenere al primo tentativo, essendo tutti e tre i puzzle veramente ostici e incrementando la difficoltà ogni qualvolta raggiungeremo la valutazione successiva.

Questi puzzle, così come nella serie originale, lasciano inizialmente spiazzati, essendo noi abituati con le escape room ed i puzzle game a giocatore singolo, ad avere tutti gli indizi posti per capire il da farsi, mentre questi saranno divisi tra i giocatori che dovranno necessariamente comunicare tra loro per capire inizialmente il da farsi, e infine comprenderne il funzionamento. Sarà importante quindi afferrare il walkie talkie ed iniziare a descrivere l’ambiente circostante, senza tralasciare nulla, così che avendo un’idea generica dell’insieme si possa finalmente capire lo scopo del puzzle, per poi tentare di risolverlo insieme.

Avremo un puzzle introduttivo che fa diciamo da tutorial al sistema di gioco, che semplicemente ci introdurrà alla FriendShip. Dopodiché, in ordine, il primo puzzle è un mix tra comunicazione e riflessi, il secondo è pura logica, ed il terzo è un incubo di fiducia reciproca riflessi e platform, che richiederà svariati tentativi per riuscire ad ottenere persino il bronzo. Una volta conclusa la prestazione verrà stampato un biglietto basato sulla valutazione ottenuta. È possibile ripetere i vari puzzle all’infinito, questo sì sapendo che il biglietto verrà stracciato, e correndo il rischio quindi di non riuscire ad ottenerlo nuovamente. Va da sé che bisognerà valutare bene se ripeterlo nuovamente o accontentarsi del punteggio ottenuto e proseguire.

Una volta soddisfatti con il nostro biglietto, lo inseriremo nella fessura designata ed inizieremo un veloce upgrade di una parte della nave, per un totale di tre parti. Ogni sezione aggiungerà una struttura rinforzata (o magari non lo farà, se aveste ottenuto un punteggio basso) così che questa possa superare la prova del salto senza sfasciarsi. Nel nostro test, dopo aver giocato circa due ore e mezza, siamo riusciti nell’intento, pur non avendo ottenuto nessun oro (e credetemi che ci abbiamo provato). Il gioco è in realtà molto corto, e sapendo già il funzionamento dei puzzle è possibile completarlo anche nel giro di un’ora, ma la difficoltà intrinseca dei puzzle, uniti alla comunicazione a turni e il doverli decifrare, fa sì che si possa giocare fino a tre ore.

We Were Here Expeditions – The FriendShip si spera sia solo la prima di numerose spedizioni, fornendo divertimento in coppia per un paio d’ore, offrendo la serie completa a chi volesse di più da quanto appena visto. Il gioco è disponibile gratuitamente su Xbox e Playstation solamente prima del 13 ottobre, dopodiché si convertirà a pagamento, anche se al momento non abbiamo informazioni sul costo. Affrettatevi quindi perché è divertente e consigliato, e vi farà senz’altro passare due ore piacevoli in compagnia dei vostri amici.