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Recensione Unicorn Overlord

di: Marco Licandro

Potrebbe sorprendervi sapere che Unicorn Overlord era originariamente pianificato per uscire su PS VITA e PlayStation 4. È così, Akiyasu Yamamoto, producer del titolo, ha confermato lo sviluppo iniziato già nel 2016, giusto mentre Vanillaware lavorava al meraviglioso 13 Sentinels: Aegis Rim. Otto anni di sviluppo e difficili richieste di business hanno fatto sì che questo titolo abbia visto la luce solo quest’anno, in un momento videoludico caratterizzato da uscite abbastanza di spessore, riuscendo tuttavia ad attirare l’attenzione di un vasto pubblico ed incollare allo schermo i giocatori. Come? Vediamolo insieme

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Un trono di giustizia

La storia di Unicorn Overlord è narrata da scene animate, conversazioni, e lo stesso gameplay. Nel continente di Fevrith, un colpo di stato cambierà completamente la vita del principe Alain, il quale vedrà la madre venire uccisa a tradimento, e vivrà gli anni della sua adolescenza nascondendosi e senza un titolo. Fatta fuori la regina, l’imperatore prenderà il controllo dei cinque continenti, generando sofferenza tra i suoi abitanti, ma questo non fermerà il nostro protagonista, ormai cresciuto, risoluto e preparato a creare il suo proprio esercito per reclamare il trono che gli appartiene di diritto.

Questa impresa non sarà facile, ed avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile, vincendo battaglie, creando alleanze, e scegliendo con attenzione di chi fidarsi. Il giocatore prenderà parte a questa storia effettuando delle scelte, sia nelle conversazioni che nelle battaglie, oltre a gestire minuziosamente l’esercito creando squadroni composti e disposti nella maniera che più riterrà consona, così da vincere ogni sfida che ci verrà posta dinnanzi.

Questa storia si snocciolerà poco a poco, in una avventura lenta ma dal ritmo costante, dove scopriremo un mondo fantastico dove la magia può corrompere le menti delle persone, e dove gli anelli avranno un ruolo fondamentale, come strumenti di potere e legame, purificando gli alleati e trascinandoli in battaglia con noi. Questo mondo è ricco di storie, personaggi, e diverse razze che vanno dagli umani agli angeli, tutti con le loro motivazioni e la propria backstory, intrattentendo il giocatore per tutta la durata del titolo fino al finale… che potrebbe anche essere più di uno.

Alla lotta ci pensiamo noi

Particolarità impattante del titolo che avrete sicuramente sentito parlare sarà l’automatismo delle lotte, le quali non permettono infatti al giocatore di attaccare durante le battaglie. Sembrerà strano inizialmente, ma una volta che prenderete la mano con il titolo vi renderete conto che ha perfettamente senso. Unicorn Overlord è un gioco diviso in tre parti: la narrazione, che racconterà la storia e vi farà parlare con i personaggi, l’esplorazione e strategia, che vi farà esplorare il mondo di gioco, gestire le vostre truppe, e acquistare o vendere oggetti ed equipaggiamento, ed infine le battaglie, le quali si baseranno completamente sulle vostre scelte di ingaggio e disposizione degli squadroni, assistendo in maniera indiretta alle conseguenze delle vostre decisioni.

Riassumere il gameplay in tre punti è sicuramente restrittivo, dato che non ho citato ad esempio le conversazioni legame tra i personaggi, fatto di parole, regali, e che potrà portarci oltretutto al rituale dell’alleanza, donando la controparte dell’anello dell’Unicorno, e fungendo sostanzialmente da matrimonio, giurando eterna fedeltà e influenzando la trama e l’esito del titolo. Gestire le truppe è anch’esso un gioco a sé, visto che dovremo combattere per ottenere dei punti da poter spendere nelle espansioni, così da personalizzare minuziosamente il nostro esercito, oltre al fatto di poter reclutare una sessantina di personaggi, e dipenderà dalle nostre scelte il poterlo fare o meno. Tuttavia, il gameplay essenzialmente è fatto di queste tre fasi, e le battaglie saranno sempre più ostiche man mano che avanzeremo nel gioco, mettendo a dura prova le nostre decisioni più che l’esito delle singole battaglie.

Ogni scontro avverrà nel momento in cui due truppe nemiche si incontrano, e questo avviene facendo scorrere il tempo e avvicinandoci ad un nemico, o lasciando che essi si avvicinino. Una volta che lo scontro ha inizio, non potremo sottrarvici, scegliendo giusto gli oggetti o gli aiuti da utilizzare, e dopodiché ci tocca metterci da parte e semplicemente osservare l’esito della nostra strategia. Questo è dettato dalla quantità di combattenti che avremo schierato, dal loro tipo, dalla loro disposizione, e dalle abilità acquisite. Bisognerà apprendere le regole delle battaglie, le quali avverranno automaticamente seguendole alla lettera, e nonostante potremo intravedere indicativamente l’esito ad inizio battaglia, alcuni eventi o aiuti, o anche abilità nemiche, potranno influenzare drasticamente uno scontro, portando persino alla sconfitta.

Perdere uno scontro non è necessariamente game over, visto che per quello vi è la morte di tutti i componenti del nostro esercito, o la fine del tempo a disposizione. A volte è strategico far combattere sapendo di venire sconfitti, magari per evitare di utilizzare una truppa a riposo, o afflitta da un cambiamento di stato, e in tutti i casi avremo a disposizione vari oggetti da usare durante le pause tra uno scontro ed un altro, come oggetti di cura o di recupero azioni, dato che il tempo potrà essere bloccato e ripreso a piacimento. Sarà quindi essenziale imparare le regole delle battaglie, schierare ed ingaggiare con le giuste truppe, nonché assediare ponti e fortezze così da ottenere vantaggi, muovendo e gestendo il tutto con una vista isometrica sul campo di battaglia, immedesimandoci in un vero stratega.

Grafiche Vanilla – in senso buono

Vanillaware è ormai una certezza di qualità a livello visivo, garantendo sempre delle visuali splendide, ricche di dettagli, che ammaliano sin dalla prima partita. Nelle nostre prove, sia in 4K con PlayStation 5 che a 1080p con Nintendo Switch abbiamo goduto di grafiche di prim’ordine, con pochissime differenze tra le console, limitate giusto ad una risoluzione HD con più aliasing nel caso della console Nintendo, e nitide in ogni suo pixel nella console Sony. Questo stile 2.5D mischia elementi 3D e 2D, in un mix funzionale a seconda dell’attività. Più tridimensionale, con telecamera isometrica, negli spostamenti nel mondo, e puramente bidimensionale per le animazioni delle battaglie, rendendo il tutto una sorta di film d’animazione interattivo.

Il character design è impressionante, anche grazie alle svariate razze presenti nel mondo di Fevrith, tra umani, angeli, elfi, e belve simili a leoni, ognuno con il suo stile, la sua armatura, le armi. Ma anche la personalità di ogni personaggio è distintiva, e come già detto la loro backstory, narrando le storie su degli ambienti curati e differenziati da questo stile cartoon dettagliato, segno di un grande lavoro di design che riesce ad uniformare il tutto nonostante la grande varietà presente.

Il comparto audio è anche lodevole, grazie a dialoghi ed effetti sonori distribuiti su più canali, con un effetto surround basico ma convincente, e delle musiche splendide che rendono la colonna sonora un must-have da ascoltare in casa nei momenti di calma. Ho provato a fondo le due versioni per Switch e PS5 e devo dire tecnicamente il lavoro effettuato è veramente lodevole, visto che a parte piccolissime differenze a livello grafico, entrambe beneficiano della console su cui si gioca, prediligendo framerate e visibilità in portabilità, ed effetti visivi e nitidezza sulla TV.

Concludendo

Unicorn Overlord è sicuramente un titolo originale e ben confezionato, assolutamente degno della vostra attenzione. Anche il solo stile, nonché storia e narrazione, forniscono un grande motivo per tenerlo in considerazione, ma è il gameplay che in realtà conquista il giocatore, regalando una parvenza di semplicità gestionale per il casual gamer che volesse preoccuparsi della trama giocando in tranquillità, ma offrendo invece una sfida ad ogni angolo per gli hardcore strateghi di turno, che avranno senz’altro del filo da torcere nel corso delle vicende.

Un consiglio spassionato è quello di provare la longeva Demo presente sullo store, così da avere prova su mano della qualità indubbia del titolo, e valutarne quindi l’acquisto, ma personalmente è assolutamente consigliato.