Recensione Uncharted: Golden Abyss – Nathan Drake in versione portatile
Che Nathan Drake sia uno dei personaggi più amati del videoludico universo targato Sony è oramai un dato di fatto. Un successo che, ovviamente, il colosso nipponico ha deciso di sfruttare per accompagnare l’uscita della sua ultima creatura, quella PS Vita oramai approdata anche in terra occidentale. Ma questo Uncharted: Golden Abyss, titolo di punta della ricca line-up della nuova handheld, sarà in grado di rendere giustizia ad un brand oramai divenuto un piccolo classico?
di: Simone CantiniChe Nathan Drake sia uno dei personaggi più amati del videoludico universo targato Sony è oramai un dato di fatto, come dimostra ampiamente il successo di critica e giocatori ottenuto dalla saga dedicata all’avventuriero più famoso dell’attuale generazione di console. Un successo che, ovviamente, il colosso nipponico ha deciso di sfruttare per accompagnare l’uscita della sua ultima creatura, quella PS Vita oramai approdata anche in terra occidentale. Ma questo Uncharted: Golden Abyss, titolo di punta della ricca line-up della nuova handheld, sarà in grado di rendere giustizia ad un brand oramai divenuto un piccolo classico?
Dato che, nei mesi successivi all’annuncio di PS Vita, notevoli sono state le lodi riservate alla componentistica che scalpita sotto la scocca, cominciamo subito col dire che il lavoro estetico compiuto da Sony Bend (subentrati a Naughty Dog alla guida di Nate in questo spin-off portatile) non passa certo inosservato, rendendo pienamente giustizia ad un hardware che fu capace di stupire, anche se solo sulla carta, sin dalla sua prima presentazione. Tutto è riccamente dettagliato, a partire dalla texturizzazione sino a toccare la modellazione poligonale, oltre che perfettamente gestito dal motore di gioco. Come se questo non fosse sufficiente ad appagare i sempre più esigenti occhi del giocatore, ecco giungere in soccorso un ricco campionario di animazioni, sintomo evidente della bontà delle sessioni di motion capture. Ovviamente, però, non si vive di mera apparenza…
A dispetto del cambio di sviluppatore, infatti, la giocabilità di Uncharted: Golden Abyss non fa affatto rimpiangere i suoi fratelli maggiori: nonostante sia più vicino alle compassate e rilassate atmosfere di un Drake’s Fortune, piuttosto che alle rocambolesche vicende di Drake’s Deception, il gioiellino di Sony Bend ci immerge in un’avventura estremamente godibile, in cui le immancabili sparatorie sono piacevolmente intervallate a delle più classiche sequenze platform.
Essendo un titolo di lancio, il team si è trovato quasi costretto ad inserire delle feature capaci di mettere in mostra i vari strumenti di input ospitati su PS Vita: ecco, quindi, che ci troveremo a sfruttare l’accelerometro per gestire mira e zoom, oppure saremo chiamati ad utilizzare il touch pad posteriore per aiutare Nate ad arrampicarsi. Come tutte le forzature, però, simili aggiunte (fortunatamente del tutto opzionali) prestano il fianco a qualche critica in merito alla loro utilità, pur risultando, comunque, una piacevole aggiunta. Oltre ai controlli, anche l’impostazione dei livelli ha subito un leggero restyling, abbandonando la struttura blindata e unidirezionale dell’ultimo episodio in favore di aree maggiormente esplorabili, ricche di collezionabili e percorsi segreti capaci di aumentare la già notevole longevità (vi serviranno circa 10-12 ore per giungere ai titoli di coda).
Nonostante qualche piccola ombra, quindi, Uncharted: Golden Abyss si presenta come un ottimo titolo di lancio, capace di aprire un’ampia finestra su quelle che sono le possibilità e le potenzialità di PS Vita. Un titolo imprescindibile per tutti i fan di Drake, ma anche per tutti coloro che sono in cerca di un gioco divertente ed appagante.