Recensione Two Point Hospital
di: Luca SaatiC’erano una volta Bullfrog, Lionhead e tutti quei team ormai chiusi che hanno dedicato anima e cuore al genere dei gestionali con videogiochi diventati fenomeni di culto. Ad oggi quelle serie ormai storiche sono quasi del tutto sparite dalla circolazione in favore di alcuni eredi spirituali: ne è un esempio Cities Skylines, unico e solo erede dell’amatissimo SimCity. Quest’oggi vi parliamo di Two Point Hospital, erede spirituale dell’amato Theme Hospital, arrivato finalmente su console.
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“Doctor, c’ho sotto un cannone”
Come la sua fonte d’ispirazione, Two Point Hospital è un gestionale in cui saremo impegnati a costruire e gestire una serie di ospedali della contea. Si inizia da un piccolo ospedale in cui trovano spazio il medico di base, la farmacia e un paio di macchinari per poi passare a strutture ben più avanzate con pazienti che hanno richieste sempre più stravaganti: dagli emuli di Freddie Mercury che necessitano di uno psicologo, chi rimane incastrato con la testa nella padella, chi è affetto da clownite, licantropia e così via.
Se i primi ospedali richiederanno poco impegno per essere gestiti al meglio, è avanzando che Two Point Hospital dà il meglio di sé richiedendo una certa abilità come direttore della struttura sanitaria. I primi momenti richiedono sempre gli stessi passaggi: costruzione della reception, edificazione di un paio di uffici del medico di base, una farmacia e l’assunzione del personale. Già quest’ultima operazione richiede di tenere conto degli aspetti economici in quanto il personale più qualificato richiede uno stipendio più alto garantendo però risultati immediati, d’altra parte il personale meno qualificato prende uno stipendio molto più basso ma ovviamente non dà garanzie per quanto riguarda l’efficacia al lavoro. Per fortuna che Two Point Hospital offre la possibilità di far progredire di livello i propri dipendenti e di insegnare loro nuove abilità: ad esempio un inserviente può imparare l’abilità per catturare i fantasmi o di migliorare i macchinari nell’ospedale, un infermiere può specializzarsi nella gestione del reparto, un medico può imparare la psicologia.
Ma l’essere umano non può pensare solo al lavoro, e per questo motivo i dipendenti dopo un certo numero di ore andranno in pausa per svagarsi un po’. Per questo motivo bisognerà pensare di avere innanzitutto un buon numero di dipendenti così da garantire continuità nel servizio ospedaliero, ma anche una sala relax e degli svaghi per il personale. Discorso simile anche per i malati in sala d’attesa che richiedono un ambienta accogliente e qualche svago mentre aspettano il loro turno. Per questo motivo il gioco mette a disposizione oggetti per l’arredo che vanno dalle semplice piante fino a cabinati, postazioni per il mini golf e non solo sbloccabili mediante la moneta di gioco. Insomma il lavoro del direttore di ospedale non solo richiede di avere sempre una struttura all’avanguardia pronta ad esaudire ogni capriccio dei malati, ma anche di tenere alto l’umore di ogni persona che popola la struttura, oltre a tenere sempre un occhio sulle finanze aumentando o abbassando gli stipendi, i costi delle visite e così via.
L’unico vero problema di Two Point Hospital è che soffre di una certa ripetitività sul lungo termine: iniziare un nuovo ospedale richiede ogni volta gli stessi passaggi. Se si chiude un occhio su questo difetto ci si trova dinanzi un gestionale davvero ben riuscito e divertente.
“Dottor Pivetta, mi passi un controller…”
Two Point Hospital su console è arrivato con tanto dei due DLC: Big Foot e Pebberley Island. Il primo introduce tre scenari con scenari invernali, il secondo invece tre scenari tropicali. Contenutisticamente parlando ci troviamo quindi dinanzi a un prodotto piuttosto ricco e in grado di intrattenere per decine di ore. Il sistema di controllo è stato adattato in modo ottimale al pad delle console e non risente particolarmente della mancanza della coppia mouse e tastiera. La gestione della visuale è stata affidata ovviamente alle levette analogiche, il menù di gestione si può utilizzare mediante la pressione di un solo tasto. Tutto risulta intuitivo e semplice.
Tecnicamente la conversione su console è perfetta e non soffre di nessun problema. Il gioco sfrutta il motore Unity e presenta uno stile cartoon semplicemente unico e piacevole.
Commento finale
Two Point Hospital è un gestionale stratificato, appagante e anche discretamente impegnativo nelle fasi più avanzate che non dimentica mai la sua ironia in grado di strappare in più di un’occasione il sorriso al giocatore. La versione console si comporta egregiamente e non ha niente da invidiare dalla controparte PC rappresentando l’occasione perfetta per i giocatori da salotto di conoscere l’erede spirituale di Theme Hospital.