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Recensione Transformers: Battlegrounds

di: Bruss Uein

Coatsink Software, abituata a portare sul mercato titoli per un pubblico giovane con umorismo e leggerezza, non si è tirata indietro quando gli è stato proposto di far tornare in vita il famoso brand della Hasbro, proponendo così al pubblico la sua peculiare versione dei robottoni protettori della terra, intitolata Transformers: Battlegrounds. Il gioco riprende le ultime iterazioni della serie animata dedicata appunto ad un pubblico giovane, con tematiche leggere, umoristiche e ben poca violenza, che ti metterà alla guida degli Autobot in questo titolo gestionale tattico a caselloni che mai diventerà troppo difficile o affronterà tematiche troppo delicate. Un prodotto in linea quindi con la software house, adatto a chi voglia passare delle ore davanti allo schermo senza il dovere di impegnarsi più di tanto. Disponibile sia per le console di attuale generazione che sulla piattaforma di Steam per il PC, si presenta al pubblico forse con un prezzo di fascia media un po’ elevato per ciò che propone (€39,99). 

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Il Ritardatario

Quei cattivoni dei Decepticon attaccano la malcapitata Central City. L’intera città è stata evacuata, ma tu, ultimo dei ritardatari, sei rimasto da solo lì a fare non si sa bene cosa. Forse ti eri addormentato, o dovevi finire di leggere l’ultimo capitolo del libro o eri impegnato in altre faccende. Fatto sta che la fortuna ha voluto che tu incappassi in quel bravo ragazzo di Bumblebee, oltre che di Teletraan X, un drone volante, che ti caricherà a bordo e ti porterà in aria salvandoti la vita. Da quel momento gli Autobot si affideranno a te senza una particolare motivazione, se non il fatto che sei un umano e senza nemmeno mai chiederti come tu possa chiamarti od altro… Vabbè cose che succedono no? Serviva in effetti un espediente per darti la possibilità di gestire dall’alto il campo di battaglia, in questo titolo tattico stile X-Com in miniatura, e la trovata risulta più che apprezzabile. Passato un breve tutorial che ti vedrà muovere il giallo Bumblebee contro i primi Decepticon ti ritroverai a dover salvare ed aiutare nel corso dell’avventura molti altri Autobot, come il tirannosauro Grimlock, la scaltra Windblade, financo il loro leader Optimus Prime.

Tutti in cerca dell’Energon

Sia gli onorevoli Autobot che i malvagi Decepticon sono in cerca dell’Energon, una fonte di energia che per varie ragioni si trova sulla nostra terra. Questo è quello che li spinge sin dalla loro prima iterazione animata, che ha visto la luce nel 1984, e si vede che nel 2020 ancora non ne hanno abbastanza. Ogni missione che porterai a termine con successo ti darà un certo quantitativo di questo raro materiale, che potrai poi utilizzare nel Laboratorio di Wheeljack per sbloccare aggiornamenti dei tuoi beniamini, donandogli ulteriori abilità. Questo tipo di interazione sarà l’unica possibilità di fare un qualcosa di diverso dall’affrontare nuove missioni sempre più lunghe, e con quel pizzico di difficoltà in più per far rimanere stimolante l’avventura.

Tanti bei Robottoni

Come detto sarai chiamato ad aiutare gli Autobot più famosi a proteggere la terra, ma non solo. Se all’inizio sarai un po’ obbligato dalla trama a dover giocare scenario dopo scenario con chi il gioco ti presenterà, alla fine potrai scegliere con un poco di libertà in più la tua squadra preferita. Per fare questo dovrai tenere conto delle tipologie di truppe a tua disposizione. Gli Autobot si suddividono in 3 categorie: gli Scout come Bumblebee dotati di grande mobilità, i Brawler come il Dinobot Grimlock con i loro possenti attacchi, od i Support stile Arcee in grado di riparare i danni subiti degli alleati nella battaglia contro il male. Ognuno di loro ha a disposizione 3 Punti Azione per ogni turno di battaglia, che sarai chiamato a gestire essenzialmente fra due semplici opzioni, il movimento e l’attacco. Potrai spendere più punti per l’una o l’altra opzione rendendo così più esteso il movimento dell’eroe oppure più potente l’attacco effettuato. Anche in questo lato della produzione si denota la volontà di metterti poca pressione nelle scelte da fare. Spesso le missioni ti richiederanno di arrivare in un certo punto della mappa per sbloccare nuovi eventi, rendendo di fatto il combattimento in parte evitabile.

Uno stile giovane

Un punto positivo della produzione dei ragazzi di Coatsink è di certo lo stile che hanno adottato per riportare in vita le avventure dei Transformers, uno stile dinamico, divertente ed accattivante che strizza l’occhio alle ultime serie animate viste per esempio su Netflix. Molto colorato e divertente, spesso anche in gioco persino gli Autobot e Decepticon si rivolgono frecciatine e battutine che potrebbero farti sorridere. Ottima persino la completa localizzazione in italiano, degno di nota il doppiaggio nella nostra lingua e più che sufficiente sia la colonna sonora che gli effetti audio. Veramente un ottimo lavoro dal punto di vista artistico, niente da dire.

Grazie Autobot

Anche se di certo non lo strategico dell’anno questo titolo vuole essere un’introduzione al genere, e devo dire che ben riesce nel suo intento. Ti potrebbe intrattenere in maniera leggera per diverse ore, e se ti trovi in cerca di sfide un po’ più elevate niente ti vieta di affrontare il titolo in modalità difficile. Conscio di trovarti di fronte ad un titolo che affronta tutto nel più spensierato dei modi, saprà donarti puro divertimento ed intrattenimento. Se invece sei già abituato a sfide ben più complesse, come l’ultimo titolo di X-Com o simili, allora potresti trovare fin troppo semplice il tipo di gestione di Transformers: Battlegrounds. Detto questo spero che nelle tue mani, umano, saprai guidare i valorosi Autobot alla vittoria ed alla salvezza di tutti noi…