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Recensione Tony Hawk’s Pro Skater 3+4

di: Marco Russi

Il remake di Tony Hawk’s Pro Skater 1+2  aveva già fatto centro, riportando in vita due capolavori degli anni 2000. L’aspettativa era quindi altissima per un seguito che comprendesse anche Tony Hawk’s Pro Skater 3, considerato il punto di perfezione della trilogia originale.

Con Tony Hawk’s Pro Skater 3+4, il terzo capitolo riceve finalmente il trattamento che merita, con livelli iconici, trick system completo e gameplay affilato.

Tuttavia, l’entusiasmo iniziale si scontra con una realtà più complessa: molte scelte di design sono discutibili, soprattutto per quanto riguarda l’inclusione del quarto capitolo.

Il caso Pro Skater 4: identità cancellata

Il problema più evidente del pacchetto è Tony Hawk’s Pro Skater 4.

Questo gioco segnava una svolta per la serie, abbandonando il timer e introducendo livelli open world ricchi di personaggi, missioni e dialoghi.

In questo remake, però, tutto viene appiattito: via la libertà, via i personaggi, via le missioni originali.

I livelli vengono adattati forzatamente al formato dei primi giochi con un tempo limite e obiettivi ridotti.

Il risultato è una sensazione di occasione sprecata, come se la parte “4” fosse stata inserita a forza, senza rispetto per la sua struttura unica.

Meccaniche raffinate ma scelte discutibili

Il sistema di trick è impeccabile, ma alcune modifiche al gameplay lasciano perplessi.

La modalità Carriera unifica gli obiettivi per tutti gli skater, cancellando le differenze tra stili Street e Vert che davano varietà e sfida.

Anche le lettere S-K-A-T-E, prima pensate per adattarsi al tipo di skater, ora hanno una posizione fissa.

Inoltre, alcune aggiunte sembrano più ostacoli che migliorie.

Mappe, modalità e sorprese

Sul fronte contenuti, però, il gioco brilla.

Le mappe sono splendide, dettagliate e ispirate.

Foundry sprigiona scintille e fumo, mentre San Francisco regala tramonti mozzafiato.

Anche le nuove mappe, introdotte per compensare l’assenza di Carnival e Chicago, sono eccellenti: Movie Studio, Waterpark e Pinball si inseriscono con naturalezza nel pacchetto, aggiungendo creatività e varietà.

Il ritorno di Create-A-Park, potenziato dalla possibilità di inserire obiettivi personalizzati, offre nuove opportunità alla community. Il multiplayer, già ricco di modalità classiche, sorprende con la novità assoluta di HAWK Mode, una modalità a turni  in cui si nascondono e cercano lettere nei livelli, mescolando esplorazione, strategia e abilità.

Skate, musica e cultura pop

Oltre ai trick, Tony Hawk’s Pro Skater ha sempre avuto un’anima fatta di musica e cultura. Il cast di skater torna quasi al completo (con qualche assenza eccellente, come Darth Maul o Wolverine), affiancato da nuovi giovani talenti della scena attuale.

La colonna sonora è pazzesca: tra classici di THPS 3 e 4 e brani punk, metal e hip-hop, l’atmosfera è perfetta.

Tony Hawk’s Pro Skater 3+4 è un ottimo gioco di skate, divertente, appagante e ricco di contenuti. Ma è anche un’occasione mancata di realizzare un tributo definitivo alla saga.

Chi cerca il puro divertimento arcade sarà soddisfatto. Chi invece voleva rivivere fedelmente le emozioni del quarto capitolo potrebbe restare deluso. Un gioco che corre veloce, ma inciampa proprio quando prova a raccontare il suo passato.