Recensione The Technomancer
di: Marco LicandroDopo gli eventi di Mars: War Logs del 2013, Spiders ci riporta nuovamente su Marte, parecchi anni dopo l’inizio della colonizzazione, nello stesso universo Sci-Fi RPG che mescola elementi magici ad ambientazioni cyberpunk e aree desertiche, mettendoci nei panni di un giovane Tecnomante che dovrà più volte fare delle scelte più grandi di lui. Addentriamoci subito nella recensione.
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Elenchiamo i difetti, e mettiamoli da parte
Togliamoci subito il dente ancor prima di iniziare. The Technomancer è un titolo tutt’altro che perfetto, e all’apparenza non sembra alla pari di produzioni di quest’ultimo anno. La grafica, i modelli poligonali, le texture, non sono per nulla grandiosi e sembrano appartenere ad un’altra generazione. Animazioni curate ma mal riuscite, come quelle del personaggio, che per garantire un movimento più naturale complica incredibilmente la precisione negli spostamenti. Espressioni identiche per tutti i personaggi, vacue, poco incisive. Personaggi non giocanti che urtano elementi di gioco interrompendo il loro cammino, e altri che si rivolgeranno a noi guardando da tutt’altra parte. Doppiaggio solo inglese, con sottitoli in Italiano. Un gameplay complesso da imparare, difficile da digerire, dove non importa quanta esperienza avremo, potremo sempre venire sopraffatti da una manciata di nemici portandoci velocemente al game over.
Questi motivi, più un tutorial che non aiuta ad introdurre il giocatore all’universo di gioco, inondandolo di simboli, funzioni, nomi e fazioni, porta questo titolo ad essere facilmente screditato e giudicato negativamente.
L’esempio più immediato che io possa farvi è come quando aprite un nuovo programma su computer per la prima volta, e rimanete attoniti dalla quantità di pulsanti, menu e funzionalità che esso vi pone a schermo. Tentate di creare un nuovo progetto, cliccate qua e la, gli effetti sono tutt’altro che quelli desiderati, ed eccovi lì a desistere, chiudere il programma, cancellarlo dal computer e dimenticarvene.
The Technomancer pecca nell’introdurre alla storia di Zach, giovane ragazzo il quale si è allenato sodo per presenziare all’iniziazione che lo farà diventare un Tecnomante a tutti gli effetti. Questi umani sono stati mutati, per qualche motivo, e ciò li rende capaci di trarre delle energie e sfruttarle, diventando potenti sia fisicamente che politicamente, a volte sfruttati ma anche temuti. È facile seguire le istruzioni alla lettera, non fare domande, combattere la resistenza e venir pagati. Ma soffermarsi a pensare è un pregio che non tutti possono vantare di avere, e Zach scoprirà presto che non esistono solo due fazioni, ma ve ne sono altre, con diverse sfumature e linee di pensiero, ognuna con i suoi ideali, le sue intenzioni, le paure, ed i segreti. Spetterà al giocatore avventurarsi per cercare e proteggere degli artefatti terrestri, fonte di estremo valore tecnologico e di conoscenza, così come spetta a noi compiere continue scelte che riterremo opportune e allearci con una delle sei fazioni presenti nel gioco, le quali influenzeranno il gameplay, le scelte a disposizione, e ci permetterà di raggiungere uno dei possibili finali. Il tutto adornato da innumerevoli possibili dialoghi, missioni secondarie, una crescita vasta e variegata del personaggio, una selezione iniziale del volto del personaggio, ed una componente RPG ben presente all’interno del titolo.
Comincia ad essere vagamente più interessante, cosa ne dite?
Un unico inventario per tre diversi stili di gioco
Essere un Tecnomante significa appartenere ad una ristretta cerchia di persone, o mutanti, i quali hanno abilità uniche. Questo ci regalerà un intero albero delle abilità puntato alla crescita del personaggio come Tecnomante, sfruttando l’elettricità per colpire i nemici, stordirli, o elettrificare la nostra arma per poi essere utilizzata contro. Nonostante ciò, non andremo in giro a scagliare fulmini e sollevare i nemici da terra come i Jedi, ma avremo a disposizione altre tecniche di combattimento, tutte disponibili e scambiabili a seconda della necessità, del nemico, o semplicemente di come ci si trova meglio. La modalità di combattimento col bastone, chiamata Guerriero, ci permetterà agilità, attacchi a lunga gittata, velocità, ed è incredibilmente efficace contro diversi nemici. La modalità Guardiano ci equipaggerà con una mazza ed uno scudo. Saremo quindi meno agili ed incapaci di schivare, ma potremo invece parare agevolmente gli attacchi i quali. L’ultima modalità Rogue, in Italiano Furfante, sarà una interessantissima combinazione di pugnale e arma da fuoco, capace di essere altamente letale sia a corta che a lunga gittata, regalandoci estrema abilità nello schivare il fuoco nemico. Ognuno di questi altri tre stili avrà il suo personale albero delle abilità, per un totale di quattro alberi di abilità disponibili, e questo solo per quanto riguarda il combattimento.
Un albero di talenti ci permetterà di assumerne di utilissimi nel gioco, estremamente personalizzabili a seconda del nostro stile e delle nostre necessità, garantendoci punti suddivisi in Carisma, utili per convincere con le parole persone e nemici i quali altrimenti andrebbero convinti con la forza, punti in Scienza, anch’essi utili per incrementare le chance di successo in dialoghi scientifici, e ancora punti in Crafting, Stealth, Trappole/Scasso, ed Esplorazione, i quali ognuno di essi aumenterà le nostre abilità in tutte le categorie citate, permettendoci talvolta di utilizzare nuove strade ed equipaggiare armi e armature prima negate.
Ed ancora, un albero di attributi ci garantirà punti Forza, utile sia negli scontri corpo a corpo che per equipaggiare armi ed armature più resistenti, Agilità, importantissima per il Rogue, il quale vedrà aumentarsi gli attributi legati agli attacchi critici, chance di avvelenamento ed elettrocuzione, Potere, che per il Tecnomante significherà vedere la sua energia rigenerarsi e causare più danno, ed infine Costituzione, importante sia per il Guardiano che per qualunque altro stile, in quanto aumenterà la barra della salute, la resistenza agli attacchi e ci permetterà di subire più colpi.
L’inventario giocherà quindi ruolo chiave nella caratterizzazione del nostro personaggio e degli altri nel nostro team, perché sì, avremo anche modo di creare, scambiare e sfaldare team di personaggi, ognuno con abilità differenti, i quali condivideranno il nostro inventario così da essere attrezzati e potenziati nel migliore dei modi. Non solo potremo gestire da cima a fondo l’armatura dei personaggi, ma una volta assegnategli potremo anche potenziarne i vari attributi tramite il tavolo del crafting, questo grazie ad oggetti ed elementi trovati nel mondo di gioco o sottratti ai nemici sconfitti o uccisi.
I rimandi allo stile Bioware sono molti, sia per i paesaggi evocativi che per la passione che gli sviluppatori hanno messo nei dialoghi e nelle scelte di gioco, regalando al giocatore quella sensazione di libertà nello scegliere la propria strada, ma anche quella solita sensazione di timore nel non aver fatto la scelta giusta. E di scelte sbagliate se ne possono fare molte in quantola narrazione fa sì che alcune fazioni potrebbero rivelarsi diverse da quello che i loro leader vorrebbero farci credere, mentre altre, che a primo impatto potrebbero non convincerci, potrebbero portarci più vantaggi di altre. Tutto gira intorno al siero, la valuta del gioco, e come ogni RPG ne servirà molto se vorremo stare al passo con il livello del personaggio acquistando parti più potenti. Ma se vi dicessi che potreste uccidere i nemici per rubarne il siero, anziché semplicemente metterli fuori gioco, quale scelta morale effettuerete durante il gioco? Quali fazioni vi terrete amiche e quali vi metterete contro? Che tipo di Karma vorrete mantenere, ed in che relazioni sarete con il vostro stesso team?
Conclusione
È un peccato che il titolo presenti varie lacune grafiche, visto che questa sembra essere il metro di giudizio dei redattori del 2016, e che la difficoltà di gioco anche a livello facile costringa il giocatore ad avere riflessi fulminei per non soccombere dietro ai più banali nemici, altra lacuna che allontana quelli più frettolosi che pretendono di vedere tutto e subito. Un peccato in quanto, nonostante i difetti citati, ecco giungere senza preavviso uno degli RPG più interessanti, variegati e complessi degli ultimi anni, che non solo colpisce per la sua estetica quanto per la sua personalità e passione, scavalcando il target di giocatori un po’ più superficiali per sfidare invece quelli più pazienti, in cerca di qualcosa di diverso e caratterizzato. Addentrarvi nel mondo di Technomancer non sarà facile, ma dategli qualche altra ora necessaria per capire il gameplay, e ne rimarrete dentro.