
Recensione The Talos Principle: Reawakened
di: Simone CantiniIl percorso di Croteam è sicuramente particolare, visto le tappe che ne hanno caratterizzato la crescita nel settore videoludico. Il primo ricordo non può che andare a quel Football Glory che, ai tempi dell’Amiga 500, fu l’origine di numerose polemiche, a causa di una smaccata somiglianza con un calcistico più ragionato. Oggi è difficile scindere lo studio dall’azione caciarona di Serious Sam, ma a dimostrazione di come ci sia molto altro sotto il cofano di questo gruppo di lavoro, un tassello fondamentale di questa storia europea ha anche fattezze più cerebrali e filosofiche. Ovvio come mi stia riferendo a quel puzzle game che, dopo il debutto datato 2014, torna oggi in auge grazie a The Talos Principle: Reawakened, e che permetterà a vecchi e nuovi giocatori di immergersi a dovere in questo affascinante e particolare universo.

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Cogito, ergo sum?
L’incipit di The Talos Principle: Reawakened, oggi come in origine, è sicuramente intrigante e denso di mistero: per quanto, con il tempo, un simile espediente narrativo abbia perso parte della sua intelligenza, visto come è stato sdoganato già da altre produzioni analoghe, ritrovarsi in quelle architetture pompeiane ha sempre il suo bravo perché. È in questo setting sicuramente particolare, che muterà in corso d’opera man mano che proseguiremo nell’avventura, che muoverà i suoi primi passi quello che sembra essere un robot, che si troverà a rispondere ad una voce che si fa chiamare Elohim. Nulla ci è dato di sapere del nostro passato, né perché ci troviamo in questo luogo dai contorni onirici. L’unico obiettivo che è noto, sarà la necessità di recuperare dei sigilli, stranamente simili a tetromini, subdolamente nascosti all’interno di labirintiche stanze.

Un compito in apparenza banale, ma che dovrà scontrarsi con gli ostacoli che qualcuno ha deciso di frapporre tra noi e loro. Inizia così un gioco di pura logica e deduzione, in cui starà a noi scoprire come utilizzare di volta in volta gli strumenti che ci verranno messi a disposizione per superare questi misteriosi enigmi. Un viaggio non solo ludico, ma anche puramente filosofico ed esistenziale, dato che ben presto ci troveremo ad interrogarci sulla nostra natura e su quella del mondo che ci circonda: siamo davvero vivi? E come possiamo sapere di esserlo senza possibilità di errore? E cosa è che, nel caso, ci renderebbe davvero degni della definizione di umano? Temi che ci accompagneranno per tutta la durata della campagna principale, ma anche nei due DLC presenti in The Talos Principle: Reawakened, ovvero il già disponibile a suo tempo Road to Gehenna ed il nuovo The Beginning. Un terzetto di esperienze che saprà intrigare a dovere gli amanti degli enigmi, grazie ad una costruzione sempre intelligente e stimolante che, a 11 anni dalla release originale, mantiene intatto tutto il proprio fascino.

Aguzzare l’ingegno
Come detto, alla base di The Talos Principle: Reawakened ci sarà il recupero dei citati sigilli dalle stanze in cui è suddivisa la campagna principale. Per farlo dovremo creare o liberare il percorso che ci conduce a queste misteriosi oggetti, evitando gli ostacoli presenti nella strada ed utilizzando i dispositivi che, di volta in volta, troveremo all’interno di queste piccole mappe. Partiremo con dei semplici jammer, in grado di mantenere aperte delle porte energetiche, oppure di disabilitare torrette armate e droni bomba, secondo una progressione docile e ben dosata, che andrà ad incrementare in modo perfetto la difficoltà generale. Ben presto, però, la situazione si complicherà, non appena nuovi impicci e meccanismi ci verranno dati in pasto, così da cambiare radicalmente la prospettiva dei puzzle, ma anche in grado di rendere più complesso ed articolato il procedimento di risoluzione.

Potrebbe sembrare un gameplay tutto sommato monotono e prevedibile, ma come ogni puzzle game che si rispetti saranno i vari problemi a fare davvero la differenza. Ed in tal senso il lavoro svolto in The Talos Principle: Reawakened non può che essere promosso senza riserve, visto anche il modo in cui tutto contribuisce a dare maggiore respiro a quell’atmosfera onirica che permea il mondo tratteggiato da Croteam. Un setting che si andrà ad ampliare anche grazie a documenti e messaggi vocali, accessibili tramite i diabolici terminali, o che potremo trovare disseminati nell’area di gioco.

Lost in translation
Trattandosi di una nuova edizione del gioco, è lecito chiedersi quali siano le migliorie apportate all’esperienza originale da The Talos Principle: Reawakened. Il primo elemento che salta all’occhio, come prevedibile, riguarda l’aspetto grafico rinnovato della produzione, che presenta un dettaglio sicuramente più accattivante e curato che in passato. Presenti i soliti due preset visivi Qualità e Prestazioni, con il primo che nonostante la rilassatezza dell’esperienza mi sento di sconsigliare, visto che non rende sempre fluidissime le movenze (a differenza del secondo). Siamo comunque al cospetto di un restyling grafico sicuramente piacevole, anche se non è certo questo l’aspetto su cui occorre focalizzarsi in simile esperienze. Non mancano anche piccoli accorgimenti in ottica quality of life, come un comodissimo pulsante rewind che ci permetterà di ritornare in un lampo sui nostri passi. Come già detto, The Talos Principle: Reawakened introduce anche un DLC prequel (The Beginning) che amplia in parte eventi già noti, ma che fa sempre piacere rispolverare. Spiace notare come manchi la localizzazione testuale nella nostra lingua che, sebbene ininfluente ai fini del puzzle solving, non fa certo un favore a chi vuole sviscerare a dovere i numerosi documenti in cui ci imbatteremo all’interno del gioco.

Se non avete mai giocato al puzzle game di casa Croteam, con The Talos Principle: Reawakened non avrete più scuse per immergervi in questo affascinante viaggio alla ricerca della conoscenza. L’avventura del nostro androide ha dimostrato di aver mantenuto intatto tutto il suo fascino, anche a distanza di 11 anni dal suo debutto originale. E lo ha fatto per mezzo di una struttura di gioco intelligente e stimolante, che può ora vantare un rinnovato comparto estetico ed un DLC nuovo di zecca, che potrà dare del filo da torcere anche a chi ha già raggiunto l’ultima verità. In definitiva, ci troviamo al cospetto di un piccolo classico, che chiunque ama i puzzle game farebbe bene a giocare.