Recensione The Talos Principle
di: Luca SaatiMentre giocavamo The Talos Principle siamo rimasti stupiti. Ci chiedevamo infatti come un team che ha dato la luce a Serious Sam, Croteam, possa essere riuscito a creare un prodotto completamente diverso e dalla narrativa così profonda. Perchè The Talos Principle non è infatti un semplice videogioco, ma un’esperienza tutta da vivere ricca di fascino che unisce una struttura da puzzle game a una narrativa coinvolgente a tratti filosofica.
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Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?
Nella mitologia greca Talos è un gigantesco automa che Efesto creò per Zeus incaricato di proteggere l’Isola di Creta. I punti in comune tra il protagonista del videogioco e Talos non sono un frutto di un caso. In The Talos Principle infatti impersoniamo androide dotato di coscienza che si trova a vagare in un ‘isola piena di puzzle da risolvere per poter aprire le porte verso il proibito rappresentato da un imponente torre che non deve essere assolutamente scalata. Ad accompagnare il protagonista troviamo Elohim (in ebraico significa Dio) che con la sua voce autoritaria ci invita a stare lontani dalla torre. Eppure per venire a conoscenza della verità dobbiamo proprio scalare la torre. The Talos Principle tocca tematiche profonde legate alla coscienza umana e ai punti interrogativi esistenziali a cui probabilmente non riusciremo mai a dare risposta. La storia è scritta divinamente e accompagna in modo perfetto la crescita del protagonista tramite l’esplorazione ambientale e conoscenze che si accumulano durante la progressione del gioco.
Per avanzare bisogna risolvere numerosi enigmi che ci permettono di ottenere dei tetramini suddivisi in varie forme e colori. Per raggiungere i vari puzzle di cui il gioco ne è pregno bisogna attraversare dei portali che ci teletrasportano nella zona di interesse. Risolto l’enigma otteniamo il tetramino. Ogni porta per essere aperta necessita di un certo numero di pezzi che, una volta ottenuti, danno vita a un ulteriore puzzle a incastro da risolvere. Non vogliamo anticiparvi troppo in quanto preferiamo lasciarvi il gusto della scoperta, ma vi diciamo solo che i tanti puzzle richiedono logica e deduzione. Inizialmente bisogna utilizzare una serie di jammer per sbloccare delle barriere energetiche, e spegnere dei dispositivi elettronici come torrette di difesa e mine con sensori di movimento. Con l’avanzare del gioco sbloccheremo inoltre tutta una serie di gadget che danno spessore ai puzzle e li rende abbastanza variegati. Certo a lungo andare troviamo un po’ di ripetitività, ma visto il numero di enigmi presenti nel gioco che possono tenere impegnati per oltre venticinque ore se consideriamo anche il DLC Road to Gehenna incluso nella versione console.
In The Talos Principle trova spazio anche l’esplorazione dell’ambiente. Sparsi per il mondo di gioco troviamo infatti una serie di terminali con i quali interagire. Qui troviamo un’intelligenza artificiale che ci pone una serie di quesiti con cui interfacciarsi con particolare attenzione. Questi terminali sono tanti e offrono una quantità di testi non indifferente che arricchiscono ulteriormente la narrativa. È bene precisare che questi terminali sono facilmente skippabili, ma per comprendere tutto ciò che il gioco ha da offrire risultano fondamentali.
The Talos Principle è giocabile sia in prima che in terza persona con in quest’ultimo caso la telecamera posta sulle spalle del protagonista. Il gioco appare particolarmente ispirato a livello artistico grazie a un’ambientazione che unisce passato e futuro con elementi medievali, egiziani e greco-romani che si fondano egregiamente a terminali, e altri marchingegni tecnologici. Il frame rate non è però sempre fluido al 100% ma fortunatamente non danneggia il gameplay visto il ritmo di gioco blando tipico di un puzzle game. Troviamo inoltre texture non sempre in alta risoluzione, ombre poco definite e una conta poligonale sotto la media. Insomma graficamente The Talos Principle non eccelle quanto il comparto artistico. Ottimo invece il comparto sonoro con una splendida colonna sonora e un ottimo doppiaggio in inglese. A tal proposito segnaliamo che il gioco è completamente in inglese, un peccato perchè vista la complessità delle tematiche e la grande quantità di testi è necessaria una buona conoscenza della lingua per comprendere tutto ciò che il gioco ha da offrire.
Commento finale
Basta una sola parola per descrivere The Talos Principle: capolavoro. Un comparto narrativo eccezionale affianca puzzle estremamente riusciti capaci per tenere impegnati per decine di ore e un comparto artistico e sonoro di primissimo ordine. Solo l’assenza di una localizzazione in italiano e una componente tecnica altanelante non permettono a The Talos Principle di essere un videogioco perfetto.