Recensione The Sly Trilogy
Apro la recensione riprendendo alcune parole del collega che quattro anni fa, su queste pagine, dava la sua opinione circa la The Sly Trilogy, allora in uscita su PS3. Si diceva che per poter descrivere l'attuale generazione, non si sarebbe potuto usare la parola originalità e che "pochi avrebbero il coraggio di utilizzare 'creatività' e ancor meno esclamerebbero 'sorpresa'". Lo stesso discorso vale, a maggior ragione, anche per PS Vita. "In questo marasma di sequel, reboot e spin-off che genera un po' di disappunto e nostalgia, c'è però qualche buon progetto nuovo ed interessante e qualche altro che, pur non essendo essenzialmente nuovissimo, riesce comunque a far felici i videogiocatori: i remake HD". Quando quattro anni fa leggevamo questa frase, bisogna ricordarsi che il titolo in questione rappresentava la seconda uscita di una raccolta rimasterizzata in alta definizione. Ad oggi, soprattutto per la portatile di casa Sony, le continue rimasterizzazioni risultano sì gradevoli, ma da una parte mascherano un continuo abbandono e disinteresse verso una console che campa praticamente a suon di indie e remake. Ed è davvero un peccato dato che questi ultimi, anzichè ricoprire il ruolo di aggiunta, risultano praticamente i trascinatori. E The Sly Trilogy non è da meno.
di: Chris "matetrial" CalvielloApro la recensione riprendendo alcune parole del collega che quattro anni fa, su queste pagine, dava la sua opinione circa la The Sly Trilogy, allora in uscita su PS3. Si diceva che per poter descrivere l’attuale generazione, non si sarebbe potuto usare la parola originalità e che “pochi avrebbero il coraggio di utilizzare ‘creatività’ e ancor meno esclamerebbero ‘sorpresa’“. Lo stesso discorso vale, a maggior ragione, anche per PS Vita. “In questo marasma di sequel, reboot e spin-off che genera un po’ di disappunto e nostalgia, c’è però qualche buon progetto nuovo ed interessante e qualche altro che, pur non essendo essenzialmente nuovissimo, riesce comunque a far felici i videogiocatori: i remake HD“. Quando quattro anni fa leggevamo questa frase, bisogna ricordarsi che il titolo in questione rappresentava la seconda uscita di una raccolta rimasterizzata in alta definizione. Ad oggi, soprattutto per la portatile di casa Sony, le continue rimasterizzazioni risultano sì gradevoli, ma da una parte mascherano un continuo abbandono e disinteresse verso una console che campa praticamente a suon di indie e remake. Ed è davvero un peccato dato che questi ultimi, anzichè ricoprire il ruolo di aggiunta, risultano praticamente i trascinatori. E The Sly Trilogy non è da meno.
Il procione su PS Vita
Trascinatori, perchè in ogni caso si trattano di glorie del passato che hanno già fatto successo e risultano comunque originali anche a distanza di anni. Disponibili ad un prezzo più basso rispetto agli altri titoli, riescono inoltre ad offrire tantissime ore di coinvolgimento grazie alle presenza di due se non tre capitoli della serie. Per questo motivo trovo sia inutile ripetersi nuovamente su ciascun episodio che compone The Sly Trilogy. (se volete approfondire di più la cosa, leggetevi la recensione della versione PS3), ma mi soffermerei più sull’esperienza in generale che il prodotto sa offrire.
La serie Sly Cooper si sposa perfettamente col sistema PS Vita, sia per quanto riguarda il sistema dei controlli, sia perché platform e portabilità vanno a braccetto. I comandi rispondono bene, facili da gestire e puntuali nella risposta. La difficoltà del gioco è tipicamente old school e ci metterà a dura prova senza però portarci mai alla frustrazione. Insomma, per farla breve: tutti i pregi che possiede la serie vengono adesso messi ancora più in risalto. Tuttavia ciò deriva esclusivamente dal fatto che stiamo giocando su una console portatile. Lo scarso lavoro di conversione lascia infatti un po’ a desiderare. La versione per PS Vita non è altro che la medesima per PS3 con qualche ritocchino qua e là. Le potenzialità hardware sono state sfruttate solamente per resettare la posizione della telecamera, toccando il touchpad posteriore, e per utilizzare il binocolo,zommando dallo schermo frontale. Al di là di queste critiche, ogni capitolo della trilogia risulta assolutamente godibile e in grado di divertire ed appassionare per ore. Un pizzico di impegno in più da parte degli sviluppatori non avrebbe guastato, ma non vogliamo fare i puntigliosi e sorvoliamo.
A livello tecnico The Sly Trilogy rispecchia totalmente gli standard qualitativi a cui ci hanno abituato le varie collection. Complice uno schermo più piccolo e di maggiore impatto, la versione per PS Vita si distingue per qualità dalla controparte PS3, sfigurando, ahimè, solo per via delle cut-scene in 4:3 tra l’altro spente e sgranate. Anche il primo capitolo, con tutti gli anni alle spalle, riesce a fare la sua figura così come il comparto audio, con un doppiaggio ereditato dalle edizioni originali che, nonostante il peso degli anni e dei ritmi quindi un po’ lenti, rimane tutt’oggi di invidiabile fattura.
In sintesi
In fin dei conti, The Sly Trilogy potrebbe apparire come l’ennesima rimasterizzazione di una vecchia gloria del passato. Ed è proprio così: non ci sono infatti aggiunte o miglioramenti tali, eccezion fatta per quelli estetici, che possano conferire al prodotto quel tocco in più. Tuttavia rigiocare nei panni del simpatico procione su una console portatile non ha prezzo. Se non vi siete mai avvicinati alla serie, questa è l’occasione che non potete farvi sfuggire. Un platform vecchio stile con una piccole dose di stealthche saprà tenerci incollati per più di 30 ore di gioco. In più, accompagnato da un comparto narrativo assolutamente di prim’ordine con personaggi dotati di grande carisma e profondità che potrebbero ricordarci, per certi versi, le avventure dell’Arsenio Lapen. E in caso voleste giocarlo su PS3, nessun problema: il prodotto infatti è cross-buy!