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Recensione The Mageseeker: A League of Legends Story

di: Marco Licandro

The Mageseeker: A League of Legends Story è un gioco di ruolo d’azione ambientato nell’universo di League of Legends, sviluppato da Digital Sun e pubblicato da Riot Forge. Grazie alla volontà di espandere l’universo di League of Legends, ad una serie tv accattivante, e numerosi spin-off dal genere distinto, ecco quindi che giunge su console un action con elementi rpg con visuale fissa dall’alto, che potrebbero soddisfare le aspettative dei fan del famoso marchio. Vediamolo insieme.

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Karma, questa brutta bestia

La trama di gioco è sicuramente interessante e ben narrata, fornendo un proseguirsi di contenuto costante durante l’intera durata del titolo, alternando fasi di combattimento e dialoghi, che faranno da cardine della narrazione. Nei panni di Sylas, dovremo guidarlo verso la sua personale vendetta che vedrà liberare Demacia dalla tirannia dei Mageseekers. Questi ultimi, come dice lo stesso nome, sono contro i maghi e tutto ciò che è magico, e per questo perseguitano e imprigionano o uccidono tutti coloro in possesso di doti magiche, costringendo i pochi superstiti a vivere nascosti e in costante paura.

In principio, Sylas era uno dei Mageseekers, ma crescendo si rese conto di avere la rara abilità di poter copiare le magie altrui, rendendolo di fatto un bersaglio. Sbattuto in prigione fino all’età adulta, pur di evadere si vedrà costretto a tradire la sua amica così generare una ribellione, ma la strada verso la libertà è lunga e piena di ostacoli, e non sarà certamente una sola persona a riuscire nell’intento.

Dovremo quindi formare alleanze, imparare a gestire i nostri poteri, e incontrare famosi personaggi della saga di League of Legends come Morgana o Shyvana, i quali potranno unirsi alla sua causa od ostacolarla. Una storia ben fatta, quindi, che non mancherà di intrattenervi, ma che al contempo non sembra così ben strutturata da essere priva di incongruenze o avvenimenti scontati, ma che al contempo sarà ricca di riferimenti alla enorme lore di LOL, cosa che potrà sicuramente far felici i fan, ma potrebbe mettere in difficoltà coloro che dell’universo di Riot Games sanno ben poco.

Hyper Moon Seeker

Dal punto di vista del gameplay ci troviamo di fronte ad un action con telecamera fissa, del tipo che richiederà riflessi fulminei per attaccare, schivare, e rubare – nonché utilizzare – i poteri magici ottenuti dai nemici. Per fare qualche esempio, potremmo pensare ad Hyper Light Drifter, o il più recente Moonlighter, quest’ultimo prodotto dagli stessi Digital Sun.

In maniera dinamica, ci troveremo a combinare attacchi leggeri e pesanti, schivare, afferrare, nonché effettuare dei dash così da raggiungere piattaforme lontane, aggiungendo quindi un elemento platform grazie al valido level design. Sylas utilizzerà le sue catene per colpire, parare, ma anche scagliare i nemici o afferrarli per utilizzarli come appiglio. I nemici presenteranno vari poteri elementali, come ghiaccio e fuoco, i quali saranno soggetti a debolezze l’uno con l’altro, e spetterà al giocatore pensare rapidamente così da generare una veloce strategia basata sul rubare il potere più adatto per sopraffare i nemici. Vi è una progressione basata sull’esperienza e sui punti abilità, da qui la parte RPG del titolo, che lascia al giocatore la possibilità di sbloccare potenziamenti permanenti che migliorano le statistiche. Come già accennato, il level design poi è strutturato in modo tale da essere parte integrante del gameplay, spronandoci ad esplorare ovunque, essendo infatti il mondo pieno risorse e segreti nei punti meno aspettati.

Con lo scopo di trovare nuove reclute per creare la propria resistenza, Sylas dovrà esplorare varie zone de Demacia, passando da foreste a montagne, ognuna con il suo stile ed i suoi pericoli, così da giungere a stringere alleanze contro il temibile impero ed i suoi temibili mageseekers.

Di tutto un visto

A livello di trama e di gameplay quindi nulla da dire, se non che magari tutto ciò sa un po’ di già visto. Il gimmick del rubare i poteri è sicuramente una maniera interessante, che comunque avrebbe potuto essere sfruttata diversamente, ad esempio ottenendoli permanentemente ma avendo una scorta finita di mana da ricaricarsi attaccando. Nulla di particolarmente interessante o anche lontanamente innovativo, se non fosse appunto per il fatto di trovarci in un universo ben visto e conosciuto, e quest’ultimo reso vivo da un’ottima grafica in pixel art. Vari colori e dettagli riempiranno gli occhi del giocatore, che amante dei pixel e del loro tocco nostalgico, offriranno un bel vedere. Ottimo anche il combattimento, grazie ad animazioni fluide veloci, reattive, che rispondono esattamente come ci aspettiamo. I personaggi sono ben curati ed espressivi, così come gli scenari e la loro varietà.

Meno sul fronte colonna sonora, che mentre sulla serie Arcane è praticamente una delle principali meraviglie dell’opera, nel caso di The Mageseeker ci troviamo di fronte ad una qualità abbastanza mediocre e che può tranquillamente passare inosservata. Per concludere, possiamo citare un doppiaggio italiano, cosa non da poco, e che sicuramente verrà ben visto dal nostro pubblico, ed il tutto andrà a creare quindi un gioco abbastanza coinvolgente che ci terrà occupati per tutta la durata del titolo, della durata all’incirca di un 7/8 ore, o più nel caso voleste fare tutte le secondarie e trovare ogni oggetto collezionabile.

In breve

The Mageseeker: A League of Legends Story è un titolo valido, che i fan di League of Legends e degli action probabilmente non vorranno perdersi, ma che al contempo non eccelle particolarmente in nessun campo, limitandosi a svolgere il suo compito, seppur sí in maniera efficace, ma senza però andare oltre. La più grande pecca del titolo è essenzialmente questa sensazione di già visto, non riuscendo ad innovare la formula ma limitandosi a ripercorrerla utilizzando un brand noto al pubblico, ma non per forza questo è un fattore penalizzante, visto che tutto sommato il gioco è piacevole ed intrattiene per le sue modiche 8 ore. A voi il giudizio finale, il nostro già lo avete.