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Recensione The Legend of Zelda: The Wind Waker HD

Nell’ormai lontato 2002 Nintendo presentò al grande pubblico l’allora nuovo capitolo della serie The Legend Of Zelda con un trailer che divise la critica. La nuova veste grafica in cel-shading, coloratissima infiammò buona parte del pubblico, che si scagliò contro la nuova creatura Nintendo. Le vendite non furono a livello del precedente capitolo, vuoi per la console meno diffusa, vuoi per lo stile grafico che non si sposava con i gusti del giocatore medio che prediligeva grafiche più cupe e realistiche. Negli anni The Wind Waker ha però assunto i contorni di un vero e proprio cult.
A distanza di undici anni Nintendo riporta sulle nostre console quella poetica avventura con un remake in alta definizione, convinta che il tempo sia cambiato e che finalmente uno dei capitoli più belli della serie mai creati possa avere il successo che merita.

di: Andrea "Macchiaiolo" Barbara

Nell’ormai lontato 2002 Nintendo presentò al grande pubblico l’allora nuovo capitolo della serie The Legend Of Zelda con un trailer che divise la critica. La nuova veste grafica in cel-shading, coloratissima infiammò buona parte del pubblico, che si scagliò contro la nuova creatura Nintendo. Le vendite non furono a livello del precedente capitolo, vuoi per la console meno diffusa, vuoi per lo stile grafico che non si sposava con i gusti del giocatore medio che prediligeva grafiche più cupe e realistiche. Negli anni The Wind Waker ha però assunto i contorni di un vero e proprio cult.
A distanza di undici anni Nintendo riporta sulle nostre console quella poetica avventura con un remake in alta definizione, convinta che il tempo sia cambiato e che finalmente uno dei capitoli più belli della serie mai creati possa avere il successo che merita.


Un mare di meraviglia


The Legend of Zelda – The Wind Waker HD
racconta gli eventi che successero molti anni dopo la sconfitta del malvagio Ganondorf che abbiamo vissuto in Ocarina of Time. Hyrule si presenta come un mondo sommerso da un vastissimo oceano e la popolazione si è organizzata in villaggi su piccole isole. Il nostro eroe vive con la sorella e la nonna nella ridente Isola Primula in completa serenità. Serenità che viene sconvolta dall’arrivo di Dazel e la sua ciurma di pirati.
Da quel momento il nostro viene coinvolto in una girandola di eventi che lo porta a conoscere personaggi memorabili, mostri terribili e posti fantastici, ma soprattutto lo porta a solcare l’oceano a bordo di Drakar, la barca parlante che lo salva da morte certa dopo la sconfitta subita da parte della gigantesca creatura volante che ha rapito la sorella di Link.


Il mare in questione è da considerarsi un vero e proprio coprotagonista del gioco, vivo e pulsante.
Buona parte della nostra avventura la passiamo in barca, in mezzo a questa distesa azzurra che ci offre i migliori momenti che si possono vivere in qualsiasi capitolo della serie: aspettare l’alba, essere sorpresi da una tempesta, sorprendere dei pirati, essere attaccati da mostri marini, ma non solo, spesso ci troviamo a fermarci in mezzo all’oceano, impugnare il nostro fido cannocchiale, regalo dell’amata sorella, e scrutare l’orizzonte alla ricerca di quella nuova isola di cui abbiamo solo sentito parlare. In quel momento ci accorgiamo di quanto diverso sia questo capitolo rispetto agli altri, ci rendiamo conto dell’esistenza di un ritmo particolare che se colto permette non solo di vivere l’avventura in modo del tutto nuovo ma di cogliere quelle piccole sfumature, quelle accortezze che rendono unico The Wind Waker. Vi capiterà di accedere al gioco anche solo per esplorare il mare, per trovare quella nuova zona che fino a quel momento avevate sfiorato, per completare la vostra mappa o per scoprire l’ennesimo tesoro sommerso.

Un cartone animato


Lo stile grafico di The Wind Waker è unico e probabilmente è stato anche complice della fredda accoglienza da parte del pubblico come accennato nell’introduzione. La grafica in cel-shading era già uno splendore nella versione originale ma in questo remake in alta definizione raggiunge nuove vette di piacere. La fluidità con cui il nostro eroe si muove, in un paesaggio dai colori sgargianti costringe ad inclinare la nostra bocca in un sorriso quasi ebete di soddisfazione, vedere gli avversari dallo stile splendido, un misto tra il comico e il classico, nelle loro ronde amabilmente animati fa capire quanta cura sia stata posta in ogni più piccolo particolare. Le espressioni di Link finalmente rendono giustizia ad un protagonista fin troppo generico, dando al giocatore, forse per la prima volta, la sensazione di avere tra le mani un personaggio vero con una sua personalità, non un semplice tramite con cui vivere l’avventura, non è un caso che per la prima volta abbiamo la possibilità anche di scegliere cosa far dire al nostro eroe.

Il tutto viene potenziato e portato ad un nuovo livello grazie alla nuova veste grafica, e soprattutto all’introduzione nella formula del gamepad Wii U. Essendo l’inventario e la mappa spostati sullo schermo touch di quest’ultimo, viene eliminata di fatto ogni tipo di pausa, le nostre traversate non vengono interrotte dalla necessità di controllare la mappa ma anzi ci troviamo una sorta di GPS sul gamepad che in ogni momento ci notifica la nostra posizione. La stessa esperienza l’abbiamo anche durante le nostre esplorazioni a piedi, visto che il cambio di strumento o di arma avviene con un semplice tocco aumentando la sensazione di continuità che permea l’intero prodotto. Ovviamente questo discorso non si applica se si sfrutta l’off tv, ossia la possibilità di giocare senza la necessità del televisore, sullo schermo del gamepad.

Un remake di sostanza

A differenza della maggior parte dei remake che abbiamo potuto giocare The Wind Waker HD mostra una cura volta non solo a migliorare l’aspetto visivo, compito tra l’altro perfettamente riuscito nonostante la base fosse già di altissimo livello, ma anche a correggere quei piccoli errori e magagne che il prodotto originale presentava, soprattutto nella seconda parte dell’avventura, mostrando forse una realizzazione un po’ affrettata. La storia ci porta a ricercare per mare i pezzi della Triforza, elemento immancabile in ogni capitolo della serie, ma nell’originale la cosa risultava inspiegabilmente tediosa e lenta. In questo remake la vicenda ha assunto più senso risultando più veloce e vivace.
La navigazione per mare è legata alla direzione del vento, questa può essere cambiata grazie ad una bacchetta magica, per evitare questa procedura è stata inserita una nuova vela indipendente dalla direzione del vento, rendendo così l’esplorazione più immediata. Il nostro consiglio è di evitare comunque questa vela per i primi momenti per godersi l’esperienza originale, come la necessità di cambiare la direzione del vento per fuggire da situazioni di pericolo. Inoltre questa vela risulta pubblicizzata pochissimo durante il gioco, infatti non sarà nemmeno immediato capire come ottenerla. Un’altra piacevole aggiunta è la prima persona per le armi come arco, rampino o boomerang con la possibilità di spostarsi, esattamente come abbiamo potuto sperimentare in Skyward Sword.
Il Miiverse, il social network made in Nintendo, si adopera in sostituzione del Tingle Tuner che nella versione originale sfruttava il collegamento con il Game Boy Advance. I giocatori possono creare messaggi in bottiglia allegandoci pure immagini di gioco catturate con il Picto Box (una sorta di macchina fotografica reperibile durante l’avventura), che vengono poi abbandonati in mare. Altri giocatori possono trovare queste bottiglie casualmente, rappresentando ulteriori motivazioni di esplorazione.
A tutto questo aggiungiamo una colonna sonora completamente rimasterizzata in alta definizione e la modalità Eroica disponibile fin dall’inizio per gli avventurieri più coraggiosi. In questa modalità, che veniva sbloccata finendo l’avventura, il danno inferto dai nemici è doppio e i cuori sono recuperabili solo tramite pozioni.

The Legend of Zelda: The Wind Waker rappresenta a nostro parere un capitolo della serie che non deve mancare a nessun giocatore, grazie ad un approccio diverso alla storia, ad alcune modalità di gioco uniche per la serie e per quelle esperienze e sensazioni che difficilmente troverete negli altri capitoli. Se il gameplay durante l’uso di Link in solitaria si mantiene sugli standard della serie, questo viene stravolto quando il nostro eroe è in coppia con altri personaggi. Un’esperienza che speriamo di vedere replicata nel prossimo capitolo in progettazione per Wii U.
Aggiungiamo, e con questo concludiamo, che se non avete mai giocato all’originale, potete aggiungere 5 punti alla votazione globale.