Recensione The King of Fighters XIV
di: Luca SaatiStreet Fighter V ha deluso per certi versi le aspettative lasciando i giocatori PS4 con un po’ di amaro in bocca pur potendo contare su altri esponenti del genere come Mortal Kombat X e Guilty Gear Xrd Sign. SNK Playmore prova a dire la sua con il lancio di The King of Fighters XIV, nuovo capitolo della storica saga che ha ben 22 anni sul groppone. Il re è tornato?
Kings never die
Partiamo dall’elemento più importante per un picchiaduro: il gameplay. The King of Fighters XIV porta l’asticella verso l’alto proponendo un sistema di combattimento profondo e molto tecnico che probabilmente scoraggerà i neofiti. Se siete alla ricerca di un picchiaduro con cui iniziare ad appassionarsi a questo genere o di un titolo accessibile, sappiate che The King of Fighters XIV potrebbe non essere il gioco più adatto alle vostre esigenze.
Abbiamo ovviamente i quattro tasti frontali per gli attacchi base da combinare tra loro per realizzare i tanti tipi di attacchi. Ci sono le tecniche speciali utilizzabili in qualunque momento, e poi le Super e le Climax il cui uso è legato a un’apposita barra dell’energia. Quest’ultima inoltre permette di attivare mediante il tasto R1 la modalità Max, ovvero un potenziamento temporaneo durante la quale si potranno effettuare mosse ancora più particolare e potenti. La gestione della barra dell’energia quindi è fondamentale per uscire vincitori dagli scontri. Non dimentichiamoci poi delle schivate, i salti, prese, mosse spaccaguardia e così via da sfruttare con intelligenza e con il giusto tempismo. Ci sono poi le Link Combo che permettono di colpire l’avversario in rapida successione così da sfruttare i danni causati dall’attacco precedente e la meccanica chiamata Cancel che permette di bloccare all’improvviso una combo e di iniziarne una nuova rendendo la propria manovra offensiva ancora più imprevedibile e pericolosa.
Nonostante un sistema alla base complessissimo e super tecnico, SNK Playmore ha cercato di strizzare l’occhio ai giocatori meno esperti proponendo una meccanica chiamata Carica con cui effettuare una mossa speciale con più semplicità tramite la semplice pressione del tasto dedicato al pugno leggero e che si lega a sua volta alla barra MAX di cui vi abbiamo parlato più sopra. Gli esperti di picchiaduro possono stare tranquilli, la Carica non sbilancia il gioco visto che questa tipologia di attacco fa meno danno rispetto alle combo più complesse. Il sistema quindi cerca di rendere nelle prime ore il gioco meno stressanti e più soddisfacente ai neofiti che per forza di cose col passare del tempo dovranno imparare tutte le sfumature del complesso sistema di combattimento.
Un plauso infine va fatto per il roster dei combattenti. In totale abbiamo 51 lottatori, di cui solo due da sbloccare mediante la modalità storia. Tra vecchie conoscenze e new entry, il roster presenta una grandissima varietà con veri e propri pesi massimi, altri molto più agili e veloci, esperti dalla distanza e così via. The King of Fighters XIV insomma cerca di accontentare tutti gli stili di gioco.
Il torneo dei RE
La modalità Storia del gioco vede i diritti del torneo The King of Fighters acquistati dal milionario Antonov con l’obiettivo di trasformarlo in un show senza eguali. Ovviamente non poteva mancare la solita figura malvagia pronta a distruggere il pianeta che rappresenta il boss finale. La storia è una sola e ci vede scegliere un team di tre personaggi per combattere alternando tra uno scontro e l’altro alcune cutscene che fanno andare avanti gli eventi. Da precisare che vista la presenza di una sola storia, scegliere un team piuttosto che un altro cambia solo alcune scene d’intermezzo che rendono il quadro più completo ma non stravolge la base narrativa. In sostanza la modalità storia non è niente di nuovo e niente da strapparsi i capelli visto che la trama appare piuttosto banale e senza grandi pretese a livello narrativo.
Il resto delle modalità è quello classico di un picchiaduro. Abbiamo il tutorial, l’allenamento e la modalità Versus con la possibilità di affrontare scontri 1v1 o 3v3. Troviamo poi le missioni divise in tre categorie: Prova ci permette di imparare le combo di ogni personaggio con un livello di sfida sempre più alto e con tanto di video a presentare le varie combo; Sfida a Tempo ci vede affrontare dieci scontri contro la CPU nel minor tempo possibile; Survival come suggerisce il nome ci permette di affrontare una serie di scontri fino a quando non si esaurisce la salute. Il multiplayer è invece molto standard e offre un buon livello di personalizzazione offrendo un’esperienza godibile e senza particolari problemi. Non mancano infine diversi collezionabili da sbloccare semplicemente giocando.
Perché il 3D?
Il comparto grafico è l’aspetto che meno ci ha convinto di The King of Fighters XIV. SNK Playmore ha abbandonato la grafica 2D e i suoi sprite per abbracciare un approccio tridimensionale che fa perdere alla serie tutta la sua personalità. Il risultato purtroppo è abbastanza insoddisfacente con modelli poligonali scarni, animazioni legnose e effetti particellari discutibili. Le arene alternano alti e bassi, alcune risultano piacevoli da vedere altre invece sono dimenticabili. Ben fatti invece i filmati in CG presenti nella modalità storia. Di ottimo livello invece è il comparto sonoro con belle musiche e un doppiaggio in giapponese di qualità.
Commento finale
The King of Fighters XIV segna un buon ritorno per la celebre saga di picchiaduro. Gli amanti del genere troveranno un gameplay molto profondo e tecnico capace di donare grande soddisfazione accompagnato da una grandissima varietà del roster dei personaggi. Peccato solo per una modalità Storia abbastanza piatta e un comparto grafico anonimo visto quello a cui questa serie ci aveva abituato in passato.