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Recensione The Gardens Between

di: Federico Lelli

I primi anni della vita hanno un peso particolare nei ricordi di tutti: generalmente sono gli anni della spensieratezza, delle lunghe estati, delle amicizie che poi rimangono per sempre. The Gardens Between, esordio su console dello studio The Voxel Agents, parla di tutti questi temi immergendoci in un puzzle game intelligente dagli scenari onirici.

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Pensare quadrimensionalmente

Era una notte buia e tempestosa, ci verrebbe quasi da dire, quando Arina e Frendt, vicini di casa ma soprattutto amici, si incontrano nella casa sull’albero che sovrasta il giardino che li divide e li unisce allo stesso tempo. Nella narrazione sussurrata di The Gardens Between, che si sviluppa tutta in maniera silenziosa all’intero dei vari stage o grazie a fugaci vignette tra un livello e l’altro, scopriamo presto che ogni stage è un ricordo specifico dei due ragazzi che piano piano vanno a disegnare con le loro memorie tutte le sfumature della loro amicizia.

Il gameplay è più semplice a farsi che a dirsi: i due ragazzi esploreranno diversi giardini/isola muovendosi in maniera automatica mentre il giocatore potrà controllare il fluire del tempo andando avanti o indietro con lo stick (o i grilletti) e interagire con determinati elementi dell’ambiente con i due protagonisti. Lo scopo è quello di far arrivare i due protagonisti in cima ad ogni livello con una lanterna illuminata da poggiare sull’altare. In questo modo ci troveremo spesso ad attivare switch per aprire strade e passaggi che poi possono essere usati solo tornando nel passato oppure usare il corso del tempo (o la sua immobilità) per superare ostacoli precisi.

L’utilizzo del tempo oltre a creare una meccanica di gioco inedita giustifica anche la narrazione in maniera originale: sembra infatti che, invece di sorpassare le leggi temporali, i due ragazzi si stiano aiutando a vicenda per completare il ricordo, come quando si interviene sul discorso di un’altra persona per aggiungere nuovi dettagli ad un racconto.

L’unione imprescindibile tra dinamiche di gioco e trama ci consegnano un prodotto con una poetica veramente speciale, che viene valorizzata ulteriormente dall’ottimo aspetto visivo e dalle musiche d’atmosfera. Come potete vedere dai trailer The Gardens Between ha infatti un design impeccabile e così curato che, complice il poco controllo che abbiamo del gioco, è una gioia degli occhi anche solo guardarlo scorrere.

Anche se l’interazione non è ai massimi livelli i puzzle offrono una sfida interessante e mai troppo frustrante, con soluzioni spesso alternative ma mai troppo arbitrarie. Nelle due ore e mezza in cui vi terrà impegnati The Gardens Between sarà sicuramente un’esperienza piacevole e inaspettata, dategli una possibilità.