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Recensione The Escapist 2

di: Ulell

Fuga per la Libertà, La Grande Fuga, Fuga per la Vittoria sono tutti titoli famosi che hanno al loro interno una parola in comune: fuga. The Escapist 2 è un gioco che ci permette di metterci nei panni di un detenuto che cerca di scappare grazie al suo ingegno e alla sua capacità di creare armi e utensili da semplici oggetti quotidiani.

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Spiaggia assolata e sole a strisce

Tutto comincia su di un’isola, dove il nostro personaggio si trova sdraiato con un amico e gli racconta la sua prima, prodigiosa fuga da un carcere dove si trovava detenuto. Non è altro che un escamotage per farci rivivere la sua prima fuga tramite un tutorial che ci servirà ad apprendere le basi importanti del gioco. Per poter scappare con tranquillità (per modo di dire) dovremo infatti adeguarci ai ritmi del carcere dove verremo detenuti (10 per 10 livelli diversi, ma sicuramente ne avremo altri con futuri DLC) secondo un cronometro preciso. Non presentarsi all’appello mattutino o non pranzare con gli altri o non vivere le routine di ogni giorno come gli altri detenuti ci metterà sotto l’occhio delle guardie, e la massima punizione sarà quella di destinarci in una cella di isolamento e di farci perdere tutti gli oggetti che ci saremo faticosamente guadagnati. Oggetti che potremo usare per scappare dal carcere. Ma fuggire non sarà affatto facile. L’estrema libertà del gioco all’inizio sarà addirittura fuorviante, infatti passeremo le nostre prime giornate (virtuali) a cercare di entrare nelle celle altrui per privarli dei loro beni, ad allenarci per far crescere la nostra forza, a leggere per far crescere la nostra intelligenza, ma senza mai giungere ad una conclusione, oppure cercare di capire quali strumenti o come strutturare la nostra fuga. Ma una volta presaci la mano, The escapist 2 dimostrerà tutta la sua portata dandoci almeno 4 modi diversi di fuggire. Più sarà fantasioso, più premi di personalizzazione del personaggio guadagneremo. Da non sottovalutare lo scambio di favori con gli altri prigonieri, che ci permetterà di recuperare materiali diversi.

Pixel e colori

Tutto quanto descritto sopra, viene ben condito da una pixel art “moderna” che ci fa vivere a pieno lo stile del gioco. La visuale dall’alto inoltre ci darà un bel colpo d’occhio su quanto sta avvenendo intorno a noi. Tutto ovviamente facendo riferimento a quegli indimenticabili anni 80/90 che tanto hanno dato dal punto di vista videoludico. A me, non più giovincello, questo gioco ha ricordato molti di quei capolavori presenti sulla caro, vecchio e mai dimenticato Amiga 500, prima fonte di notti insonni per me giovane videogiocatore. L’intelligenza artificale invece è di buon livello, quando attaccheremo un altro detenuto (o una guardia, o chi vorremo noi) essa risponderà colpo su colpo, costringendoci molte volte a finire in infermeria se il nostro corpo non sarà adeguatamente allenato. Il comparto online del gioco purtroppo è da vivere, dal mio punto di vista, esclusivamente con amici. Infatti spesso mi è capitato di incontrare gente che non era tanto interessata ad aiutarmi nella fuga, ma anzi ad ostacolare la mia facendomi spesso finire in cella di isolamento.

Fuggite, Sciocchi!

The Escapist 2 è un bel gioco, divertente e complesso. Richiederà parecchio tempo per far allargare la nostra mente a quel pensiero laterale che ci permetterà di inventare sempre nuovi modi di fuga, che non si riducono soltanto ad una buca nel muro o ad un tunnel sotterraneo. Se amate il genere o se volete scoprire tutti i pregi di questo gioco, non vi resta che acquistarlo!