Recensioni

The Elder Scrolls Online – Elsweyr

di: Marco Licandro

Siamo di nuovo qui a parlare di The Elder Scrolls Online, l’MMO basato sul mondo dell’omonima serie di Bethesda. Se ci avete seguito fino ad ora, saprete bene come sia ufficialmente iniziata la Stagione del Drago, e mentre il precedente DLC ci aveva dato solo un assaggio di quello che ci aspettava, l’ultima espansione Elsweyr introdurrà finalmente l’elemento fantasy per eccellenza: i draghi.

Per visualizzare i video di terze parti è necessario
accettare i cookie con finalità di marketing.

Elsweyr

Al solito, iniziare una nuova espansione richiederà al giocatore di attivarla tramite l’apposito menù e successivamente raggiungere la nuova location spostandosi sulla mappa. Considerate quindi quei 10 minuti per ambientarvi per via delle nuove città e location, e fate buon uso della guida, la quale vi aiuterà a raggiungere la prima missione principale che da inizio a questa nuova avventura. La prima cosa che salterà all’occhio sarà la presenza di svariate missioni secondarie sparse in ogni dove e pronte ad aggiungere motivazione ed ore di gioco alla lista. Se siete di quelli che accettano tutte le missioni man mano che si presentano davanti, un avviso: sono tutte interessanti e avvincenti, e vi distraeranno completamente dalla trama principale, la quale di per sé ci catapulterà a prescindere in un pasticcio di vicende che coinvolgono anche:

– attacchi di draghi

– misteriosi personaggi che vagano con una pentola in testa

– …zombie?

L’arte del negromante

Esattamente. In questa nuova espansione, vagheremo a lungo nelle desertiche ed arabeggianti aree di Elsweyr, città nativa dei nostri amici felini Khajiit, esplorando e destreggiandoci tra attacchi di draghi ed orde di zombie, cercando di trovare un senso alla vicenda.

Pensandoci bene, la presenza di non morti non dovrebbe sorprendervi affatto, visto che una delle aggiunte più significanti di questa espansione riguarda appunto la nuova classe dei Negromante, individui che praticano la magia senza soffermarsi su questioni etiche come la differenza tra la vita e la morte.

Questa classe è interessantissima ed è probabilmente, da sola, ragione principale per l’acquisto dell’espansione. Ricorderete come, in tutte le missioni affrontate finora, tutte quelle che includevano un Negromante lo dipingevano sempre come un essere meschino e senza scrupoli, pronto a distorcere le leggi della natura pur di raggiungere i suoi scopi. Beh, le cose sono sempre così, e potrà capitarvi nel corso della vicenda di sentire quest’astio nei confronti del vostro personaggio. In particolare, sin dalla scelta del personaggio troverete una nota in rosso che vi avvisa su come alcune magie saranno contro la legge e verrete perseguitati se colti sul fatto.

Al solito, come per le altre classi, vi sarà una crescita in termini di livello, che permetterà l’acquisizione di abilità da aggiungere pian piano alla action bar, così da crearvi il vostro stile di combattimento personale, o cambiarlo come più vi aggrada. Come potrete aspettarvi, la morte di una vostra evocazione vi regalerà punti salute, mantenendo intatta la concezione di Negromante come ciclo continuo tra vita e morte. È però particolarmente soddisfacente creare non-morti dal nulla e scagliarli contro gli ignari nemici per poi vederli esplodere. Un po’ inquietante? Beh, certamente sì, ma non è questo il punto forte della classe?

Troppo per la current gen?

Man mano che il gioco cresce e si evolve, tramite le numerose espansioni uscite fino ad ora, comincia ad essere chiaro come la mole di contenuto diventi sempre più vasta ed al contempo si spinga sempre un pelo oltre verso la generazione di console corrente. Se infatti su una Xbox One X il titolo sfoggia il meglio di sé, con textures e modelli poligonali ad altissima risoluzione, su una PS4 liscia soffre invece di cali di frame significanti, in particolare durante le cavalcate in spazi aperti dove i frame per secondo si riducono a volte in maniera imbarazzante.

Da aggiungere altri difetti come possono esserlo il pop-up di oggetti, oppure semplicemente vedere i giocatori online rappresentati solo da sagome nere, prima che il loro aspetto ed equipaggiamento venga caricato. Questo senza praticamente contare che, per qualche motivo, è ancora presente il famigerato – quanto ridicolo – bug che permette ai giocatori di cavalcare una monta continuandovi a corrervi sopra, e che a questo punto è diventato talmente popolare da considerarsi una feature, quasi come le famose scalate sulle montagne con il cavallo in Skyrim.

Ovviamente questi non sono che piccoli problemi trascurabili, e che si spera vengano risolti in un aggiornamento futuro (escludendo probabilmente il bug della cavalcata), ma che comunque è importante citare nel caso il giocatore si aspetti delle performance al 100%.

More of the same?

Al contrario dei fan accaniti di Bethesda, che come abbiamo visto durante l’E3 riuscivano ad esultare ed applaudire per l’aggiunta di NPC, noi saremo un po’ più critici per il semplice fatto che tentiamo di dare un feedback costruttivo. Una nuova espansione è sempre il momento più atteso per i giocatori, in particolare quelli assidui, in quanto rompe la monotonia e getta un’ondata di aria fresca tramite contenuto aggiuntivo; nel caso di Elsweyr, la nuova classe, la presenza di Draghi in giro per la regione, un nuovo raid, ed una nuova location.

Tuttavia la sensazione non è la stessa che provammo l’anno scorso dopo Summerset. Forse per via dello stile più desertico misto a regioni d’acqua, meno complesso rispetto alle strutture elfiche e le loro colline rigogliose, cavalcare in lungo ed in largo in missioni fetch non è poi così divertente, e le lunghe distanze per raggiungere l’obiettivo sembrano quasi un ostacolo al ritmo ed al gameplay, anziché uno sprone per esplorare. I lunghi dialoghi con zoom su NPC statico e colonne di testo iniziano ad essere ripetitivi, spingendoci a saltarli rapidamente per entrare nell’azione, la quale arriva tramite dungeons pieni zeppi di nemici, ma dopo un anno di attesa ci aspettavamo anche qualcos’altro in termini di gameplay che smuovesse un po’ le acque e ringiovanisse lo stile un po’ legnoso che caratterizza la serie. Diciamo che per essere un’espansione venduta a prezzo pieno, tanto quanto un gioco nuovo, ci aspettavamo per l’appunto un gioco nuovo.

In poche parole

Che dire quindi di questa nuova espansione? Dopo un anno dalla fresca e coloratissima Summerset, l’uscita di Elsweyr ci porta in un’estate più afosa ed arida alla quale eravamo abituati, introducendo una storia principale basata sui draghi, seppur non così avvincente come lo fu nel nostro caro vecchio Skyrim, e svariate missioni secondarie ognuna con un suo perché. La presenza del Negromante come nuova classe regala quella sensazione di novità ad uno stile che comunque rimane sempre un more of the same, mancando di novità rilevanti sulla meccanica pura di gioco, ed al solito impegnandoci  in missioni fetch infinite e molto distanti fra loro. Consigliato quindi a chi ci gioca da sempre ed ha la necessità di qualcosa di nuovo, e per i nuovi giocatori che vogliono scoprire cosa TESO ha di meglio da offrire.