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Recensione Tchia

di: Luca Saati

I videogiochi hanno dimostrato più di una volta di poter essere arte e cultura. Se si guarda oltre ai soliti blockbuster tripla A, ci sono tante perle indipendenti e non capaci di trasmettere un turbinio di emozioni o fare da vero e proprio manifesto culturale. Quest’ultimo è il caso di Tchia con cui il team di sviluppo Awaceb ha voluto omaggiare la sua terra natia, la Nuova Caledonia.

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Dalla Nuova Caledonia con amore

La storia si apre con un’anziana donna che racconta la storia di Tchia a un gruppo di bambini. La protagonista che da il nome all’opera di Awaceb è una ragazzina che vive insieme al padre su un’isolotto sperduto di questo arcipelago. I momenti iniziali, oltre a farci prendere confidenza con un sistema di controllo molto tradizionale, ci aiutano ad immergere nell’atmosfera del luogo a suon di ukulele e di usanze tipiche. La pace viene però interrotta da un misterioso stregone noto come Pwi Dua che rapisce il padre della protagonista. Inizia così l’avventura di quest’ultima nel tentativo di salvare il padre.

Quella di Tchia è una trama semplice che, nonostante scorra con enorme piacevolezza, si rivela più un mero pretesto per scoprire la Nuova Caledonia nel corso delle 7 o 8 ore richieste per arrivare ai titoli da coda. Longevità che raddoppia abbondandemente nel caso decidiate di scoprire ogni angolo di questo mondo e svolgere tutte le attività pensate dagli sviluppatori.

Cio che riesce meglio all’opera ai Awaceb è prendere per mano il giocatore e mostrargli pian piano tutta la sua componente ludica. Si inizia da cose semplici come l’uso della fionda, all’arrampicata su qualsiasi superficie con tanto di stamina alla Zelda Breath of the Wild per poi passare all’aliante con cui planare e ammorbidire gli atterraggi. Avanzando sblocchiamo il “potere” dell’ukulele che consente inizialmente di cambiare l’ora del giorno e il meteo, e successivamente evocare gli uccelli. Evocazione che si rivela molto utile con l’altra meccanica chiave: il salto dell’anima. Tchia può trasferire la propria anima in oggetti inanimati e soprattutto di una trentina di animali consentendo così di sfruttare le loro abilità: gli uccelli ovviamente possono volare, i gatti possono vedere nel buio il granchio può frantumare i materiali più duri con le sue chele, un cervo può fare degli scatti per muoversi con maggiore velocità, un delfino può nuotare sott’acqua senza badare all’aria e così via. Sfruttare il salto dell’anima consente alcune volte di superare degli ostacoli o di facilitarsi l’esplorazione del mondo, ma non tutto si rivela davvero funzionale al gameplay quanto più un modo per testare il salto dell’anima e il suo spettro di possibilità.

Particolare la scelta di non segnalare la posizione della protagonista sulla mappa. Sulle prime può risultare disorientante, ma in poco tempo si rivela una scelta azzeccata per invogliare l’esplorazione di Nuova Caledonia. Possiamo utilizzare una bussola in un angolo dello schermo per orientarci e osservando le indicazioni stradali è possibile cerchiare un’area sulla mappa così da avere una minima idea del luogo in cui ci troviamo. Inoltre come Tchia può arrampicarsi sul punto più alto e un po’ come in Assassin’s Creed evidenziare le attività da svolgere nell’area.

La Nuova Caledonia è piena di attività secondarie legate per lo più a una serie di collezionabili che consentono di sbloccare nuove abilità o di potenziare quelle già in uso dalla protagonista. Ad esempio il bilanciamento delle rocce consentono di sbloccare nuove melodie per l’ukulele, oppure abbiamo le sfide dei Santuari del Totem che aprono le loro porte solo dopo aver portato un totem intagliato nel modo richiesto e al loro interno è possibile trovare i Frutti dell’Anima con cui potenziare l’Indicatore Anima.

Purtroppo Awaceb non si è voluto limitare alla sola componente esplorativa e platform aggiungendo in Tchia anche alcune sequenze di combattimento. Pwi Dua controlla dei manichini di stoffa incantata chiamati Maano che hanno posizionato degli accampamenti per tutto l’arcipelago. Per combatterli bisogna dar loro fuoco nei modi più disparati, tra cui l’evocazione tramite ukulele di uno spirito chiamato Mwaken. Il problema è che sul lungo periodo queste sezioni si rivelano tediose e mal congeniate inserite più per colmare alla mancanza di fasi action piuttosto che per dare un valore aggiunto all’esperienza di gioco. Stessi gli sviluppatori devono però essersi accorti che qualcosa non sia andato come volevano visto che i combattimenti che fanno parte dell’avventura principale possono essere saltati tramite un’apposita opzione del menu.

Visivamente Tchia utilizza uno stile cartoon che ben si adatta all’atmosfera dell’intera avventura. I ragazzi di Awaceb sono stati molto bravi a ricreare un’ambientazione tropicale coloratissima e estremamente piacevole da vedere e da esplorare. Basta soffermarsi un attimo sui colori dell’alba o del tramonto, o esplorare le bellezze sottomarine per comprendere quanto amore ci abbiamo messo il team di sviluppo per ricreare i colori e la vivacità della Nuova Caledonia. Ci sono piccoli problemi di ottimizzazione, e in particolar modo un frame rate non sempre granitico che però visti i ritmi non così frenetici dell’avventura non rovina l’esperienza di gioco. Ottima anche la componente sonora con brani ispirati dalle sonorità del luogo e un doppiaggio in drehu, la lingua degli indigeni della Nuova Caledonia, e in francese. Sono ovviamente presenti i testi i sottotitoli in italiano.

Commento finale

Tchia è il classimo esempio di un gioco che per poter risplendere di luce propria deve limitarsi alle cose semplici e non aggiungere troppi elementi solo per compiacere una fetta troppo grande di pubblico. Diciamo questo perché se non fosse stato per le tediose sequenza di combattimento, la valutazione sarebbe stata sicuramente ben lusinghiera. Se però si riesce a chiudere un occhio su queste sezioni e concentrarsi unicamente sulla parte avventurosa, Tchia è una vera e propria lettera d’amore per la Nuova Caledonia in grado di emozionare e perché no un giorno spronarci a fare un viaggio verso questo affascinante luogo.