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Recensione Talent Not Included

di: Luca Saati

I videogiochi sempre più spesso cercano di assomigliare al cinema, ma cosa succede quando l’ispirazione arriva dal teatro? Poco più di un anno fa vi parlavamo sulle nostre pagine di Foul Play, questa volta il protagonista è un altro titolo indie intitolato Talent Not Included ad opera di Frima Studio che mette in scena tre attori in una terra non così lontana.

https://www.youtube.com/watch?v=iKSuyU2hi50

Benvenuti in Notthatmuchfurther

Siamo nella terra di Notthatmuchfurther (traducibile in “Noncosìlontano”) dove tre mostri noti come Zordock, Derp e Kevin sono fan di massacri e di Shakespeare. Questa loro passione li spinge ad allestire il loro spettacolo ma le cose non vanno esattamente secondo i loro piani poiché Zot, un critico demoniaco assunto per l’occasione, ha scelto tre attori tanto mediocri quanto estrosi, sperando di portare l’inferno sul palco per il divertimento suo e del pubblico. I tre attori sono il cavaliere Cécile, l’avventuriera Bonnie e il mago Gundalf, impegnati in un’avventura divisa in tre atti più uno bonus per un totale di 46 livelli capaci di intrattenere per circa 6 ore. Non aspettatevi da Talent Not Included una trama profonda e ricca di colpi di scena, come suggeriscono i nomi dei protagonisti, l’intera avventura è caratterizzata da un particolare umorismo che prende il meglio dalla cultura pop.

I tre protagonisti hanno caratteristiche uniche che li differenzia gli uni dagli altri: Cécile possiede infatti un’energia più grande e può effettuare una schivata capace di attaccare i nemici, Bonnie ha meno energia ma può contare sulla sua agilità per fare capriole per schivare gli attacchi, infine Gundalf può attaccare dalla distanza grazie alla sua magia, teletrasportarsi e planare col mantello.

Tre differenze abbastanza tradizionali che vediamo spesso nei videogiochi, tuttavia risultano sufficienti per rendere l’incedere più variegato e meno ripetitivo. Dal punto di vista del gameplay ci troviamo dinanzi a un classico gioco 2D che alterna sequenze platform e combattimenti. La particolarità del gioco consiste nel suo level design che vede uno scenario statico con i livelli cambiare sotto i vostri occhi grazie a piattaforme, nemici e trappole che compaiono man mano proprio come una scenografia teatrale. Un espediente che lascia immergere il giocatore nel setting teatrale, merito anche di un comparto sonoro che esalta con gli applausi del pubblico le nostre buone prestazioni e con i fischi quando veniamo colpiti. Il vero difetto del gioco consiste nel numero di location, solo tre, che alla lunga rischiano di diventare eccessivamente ripetitive.

Buono il livello di difficoltà che si impenna senza arrivare mai alla frustrazione nella seconda parte dell’avventura, in particolare se desiderate le tre stelle in ogni livello vi converrà armarvi di pazienza e giocare sempre con attenzione. I boss invece risultano abbastanza scarni sia come realizzazione che come difficoltà, praticamente opposta a quelle generale del gioco.

Lo stile grafico di Talent Not Included è in linea con i toni umoristici dell’intera produzione. Il gioco si presenta infatti molto colorato con un mondo fantasy tratteggiato in modo stereotipato. Piacevole anche la colonna sonora che accompagna i già citati effetti sonori del pubblico. Da segnalare infine la presenza della co-op locale che permette di giocare tutta l’avventura con un amico.

Commento finale

Talent Not Included è un titolo divertente e molto piacevole da giocare. Se siete alla ricerca di un gioco impegnativo il giusto dalle meccaniche semplici e con un setting particolare, allora l’opera teatrale di Frima Studio fa per voi. Resta un po’ di amaro in bocca perché con una cura maggiore delle boss fight e una maggiore varietà, il risultato finale ne avrebbe giocato sicuramente di più.