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Recensione Super Night Riders

di: Simone Cantini

Normalmente quando mi capita di occuparmi di un titolo a me sconosciuto tendo sempre a documentarmi un minimo, giusto per capire che tipo di esperienza mi possa aspettare. E tendenzialmente evito nella quasi totalità dei casi di lanciarmi in superficiali giudizi preliminari. La medesima cosa, seppur compiendo uno sforzo davvero notevole, ho tentato di fare non appena sul web sono comparse le prime immagini di Super Night Riders: è sempre vero che l’abito non fa il monaco?

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Il vento sulla pelle

Il titolo neko.works pesca a piene mani da un passato capeggiato da titoli del calibro di Super Hang On, affondando le proprie radici in un mondo in cui le corse a due ruote avevano un forte sapore arcade. Correre semplicemente lungo una strada e fingere, anche solo per una manciata di minuti, di sentire sulla propria pelle la rapida carezza del vento. Quanti ricordi, troppi, forse resi più belli dalla patina del tempo trascorso, capace di rendere indimenticabile anche una semplice sbucciatura di ginocchio. È su questi elementi che Super Night Riders fonda tutta la propria, scarna, essenza ludica. Le opzioni sono ridotte all’osso: sarà possibile, difatti, scegliere se imbarcarsi in una gara, in cui saremo chiamati ad affrontare 6 differenti stage suddivisi in altrettanti checkpoint a tempo, oppure decidere di affrontare uno di tali ambienti, la cui progressione sarà scandita dalle varie fasi della giornata (alba, mattina, pomeriggio, tramonto, crepuscolo e notte). Fine, stop, basta. La nostra unica preoccupazione, una volta inforcata la moto, sarà quella di evitare gli sporadici motociclisti avversari, restare in pista il più possibile e stare attenti a non esaurire il tempo a nostra disposizione. Essenziali anche i controlli che, oltre alla possibilità di curvare, vantano unicamente un tasto per accelerare ed uno per frenare. Dato però l’esiguo numero di secondi a disposizione per raggiungere i vari checkpoint ed il fatto che basta una minima collisione, o una fugace uscita di pista, per perdere istanti preziosi e vedere così comparire l’infausto game over, questo ultimo comando sarà utilizzato pochissimo, limitando il tutto ad una costante accelerata, interrotta ogni tanto dalle basilari manovre necessarie ad evitare gli altri piloti. A ravvivare le cose non ci pensa neppure la progressione dei vari livelli, dato che le 6 differenti location che caratterizzano ogni gara si ripeteranno ad oltranza anche negli stage successivi, mutando unicamente per quanto riguarda l’ora del giorno in cui li affronteremo. A patto, dunque, di non essere ossessionati dalla scalata alle classifiche globali, ci sono davvero pochi motivi per trascorrere più di una manciata di minuti in compagnia di Super Night Riders. Poi se siete masochisti potrete anche optare per la sfida suprema, ovvero affrontare tutti e 36 i checkpoint in sequenza: tenete però presente che basterà un minimo ed insignificante errore per mandare a monte la gara, anche a pochi centimetri dal traguardo finale.

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L’orrore della velocità

Va bene voler omaggiare un universo decisamente old style, ma onestamente vedere oggi su Xbox One, a giugno 2016, un comparto tecnico come quello offerto da Super Night Riders lascia davvero basiti. Risulta davvero ostico ignorare le geometrie dimenticabili e la sin troppo spoglia messa in scena, soprattutto alla luce di una inconsistenza ludica un po’ troppo marcata, anche in relazione a quasi 10 Euro richiesti per l’acquisto. E una simile povertà stride in maniera assurda con i rallentamenti che talvolta si presentano in occasione dei cambi di stage, davvero incomprensibili se si pensa a cosa il motore di gioco è chiamato a gestire. Fortunatamente almeno il senso di velocità è ben implementato, i comandi sono reattivi e la colonna sonora, per quanto essa stessa retrò e ridotta ai minimi termini (4 brani in tutto), risulta decisamente piacevole. Certo è un po’ poco, ma per lo meno non tutto è da buttare.

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L’abito non fa il monaco? Sfatando questo vecchio adagio non posso che esplodere in un convinto no. Almeno nel caso di Super Night Riders. La proposta firmata neko.works, per quanto simpatica e comunque gradevole nelle intenzioni, riesce a far rimpiangere i vecchi arcade di una volta, a causa di un’offerta troppo scarna per essere attraente anche ai giorni nostri. Condiamo il tutto con un comparto tecnico decisamente da rivedere ed un prezzo assurdo, se paragonato ai contenuti, ed il voto che trovate qua sotto inizierà magicamente ad avere senso.