Recensione Super Mega Baseball: Extra Innings
Allora, mi piacerebbe tantissimo realizzare un bel videogame su uno degli sport più famosi del mondo occidentale. No, ovvio che non sto parlando dell’abusatissimo calcio (o soccer per gli anglofoni), bensì del più conosciuto ed avvincente baseball. Però c’è un piccolo problema, comune a tutti gli sviluppatori indipendenti: non ho certo i fondi necessari per acquistare le licenze delle squadre più famose. Mmmh, come fare allora? Semplice, realizzare Super Mega Baseball: Extra Innings.
di: Simone CantiniAllora, mi piacerebbe tantissimo realizzare un bel videogame su uno degli sport più famosi del mondo occidentale. No, ovvio che non sto parlando dell’abusatissimo calcio (o soccer per gli anglofoni), bensì del più conosciuto ed avvincente baseball. Però c’è un piccolo problema, comune a tutti gli sviluppatori indipendenti: non ho certo i fondi necessari per acquistare le licenze delle squadre più famose. Mmmh, come fare allora? Semplice, realizzare Super Mega Baseball: Extra Innings.
Questione di Ego
Ok, messe da parte le criticità economiche, il modo migliore per realizzare un prodotto vincente, anche laddove è impossibile arrivare per carenza di vile pecunia, è quello di spremersi le meningi. E puntare tutto sull’ironia. Ed i ragazzi di Metalhead sembrano aver fatto tesoro di questo apparentemente semplice escamotage. Non potendo mettere le loro mani sulle controparti digitali di team del calibro New York Yankees, Boston Red Sox o San Francisco Giants, il team d’oltreoceano ha pensato bene di realizzare delle versioni alternative delle suddette squadre, dando origine a delle parodie azzeccatissime, il cui stile ironico è ben avvertibile sin dalla messa in scena grafica. È bene però non lasciarsi ingannare dalle anatomie deformate, pensando di trovarsi al cospetto di un titolo superficiale, dato che Super Mega Baseball: Extra Innings, sotto la sua scorza scanzonata, nasconde un titolo di baseball di tutto rispetto. Grazie all’introduzione del sistema Ego, difatti, è possibile tarare in ogni momento la difficoltà di gioco in base alle nostre capacità: se è vero che a livelli più bassi è decisamente più abbordabile riuscire a portare a casa il match, ai valori Ego più elevati si rende praticamente indispensabile conoscere a menadito e saper padroneggiare il sistema di controllo di Super Mega Baseball: Extra Innings. Questo, come è lecito aspettarsi, si suddivide in due differenti modalità, una di attacco ed una di difesa. Nel primo caso, alla battuta, potremo gestire lo swing della mazza tramite un puntatore (controllato dallo stick analogico) che potremo spostare liberamente per intercettare il punto di impatto della palla. A questo movimento sarà necessario aggiungere il timing dello swing, del quale potremo decidere la potenza e la modalità di battuta. In caso di colpo riuscito, per mezzo dei pulsanti dorsali, saremo in grado di gestire la corsa verso le basi e, qualora fossimo più temerari, tentare di rubarne. Le cose si complicano in occasione della fase difensiva: una volta sul monte di lancio ci sarà consentito scegliere tra otto differenti modalità di tiro (fork, curve, dritte e via discorrendo) e una volta deciso come mettere in difficoltà l’avversario dovremo dimostrare la nostra precisione indirizzando il colpo tramite un indicatore, anche in questo caso gestito dallo stick analogico. Quest’ultimo servirà anche per controllare il giocatore incaricato di intercettare la palla in caso di battuta riuscita, mentre i quattro pulsanti frontali saranno utilizzati per indirizzare il passaggio verso una delle varie basi. I controlli, in effetti, sono molti e serviranno diverse prove prima di riuscire a memorizzarli a dovere, ma una volta presa confidenza con i comandi risulterà davvero intuitivo far compiere al nostro giocatore le mosse che vogliamo. Oltre a simili meccaniche più canoniche non mancano anche alcuni elementi simil ruolistici, che vanno a caratterizzare i vari giocatori: ognuno di essi, difatti, sarà dotato di peculiari abilità che renderanno più agevole la realizzazione delle varie azioni, oltre ad essere caratterizzati da un livello di stress e sopportazione dello stesso, che muteranno durante il corso delle varie gare e saranno influenzati, sia in positivo che in negativo, dall’andamento del match. In caso di campionati, inoltre, tali valori potranno essere incrementati grazie al livellamento dei vari giocatori, che miglioreranno le loro peculiarità per mezzo di allenatori specifici e bonus ulteriori. Se è vero che a livello di meccaniche Super Mega Baseball: Extra Innings può vantare un numero di variabili invidiabile, il discorso cambia quando si passa ad analizzare le varie modalità di gioco, ridotte veramente all’osso: oltre al classico match singolo è possibile cimentarsi nella canonica stagione, il tutto sia in singolo che grazie ad un massimo di altri 3 amici disposti ad accomodarsi accanto a voi sul divano. Grave lacuna, quasi imperdonabile per un titolo sportivo, è quella di una completa assenza di una qualsiasi modalità online: davvero incomprensibile la scelta compita da Metalhead in questo senso. Chiude il cerchio delle opzioni la possibilità di customizzare interamente una squadra, di modo da renderla più vicina ai propri gusti.
Palla e mazza
Super Mega Baseball: Extra Innings può vantare una resa grafica davvero deliziosa che, seppur non strabiliando gli occhi per mezzo di virtuosismi elevati, garantisce una messa in scena decisamente gradevole: i modelli poligonali dei giocatori sono ben definiti e caratterizzati e contribuiscono ad ammorbidire la natura tecnica del titolo. I vari stadi godono parimenti della medesima cura, trasportando il giocatore all’interno delle arene più variegate. Unica pecca, magari più avvertita da coloro che non masticano di baseball, la totale assenza di una qualsiasi localizzazione che esuli dalla lingua inglese.
Non lasciatevi ingannare dall’aspetto scanzonato di Super Mega Baseball: Extra Innings, dato che sotto l’aspetto apparentemente giocosoMetalhead è riuscita sapientemente a nascondere un titolo sportivo decisamente impegnativo. D’altro canto è impossibile non lodare la possibilità di adattare il tutto a seconda delle varie velleità competitive, grazie al già citato sistema Ego. Dove è più difficile, per non dire quasi impossibile, chiudere un occhio è in merito alla totale assenza di una modalità online, assenza che, in questo preciso momento storico videoludico, appare quanto mai scellerata ed imperdonabile.