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Recensione Super Mega Baseball 3

di: Simone Cantini

Non c’è due senza tre, e chissà mai che il quarto non venga da sé, tanto per completare uno dei più celebri adagi. Il motivo di queste parole? Beh, se guardo indietro al mio curriculum recensorio, questa è in effetti la terza volta che incrocio, virtualmente parlando, la penna con il lavoro di ragazzi di Metalhead Software, celebri per aver reso accessibile, in modo davvero divertente, il vecchio sport che ha per protagonisti un diamante, una palla ed una mazza. Insomma, non avete ancora capito che sto per parlarvi di Super Mega Baseball 3?

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Strike out!

Ve lo avevo già detto che, da bambino, complici gli anime nipponici, avevo accumulato una notevole passione per lo sport in questione? Sì, ne avevo parlato in occasione della precedente recensione, quindi non mi pare giusto sfruttare questo aneddoto come incipit del pezzo che, mi auguro, starete leggendo. Quindi, perché non tagliare rapidamente la testa al toro, ed iniziare semplicemente a parlare di Super Mega Baseball 3, partendo spediti in medias res, tanto per fare pure un poco gli acculturati? La produzione Metalhead torna ancora una volta ad invadere le nostre console, forte del suo gameplay di natura smaccatamente arcade, ma che non si vergogna di celare sotto la sua superficie apparentemente scanzonata anche alcuni aspetti molto più simulativi, in grado di conferire ulteriore spessore all’intera produzione. Se conoscete già il franchise, saprete senza dubbio come il gameplay sia estremamente accessibile, e tarabile sulle abilità di ciascun giocatore, grazie all’intelligente trovata del sistema Ego, una particolare regolazione della difficoltà estremamente scalabile, che consente di intervenire in maniera molto puntuale sulla difficoltà di gioco. Come vuole il baseball, le fasi di gioco si dividono in attacco e difesa: nel primo caso, sfruttando i pulsanti del pad, potremo effettuare swing caricati, smorzate o più semplici giri di mazza, ovviamente a patto di aver calcolato timing e traiettoria del lancio. Una volta colpita la palla non dovremo, quindi, fare altro che correre in direzione della base, magri confidando anche in un provvidenziale home run. In questi frangenti emerge subito una delle migliorie introdotte da Super Mega Baseball 3, ovvero il rivisto sistema di furto delle basi, adesso più reattivo che in passato ed in grado di conferire maggiore tensione e veridicità alla meccanica. Giocare in difesa, invece, ci vedrà protagonisti sul monte di lancio, dal quale potremo impostare l’effetto della nostra palla, che poi dovremo indirizzare nella zona scelta per mezzo di un cursore mobile. Anche questa fase di gioco ha subito quale smussatura, con i movimenti degli interbase che sono ora più precisi e semplici da gestire. Insomma, per quanto concerne il puro gameplay ci troviamo al cospetto di un processo di affinamento di quello già apprezzato nelle due iterazioni precedenti, il che non può essere certo un male.

Siamo tutti allenatori

La novità principale introdotta da Super Mega Baseball 3, però, risiede nelle tipologie di gioco, che si sono ora arricchite della modalità Franchise, ovvero quella che potremo definire come una vera e propria carriera, che alternerà fasi sul campo ad altre decisamente più manageriali, condendo il tutto con piccoli elementi di progressione dei giocatori che richiamano alla mente i giochi di ruolo. Una volta scelta la nostra squadra all’interno del ricco roster di team inventati (ma nulla ci vieterà di creare anche una compagine personale), ci imbarcheremo in una cavalcata che ci porterà ad attraversare più stagioni di gioco, durante le quali dovremo fare quadrare i conti, tenere sotto controllo il salario dei giocatori e, magari, reclutarne di nuovi qualora volessimo migliorare la forza della squadra, oppure fossimo costretti a salutare uno dei veterani. Interessante feature di tale modalità, che già così riesce ad ampliare sensibilmente l’offerta ludica di Super Mega Baseball 3, è la possibilità di sviluppare i componenti del roster per mezzo dei Tratti, ovvero particolari abilità uniche che alcuni di essi potrebbero possedere: si tratta di perk passivi in grado di migliorare, ma anche in certi casi peggiorare, le caratteristiche dei vari personaggi, capaci di fornire un pizzico di imprevedibilità e strategia in più ai vari match. Ulteriore chicca, che troviamo però legata alla sola modalità Pennant Race, è la possibilità di sfruttare il cross-play, così da permettere agli utenti delle varie piattaforme di gioco di competere tra loro. Poche novità per quanto concerne il comparto tecnico, praticamente inalterato rispetto al passato, che vede il mantenimento del consueto stile super deformed e che negli stadi, ora in grado di ospitare match sia notturni che diurni, gli unici tocchi in più.

Con Super Mega Baseball 3 i ragazzi di Metalhead hanno compiuto quel piccolo passo avanti in grado di migliorare ulteriormente la propria creatura, così da proporre un’esperienza ancora più completa, pur senza rinunciare all’accessibilità che sempre contraddistingue la serie. Grazie all’introduzione della modalità Franchise, il mix tra arcade e simulazione si fa ancora più appetibile, oltre che in grado di garantire un divertimento ed una completezza maggiori rispetto al passato. Intrigante, seppur limitata al Pennant Race, la possibilità di sfruttare il cross-play tra dispositivi differenti, feature che sicuramente gioverà alla community online. Lontano dal voler essere una simulazione dura e pure, Super Mega Baseball 3 si presenta comunque all’appello munito di una notevole profondità tattica e ludica, ma che grazie al ritrovato sistema Ego è ancora una volta in grado di adattarsi alle velleità di ciascuna tipologia di giocatore.