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Recensione Super Lucky’s Tale

di: Federico Lelli

Lucky, la volpe cartoon, fa il suo esordio nel 2016 all’interno del gioco VR per Oculus che porta il suo nome e dopo un anno, con l’aiuto di Microsoft Studios, ritorna in questo capitolo completamente nuovo per Xbox One in un platform 3D che sembra uscito direttamente dalla libreria del Nintendo 64, vediamo insieme Super Lucky’s Tale.

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Quando tutto era più semplice

L’evento che sconvolge la vita tranquilla di Lucky è il ritorno a casa della sorella maggiore Lyra che, precipitando con il suo aereo nella vallata attiva il suo ultimo ritrovamento: il Libro delle Ere. Questo tomo porterà la giovane volpe protagonista all’interno delle sue pagine a combattere la cosiddetta “Cucciolata”, un manipolo di “criminali coccolosi” che insediano i 4 capitoli portando disagi agli abitanti delle storie.

Lucky scopre quindi di essere un guardiano come la sorella e di essere votato alla liberazione dei cattivi grazie ai suoi “limitati” poteri: il doppio salto, l’attacco con la rotazione della coda e la possibilità di muoversi scavando sottoterra in determinate zone. Il pretesto della storia ci lascia subito a fare i conti con quella che è la realtà del gioco: un platform 3D semplice (ma non facile!) che concettualmente sembra essere uscito da tre generazioni fa.

I 4 mondi in cui si muove Lucky sono esposti in altrettante aree hub dove non sono presenti nemici (ma dove è comunque possibile morire cadendo dalle piattaforme) che raccolgono i vari livelli, ognuno con 4 quadrifogli al suo interno, alcuni stage bonus che possono essere puzzle o minigiochi e, come da tradizione, la porta con il boss finale da sbloccare pagando con i quadrifogli raccolti.

La maggior parte dei livelli sarà composta dalle tipiche piattaforme sparse di nemici da evitare e collezionabili da raccogliere per raggiungere i 4 quadrifogli, due dei quali sono composti da una somma di oggetti: 300 monete o diamanti per il primo, lo spelling delle lettere LUCKY per il secondo. Un altro dei quadrifogli si trova sempre in una zona sotterranea nascosta, spesso dietro una prova di abilità, l’ultimo ci viene dato automaticamente a fine livello. A volte però le cose cambiano: livelli bloccati nella visuale in 2D o a scorrimento automatico donano al gioco anche quella varietà nel gameplay che sicuramente male non fa.

Forse la prima cosa che notiamo giocando, insieme all’ottima grafica cartoon, è il fatto che la telecamera è bloccata sempre nella stessa posizione alle spalle della volpe, con la possibilità di essere mossa solo leggermente verso destra e verso sinistra, per un totale di 3 visuali. La conseguenza diretta di questa scelta è che quasi tutti i livelli in 3D si sviluppano verso il retro e i lati dello schermo, in una progressione continua dove spesso è possibile vedere il resto del livello da affrontare sullo sfondo.
Se da una parte ci sentiamo un po’ costretti da questa poca mancanza di controllo dall’altra Super Lucky’s Tale ha il vantaggio di avere quasi sempre una direzione chiara (anche per i più piccini) e praticamente nessun problema di telecamere ballerine o impazzite.

Altro inconveniente per un platform è la risposta dei controlli: Lucky si muove abbastanza bene nell’ambiente tridimensionale, anche se sembrano esserci dei problemi ad affrontare soprattutto alcuni nemici volanti, ma il feedback nei livelli bloccati in 2D è decisamente peggiore, con la volpe che spesso si lancerà verso l’oblio per un passo falso. Il gioco in sé non gode di una difficoltà elevata ma i suddetti problemi di controllo e l’elevata richiesta di quadrifogli richiesti per aprire la porta dell’ultimo boss potrebbero costringere alcuni giocatori al backtracking forzato e a ritentare in continuazione i livelli volutamente lasciati da parte.

Immersi in un mondo sempre colorato, ma non esattamente vario, Super Lucky’s Tale è una gioia per gli occhi con la sua grafica cartoon, le ottime animazioni del protagonista e in generale un design più che soddisfacente, soprattutto considerando lo stato quasi embrionale in cui versava il precedente capitolo per VR solo un anno fa. Purtroppo la ripetizione continua degli ambienti, che spesso sono troppo generici, e dei pochi nemici non invoglia il giocatore alla progressione e, alla lunga, potrebbe annoiare i più. Arrivare alla fine del gioco vi impegnerà per circa 5/6 ore, oltre il quale non c’è molto altro da fare se non recuperare quei pochi quadrifogli lasciati indietro.

La fortuna dei principianti?

Anche con l’aiuto dei ragazzi di Microsoft Games, che probabilmente sono intervenuti per migliorare gli assets e aggiungere ciccia oltre che per le ottimizzazioni sulla console MS, il titolo rimane poco più che un gioco indie: un po’ anonimo come risultato e non troppo carico di contenuti. Evitando inutili paragoni con la concorrenza decisamente più illustre, Super Lucky’s Tale fa il suo buon lavoro come operazione nostalgia di un platform 3D vecchio stile e non prova neanche ad aggiungere qualcosa al genere.