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Recensione Styx: Shards of Darkness

di: Luca Saati

Styx: Master of Shadows è stata una piacevole sorpresa nel 2014. Il gioco di Cyanide Studio aveva i suoi difetti, ma era un gioco stealth onesto e capace di intrattenere i fan del genere. Non stupisce quindi l’arrivo di un sequel intitolato Shards of Darkness disponibile da qualche giorno su PS4 e Xbox One in formato digitale presso i rispettivi store. Styx è tornato, ed è più in forma che mai.

Guerra ai Goblin

È passato un po’ di tempo dagli eventi raccontanti in Master of Shadows, i goblin hanno invaso le terre dei nani, degli elfi e degli umani con quest’ultimi che hanno creato un’organizzazione per eliminare gli esserini verdi. A Styx del destino dei suoi simili poco importa, piuttosto il protagonista è interessato al proprio tornaconto personale che lo porta ad allearsi con Helledryn, uno dei luogotenenti dello squadrone della morte che combatte i goblin, per ottenere una grande scorta di ambra. Questa alleanza vede Styx affrontare un’avventura che lo porta ben presto a cercare vendetta contro un temibile avversario che era vicinissimo ad ucciderlo. Nonostante una buona partenza, il plot di Styx: Shards of Darkness si affloscia pian piano, alcuni personaggi scompaiono dall’oggi al domani, e si arriva a un finale a dir poco pessimo che tronca la storia all’improvviso. Rispetto a Master of Shadows c’è stato un passo indietro dal punto di vista narrativo. L’unica ancora di salvezza è il carisma del protagonista che si diverte a rompere la quarta parete e si lascia andare in più di un’occasione a citazioni videoludiche chiamando in causa un certo Corvo Attona (Corvo di Dishonored), o un cumulo di fieno dove gettarsi (Assassin’s Creed) o un certo Dio della guerra. Styx: Shards of Darkness propone un totale di nove missioni più il prologo che ci hanno tenuti impegnati per circa 10 ore. Per arrivare al 100% c’è bisogno di qualche ora in più visto che durante le missioni il gioco propone una serie di missioni secondarie opzionali e la raccolta di alcuni collezionabili.

50 sfumature di verde

È doveroso fare una premessa prima di inoltrarci nell’illustrarvi il gameplay: il gioco è uno stealth puro, dimenticatevi quindi l’idea di avanzare uccidendo chiunque vi capiti a tiro e ad enfatizzare questa cosa ci pensa anche un pessimo sistema di combattimento che vi farà passare in un attimo l’idea di utilizzare un approccio più aggressivo. Fatta questa premessa, possiamo dire che chi ha giocato al precedente episodio si trova immediatamente a casa sua in Shards of Darkness. Cyanide ha lavorato molto per espandere una formula di gioco davvero soddisfacente per gli amanti del genere stealth andando a colpire in particolar modo il level design. Le mappe di gioco adesso sono molto più ariose e si sviluppano maggiormente in verticale offrendo al giocatore ancora più metodi per completare le missioni. Potete dunque sfruttare l’agilità di Styx per arrampicarvi sui palazzi, oppure utilizzare i cunicoli, o ancora passare da un interno all’altro degli edifici. Questi sono solo degli esempi di ciò che vi offre Styx: Shards of Darkness visto che non abbiamo neanche citato i poteri a disposizione del protagonista.

Il goblin può innanzitutto utilizzare la visione d’ambra che gli consente di mettere in evidenza gli appigli e alcuni oggetti con cui interagire, e successivamente (tramite il potenziamento dell’abilità) di sentire i passi dei nemici dietro le pareti o di individuare i collezionabili. Styx può anche vantare il potere dell’invisibilità e la possibilità di creare un clone. Anche queste due abilità possono essere potenziate permettendovi ad esempio di correre senza fare rumore (nel caso dell’invisibilità) o di utilizzare il clone per teletrasportarsi o come un diversivo. Ovviamente l’invisibilità e il clone non possono essere utilizzate all’infinito visto che bisogna tenere in conto la barra dell’ambra che si consuma mano a mano ed è possibile ricaricare mediante l’utilizzo di apposite pozioni. Non dimentichiamoci poi dei vari gadget come dardi, trappole d’acido, grimaldelli e molto altro ancora. Il giocatore insomma ha per le mani un ventaglio di possibilità incredibili che consentono di arrivare ai titoli di coda senza uccidere neanche un nemico ad eccezione degli obiettivi.

I gadget e le pozioni possono essere creati mediante un sistema di crafting che richiede di utilizzare presso gli appositi tavoli di lavoro una serie di materiali raccolti durante l’avventura. Inoltre prima di ogni missione è possibile spendere i propri punti in un apposito skill tree diviso in cinque differenti rami e viene anche data la possibilità di cambiare il proprio equipaggiamento selezionando ad esempio un altro pugnale o altri vestiti che si possono sbloccare mano a mano che si avanza.

La varietà dei nemici è di buon livello: oltre ad avversari standard ci sono quelli corazzati che possono essere uccisi solo indirettamente, i nani che hanno un olfatto sviluppato, enormi orchi e così via. Parlando di metodi indiretti per eliminare i propri nemici dobbiamo citare la discreta interazione ambientale che permette di far cadere candelabri in testa ai nemici o di avvelenare il cibo. Sempre restando a tema interazione ambientale, il gioco richiede una certa attenzione anche in momenti a tratti tranquilli visto che oggetti come le sedie e i vasi possono cadere se toccati e fare quindi rumore capace di attirare qualche minaccia. L’intelligenza artificiale fa in parte un ottimo lavoro con le pattuglie sempre molto attente, peccato solo che in alcune occasioni tendono a bloccare il loro pattern a causa di un bug. Chiudiamo l’analisi del gameplay segnalandovi la possibilità di giocare l’intera avventura in co-op online.

Il fascino dei goblin

Styx: Shards of Darkness utilizza l’Unreal Engine 4 e presenta a livello tecnico notevoli passi avanti rispetto al suo predecessore. Il gioco regala scorci piuttosto piacevoli e ambientazioni curate, ben caratterizzate e piuttosto variegate. Buona anche la gestione di luci e ombre, in alcuni casi diventa addirittura difficile vedere il proprio personaggio nell’oscurità. Anche il frame rate si è presentato sempre molto solido e fisso sui 30 fotogrammi al secondo per tutta l’avventura. Peccato solo per la presenza di qualche bug, caricamenti delle texture lenti durante le cutscene, animazioni non sempre convincenti e qualche texture in bassa definizione. Piacevole il comparto sonoro con un ottimo doppiaggio in inglese (ci sono i testi in italiano) e un’ottima colonna sonora.

Commento finale

Styx: Shards of Darkness è un buon passo avanti per la serie stealth di Cyanide Studio pubblicata da Focus Home Interactive. Dal punto di vista del gameplay ci troviamo dinanzi a un gioco più solido, vario e libero rispetto al suo predecessore accompagnato da un comparto tecnico più al passo coi tempi nonostante qualche piccolo problema. Tuttavia ciò che impedisce a Styx: Shards of Darkness di fare quel salto di qualità importante che ci aspettavamo è un trama sottotono che parte bene ma che finisce con lasciarci con l’amaro in bocca sul finale.